Recensione “Duchesse disperate” di Eloisa James (serie Duchesse disperate #1)
Inghilterra, 1780 circa (periodo georgiano.)
Lady Roberta, unica figlia dell’austero marchese St. Giles, è stata cresciuta nella bambagia: il padre si rifiuta di portarla a Londra, perfino quando Roberta è in età per sposarsi. È troppo. Fuggita in città, invitata a un ballo sontuoso, Roberta si innamora al primo sguardo di uno sconosciuto. E questi è tutto l’opposto di un buon partito: Damon Reeve, conte di Gryffyn, dongiovanni impenitente e ribaldo senza scrupoli. Eppure Damon, fin dal primo momento, sa di avere ormai un’unica missione: proteggere quell’incantevole fanciulla.
“Duchesse Disperate” è il romanzo di apertura dell’omonima serie ambientata nel Settecento, che ha come protagoniste dame dell’aristocrazia.
La protagonista della storia è Lady Roberta, una giovane marchesina che ha il terrore di rimanere zitella a causa di un padre iperprotettivo e alquanto bizzarro. Si crede una donna di mondo, essendo cresciuta da un genitore di larghe vedute e poco incline a seguire i costumi della buona società, ma si dovrà presto ricredere.
Il coprotagonista è Lord Gryffyn, fratello della duchessa Beaumont, la quale ospita Lady Roberta e l’aiuta ad accalappiare un marito. All’inizio della vicenda il conte ricopre il ruolo di consigliere della bella marchesina, tutto intento ad aiutarla a raggiungere l’obiettivo che si è prefissata. Lord Gryffyn si dichiara fortemente avverso all’istituzione matrimoniale, tuttavia anche lui nell’evolversi della storia cambierà idea.
Attorno alle due figure principali ruota un folto gruppo di personaggi, le cui vicende si intrecciano con la trama primaria. Sono tutte figure che si presume faranno da protagonisti nei prossimi capitoli della serie. Le loro disavventure permettono di meglio comprendere la condizione sociale in cui si sviluppa il libro e danno un’idea di quali erano gli usi e costumi dell’aristocrazia nel periodo georgiano.
La storia è allegra e irriverente, ricca di momenti esilaranti e situazioni altamente imbarazzanti. Nella trama c’è un continuo contrapporsi fra chi ha l’animo poetico e chi è guidato dalla pura logica come i giocatori di scacchi, che abbondano in questo libro. I riferimenti agli scacchi sono persistenti e non sempre comprensibili a chi non conosce il gioco.
La reputo una buona storia, con un ritmo scorrevole. Tuttavia non è pienamente comprensibile in alcuni passaggi: non saprei dire di preciso cosa non mi è chiaro, ma mi sono accorta che alcune cose “non mi suonavano bene”; probabilmente sarà un problema da attribuirsi alla traduzione, che non sempre riesce a rendere pienamente lo scritto originale.
Non mi resta che augurarvi buona lettura, e arrivederci a presto con gli altri capitoli della serie.
La serie prosegue con:
#2 “Prima di Natale” n. 908
#3 “La notte della duchessa” n.925
#4 “Il ritorno del duca” n.956
#5 “Duchessa del mio cuore” n. 976
#6 “Un duca tutto mio” n. 998
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