Recensione: “Dream. Gioco d’amore” di Karina Halle (Dream series vol. 3)
Kayla Moore vive a San Francisco e si è sempre sentita a suo agio nel ruolo di esuberante mangiauomini. Ma ora che è vicina ai trent’anni e le sue migliori amiche Stephanie e Nicola si sono sistemate con Linden e Bram McGregor, la cosa sembra molto meno divertente. Così, stanca di essere il terzo incomodo, tra sesso occasionale e appuntamenti che non hanno seguito, Kayla decide di mettere da parte gli uomini per un po’. Almeno finché non si ritrova davanti il cugino di Linden e Bram, l’affascinante Lachlan McGregor. Lachlan è il suo uomo ideale: alto, tatuato e massiccio. Con uno sguardo d’acciaio e una carriera da rugbista di successo a Edimburgo, le fa desiderare di gettare alle ortiche i suoi buoni propositi. Ma Lachlan è un uomo silenzioso e intenso, difficile da avvicinare. Quando i due si ritrovano a trascorrere insieme una lunga indimenticabile notte, Kayla si accorge che c’è molto da scoprire sotto la superficie da macho. Ma anche se tra di loro scoccano scintille, Lachlan non può restare per sempre in America. Ora Kayla deve decidere se vale la pena di sradicare tutta la sua vita per scommettere su qualcuno che conosce a malapena e rischiare di bruciarsi di nuovo.
Un giocatore di rugby che non rispetta le regole.
Una vivace mangiatrice di uomini che ha rinunciato all’amore.
Quando si tratta di Lachlan e Kayla gli opposti non solo si attraggono: esplodono.
“Dream. Gioco d’amore” è un romanzo di Karine Halle, un’autrice canadese di numerosi libri di successo. Il volume fa parte della “Dream Series”, una serie fortunata sui McGregor. Se i primi volumi hanno parlato dei fratelli Bram e Linden McGregor, questo parla del cugino Lachlan. Un libro in cui i demoni di una vita passata e l’amore si fondono. Due metà che fanno scintille a letto, ma che ben presto devono separarsi. Una continua ed estenuante lotta interiore e non solo.
Un’autrice che scava a fondo nella vita dei personaggi, tirandone fuori tutti gli scheletri dagli armadi, caratterizzandoli a fondo a volte anche in maniera complessa. Le descrizioni non deludono, che siano dei personaggi o degli ambienti, così come quelle delle scene erotiche descritte nei minimi dettagli, ma non aspettatevi troppa dolcezza. Ho apprezzato che il racconto sia da entrambi i punti di vista della narrazione, per comprendere più a fondo le scelte che fanno sia Lachlan, sia Kayla, meno tutti i demoni che costellano la vita dello scozzese.
“Sei sicura che questa faccenda del “niente uomini” sia una buona idea?”, mi chiede, prendendo un sorso di birra.
Ecco, a dire la verità, sono proprio felice di sentirglielo chiedere. Qualsiasi scusa per buttare il mio voto fuori dalla finestra è la benvenuta. Ma comunque, non posso lasciar perdere così facilmente.
Kayla Moore ha praticamente trent’anni, orfana del padre islandese, con una madre giapponese settantenne e quattro fratelli. Uno spirito libero, con un lavoro che non la soddisfa del tutto ma che le permette di pagare le bollette. È molto esigente nel sesso e, stufa dei continui appuntamenti con uomini che non riescono a soddisfarla ha deciso di mettere la sua vita da mangiauomini in pausa, dedicandosi al suo “fidanzato a pile” che conosce tutti i punti giusti e pare soddisfarla di più, se ci crede davvero…
La verità in fondo è che sono gelosa. E quando divento gelosa, anche se si tratta delle mie amiche, divento una piccola ninja malefica. E non mi va di essere una piccola ninja malefica, mi basta essere una ninja normale (anche se mi manca essere una ninja del sesso). Così ho deciso di allontanare gli uomini per allontanare le delusioni.
Lachlan McGregor ha trentadue anni, una carriera nel rugby (gioca nell’Edimburgo), una passione per i cani, un fisico massiccio, uno sguardo d’acciaio, tatuaggi e potrebbe essere il Dio del sesso che cerca Kayla. Ma presto Lachlan tornerà ad Edimburgo, mentre Kayla rimarrà a San Francisco. Incontri bollenti, dove non solo il desiderio, ma il sesso crudo, farà sbattere i loro corpi uno contro l’altro in una spirale difficile da interrompere.
Devo ammettere che, per quanto sia un po’ rozza, Kayla è una ragazza bellissima. Occhi scuri e furbi, capelli lunghi da pubblicità dello shampoo, e quelle lentiggini che la fanno sembrare giovane e innocente, anche se so che non lo è affatto. Ha una strana sicurezza di sé, che è sempre un bene. Si vede da come sorride, libera e selvaggia. Disinibita. Non fa male neanche il fatto che abbia un corpo perfetto.
Il libro è praticamente diviso in due parti. La prima è più leggera, in quanto si incontrano, scontrano ed a tratti sembra quasi che a Lachlan dia fastidio Kayla, prima di placcarla e farla sua, ma i toni sono più scherzosi, giocosi, orientati verso il divertimento. La seconda parte è più difficile, pesante, dove entrambi i protagonisti dovranno affrontare demoni diversi. Riusciranno nonostante le difficoltà a stare insieme? Senza dimenticare l’oceano a dividerli! Oltre a loro rivedremo Stephanie e Linden e Nicola e Bram, protagonisti dei libri precedenti, ma conosceremo anche nuovi personaggi: i fratelli e la mamma di Kayla, così come il fratello ed i genitori di Lachlan, ma anche i compagni del rugby e tanti amici a quattro zampe!
Amore e fiducia. Riusciranno a trovarli uno nell’altro?
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