Recensione: “Eileàn – Trilogia dei Totem #1” di Flaminia Galeoni
Titolo: Eileàn
Autrice: Flaminia Galeoni
Serie: Trilogia dei Totem
Genere: Fantasy Paranormal
Self publishing
Pagine: 495
Data di Pubblicazione: 14 dicembre 2018
Nessuno conosce Wyth Island. Non è segnata sulle cartine geografiche. Non fa parte di alcuno stato. È un fantasma. Ma questo non ne fa di certo una terra morta. Magia allo stato puro scorre nelle viscere dell’isola, così come nelle vene dei suoi abitanti. Otto famiglie di metamorfi ne hanno fatto la propria casa millenni or sono, per vivere in pace e lontane dal resto del mondo. Elizabeth Sharpclaw è sempre stata tenuta lontana da tutto questo, ma quando i suoi genitori decedono in un terribile incidente d’auto, la sua vita prende una piega inaspettata. Si dovrà trasferire a Wyth Island, dove sarà affidata alle cure di suo zio Evander e di sua nonna Evangeline, persone di cui non conosceva nemmeno l’esistenza. Sola e disorientata Lily si addentrerà in questo nuovo mondo pieno di regole e divieti, di misteri e meraviglie.Poi, proprio quando le novità sembrano lasciarle un attimo di tregua, sull’isola si abbatte un terribile scandalo: un omicidio, il primo da quando si ha memoria. Un assassino è a piede libero e questa non sarà di certo la sua ultima preda.I giovani metamorfi sono chiamati a proteggere l’isola da questa minaccia, mettendo da parte le divergenze che scorrono tra le diverse famiglie e i propri turbolenti istinti animali; la stessa Elizabeth dovrà combattere contro l’antica radice che cresce dentro di lei, per non lasciarla esplodere ogni volta che i suoi occhi incontrano quelli neri come la notte di Christopher Moonseye.Tra intrighi di sangue, profezie antiche di millenni e segreti sciamanici, Elizabeth dovrà combattere contro la tradizione, contro un nemico senza volto e anche contro se stessa pur di proteggere la sua nuova casa.
Vi capita mai di venire catturati da una storia e di non riuscire a lasciarla? Di innamorarvi perdutamente di un libro, delle sue atmosfere e dei suoi personaggi fino a sentirne costantemente la presenza intorno a voi?
Eileán è questo per me: una bellissima ossessione, come il ritornello di una canzone che ti accompagna per giorni senza lasciarti andare (e parlo di I hate everything about you, ovviamente: capirete le mie parole una volta letto il romanzo).
Il racconto ci viene narrato dal punto di vista di Elizabeth Sharpclaw, una ragazza irlandese che dopo la morte dei genitori deve trasferirsi dai parenti di suo padre su un’isola sconosciuta, Wyth Island. Lily non sa, però, che i suoi congiunti, come altre sette famiglie residenti, hanno un dono particolare: possono mutare forma. Dopo un’iniziale sorpresa dovrà, quindi, imparare le regole e le tradizioni che per anni le sono state tenute nascoste cercando anche di affrontare l’orribile mistero che colpirà da vicino l’intera popolazione.
Tuttavia, questa breve trama non rende giustizia a quest’opera che mi ha rapita fin dalle prime pagine. La scrittura di Flaminia è meravigliosa, totalmente coinvolgente ed espressiva. Riesce a trasmettere delle immagini vivide grazie alle sue parole e alle metafore utilizzate: la descrizione iniziale di Lily con i suoi capelli al vento mi ha fatto capire da subito che avrei amato ogni singolo vocabolo scritto da lei. Il suo stile è unico e originale e riesce a comunicare perfettamente le emozioni provate dai personaggi. Ho apprezzato, in particolare modo, la sua esposizione del dolore: la sofferenza della protagonista per le perdite subite non è sempre costante, come non lo è nella vita reale, ma può scatenarsi improvvisamente quando emerge un ricordo o un’associazione di idee, ad esempio il pensiero di un leone su una spiaggia. Sicuramente una delle parti in cui primeggia maggiormente la sua capacità di scrittura è quella in cui vengono narrate le origini di Wyth Island e del suo popolo, una vera cosmogonia che riesco ancora a figurarmi davanti agli occhi per quanto essa mi abbia colpita.
Il ritmo delle narrazioni è generalmente lento e delicato ma in alcuni momenti la tensione cresce in modo costante, cosa che mi ha tenuta incollata alle pagine.
Il worldbuilding ricalca il mondo a cui siamo abituati ma si discosta da esso per alcune parti legate agli elementi fantastici presenti nella storia. La struttura sociale di Wyth Island, tra abitanti umani e mutaforma, infatti, ha una certa complessità che ho impiegato qualche attimo per inquadrare in modo completo. C’è una legenda dei nomi dei personaggi, nell’ultima pagina, che potrebbe aiutare ma contiene qualche piccolissimo spoiler (potete fare come ho fatto io e scoprire la sua esistenza solo alla fine del libro).
Passiamo ora alla parte che ho amato di più di tutto: i personaggi. L’approfondimento psicologico è realizzato molto bene: ognuno ha il suo carattere e le sue peculiarità; hanno desideri e impulsi che a volte vengono influenzati dai loro istinti animaleschi.
Lily è una persona impulsiva, analitica, capace di comprendere non solo se stessa ma anche le persone che incontra. È estremamente divertente e molto dolce e affettuosa con coloro a cui tiene. Mi ci sono rivista molto in alcuni atteggiamenti e mi è capitato di avere le sue stesse reazioni ad alcuni eventi. Non sempre, però, ho condiviso le sue scelte, soprattutto quelle più istintive e legate ai rapporti affettivi.
Tennyson, con il suo stile bohémien, è il migliore amico che tutti vorremmo avere: esilarante, affidabile e molto perspicace. Sostiene Lily nei periodi difficili ma soprattutto capisce quando darle spazio e aspettare che sia pronta ad aprirsi. I momenti con lui sono quelli più teneri e spassosi: è una piccola comare di paese che non si può non apprezzare.
Infine, non potevo non parlare di Christopher, il bad boy di cui ho amato ogni apparizione: state certi che quando compare lui la tensione sale inesorabilmente e serve una doccia fredda per calmare i bollenti spiriti. L’odio che scorre tra lui e Lily è viscerale, inarrestabile e travolgente. Fin dal loro primo incontro l’astio è palpabile, ogni volta è una guerra aperta e continua; ma, nonostante tutto, non riuscirete a sfuggire ai suoi profondi occhi neri e ad attendere con palpitazione il suo rientro in scena: sappiate che vale l’attesa.
Mi fermo qui con le descrizioni perché voglio lasciarvi un po’ di curiosità per altre persone, fantastiche o meno, che potrete trovare tra queste pagine.
Vorrei consigliare questo libro a chi ama i fantasy con una piccola componente romance, una storia originale che inizia lentamente ma è carica di eventi eccitanti, con personaggi unici di cui non si riesce a fare a meno.
È un romanzo che si legge con un sorriso sulla faccia che non si può eliminare facilmente, a cui si ripensa con nostalgia e che si deve assolutamente rileggere per le bellissime emozioni che è capace di trasmettere.
Ultimo appunto: esiste una playlist su Spotify della Trilogia dei totem, ascoltatela! E, soprattutto, accompagnate la lettura con le canzoni citate nel testo: io l’ho fatto e mi sono venuti i brividi.