Recensione: “Dove tutto finisce – Serie Road to Nowhere #2” di M. Robinson
Buongiorno Fenici, oggi Veronica ha recensito per noi il libro “Dove tutto finisce – Serie Road to Nowhere #2” di M. Robinson
Cenere alla cenere, polvere alla polvere, e tutta quella merda lì.
Avevo ucciso.
Avevo sacrificato.
Colpevoli e innocenti.
Conoscevo il sangue e conoscevo la violenza. Ma non avrei mai immaginato che avrei conosciuto l’amore. Mia Ryder era una donna da amare.
Da venerare.
Da reclamare.
Da ora e per sempre, ogni singolo giorno.
Se c’era qualcuno per cui andare all’inferno e tornare, era lei. Anche se significava andare in guerra contro… mio fratello.
“Oh Signur, Oh signur, oh signur” lo so vi sembrerà scontato che ripeta quasi le stesse identiche parole della mia precedente recensione, ma ragazze non ne potevo fare a meno. Questo secondo libro della serie è strepitoso.
Devo confessarvi che leggerlo è stato complicato per me, soprattutto per com’è proseguita la storia e per tutto ciò che è accaduto, ci stavo così male che mi veniva il magone. Creed qui ne ha passate di cotte e di crude, povero tesoro. Mi sono trovata molto spesso con gli occhi lucidi. Sì lui è forte, pericoloso e tutto il resto, ma l’amore che prova per Mia è totalizzante, da togliere il fiato. Ha fatto proprio di tutto per lei, per salvarle la vita e metterla al sicuro. Con grande dolore è riuscito anche a lasciarla andare per un certo periodo e per uno come lui è stato uno sforzo titanico.
Mia, in questo libro ha subìto un grosso dolore che le ha fatto perdere la memoria, il ricordo di Creed e del loro amore, ma questo non le ha impedito di riconoscere sempre la connessione con lui e il forte legame che li lega. Ora tutto questo si è ulteriormente complicato con l’intromissione di Noah, il fratello di Creed e lasciatemelo dire, l’ho odiato veramente tanto per quasi tutto il libro. Perché? Beh, perché ha usato un grande momento di dolore, dolore anche suo per carità, e solo per raggiungere i suoi scopi, forse molte di voi non saranno d’accordo con me, ma io la penso così, proprio per come si è comportato con Creed. L’ha addirittura messo nei guai con la legge, come se lui fosse stato innocente. Ok che hai subìto anche tu una grave perdita, ma a mio avviso se n’è un tantino approfittato per insinuarsi tra Mia e Creed. Però dai, alla fine si è un po’ ripreso e ha capito lo sbaglio commesso, posso scusarlo solo perché anche lui teneva a Mia, ma solo un pochino.
Possiamo però tranquillamente dire che mai sarebbe riuscito a dividerli perché il loro legame è forte, memoria o non memoria, i due sono destinati a stare insieme. Io l’ho capito fin dalle prime pagine del primo libro! Ok va bene che sono i personaggi principali e, fino ad ora, non si è mai visto o quasi in un libro che i due protagonisti non finiscano insieme. Ma… in fondo tutto è possibile!
Cavolo, in questo romanzo ho visto una fragilità di Creed che non mi aspettavo, mi mancava il respiro al solo percepire il suo dolore per la lontananza temporanea da Mia. Mi toglieva il fiato.
Ci sono tanti momenti bellissimi nel libro, ma più di tutti ho amato il confronto tra Creed e quello stronzo del padre, avrei fatto una mega festa per come si è concluso.
Tutto il libro secondo me è un inno a Creed, mi chiederete perché, beh ve lo dico subito: secondo me lui ne è il protagonista assoluto e per moltissime ragioni, spero le possiate scoprire anche voi leggendolo.
In conclusione, il libro mi è piaciuto molto e devo confessare che ho riletto svariate volte il finale, non potevo farne a meno. Ora attendo il libro di un personaggio che mi ha intrigato molto: Damien. Aspetto i vostri pareri, alla prossima ragazze.