Recensione: England’s Rose di Estelle Hunt
Titolo: England’s Rose
Autore:Estelle Hunt
Genere: dark Romance
Data di pubblicazione:23 Novembre 2023
Un retelling de La bella e la bestia
La paura a volte è uno specchio che distorce la realtà
Isabel Lloyd è una delle ereditiere più facoltose del Regno Unito. Cresciuta lontano dai genitori, troppo occupati con i doveri imposti dal loro ruolo sociale per concederle le attenzioni di cui ha un disperato bisogno, non ha mai conosciuto la tenerezza e trova conforto soltanto nei libri e negli amati cavalli. La sua vita cambia all’improvviso quando, rimasta orfana, sarà costretta a vivere, fino al compimento della maggiore età, presso colui che la famiglia ha designato come suo tutore: Adam Ashdown, Conte di Warleigh. Adam non è solo un uomo misterioso e scostante, ma si mormora anche che abbia ucciso la moglie. Dalla morte di lei, vive recluso in un’oscura magione, reso folle dal dolore. Il giorno in cui Isabel varca i cancelli di Brighton Manor, i soli ad accoglierla sono i pochi domestici rimasti fedeli al conte. Con il trascorrere del tempo, aggirandosi per le stanze vuote e i silenziosi corridoi del maniero, la giovane inizierà a respirarne la cupa atmosfera e a intuire che vi sono celati dei segreti, sempre più conscia che una presenza la osserva, nascosta nell’ombra. Non ha mai provato tanta paura, eppure non si è mai sentita così viva. Viva al punto da infrangere l’unica regola che le è stata imposta, quella che le proibisce di varcare la soglia che conduce all’ala ovest. Ciò che vi troverà è un uomo abbrutito dal tormento e dal rimorso che la respinge e la attrae al tempo stesso. Sarà Isabel a soccombere o la sua dolcezza riuscirà a riportare la luce nel tenebroso cuore del signore del castello?
La moda dei retelling impazza e solletica le fantasie delle autrici da sempre; Estelle Hunt ci offre una sua personale rilettura dell’antica favola della Bella e la Bestia regalandoci un bel romanzo di grande atmosfera e personaggi costruiti con particolare attenzione alla psiche e alle sue insondabili profondità.
Isabel Loyd è una giovane ereditiera cresciuta senza amore e rimasta orfana di entrambi i genitori troppo presi dalla propria vita e dai propri egoismi, si è diplomata in un pregevole collegio scozzese ma non avendo ancora compiuto diciotto anni viene affidata dal padre morente a un nobile suo amico, il Conte di Warleigh, Adam Ashdown.
L’uomo ha un oscuro passato alle spalle e il suo destino è portare sul volto le tracce di un incidente che è costato la vita alla moglie e al figlio mai nato.
Nel palazzo nobiliare, dove i domestici devoti e affezionati si muovono furtivi e le uniche compagnie per la fanciulla sono gli equini di razza allevati da secoli nelle scuderie di famiglia, si svolge la love story strana e contorta tra un uomo che non riesce a perdonarsi e a darsi pace, e una ragazza che per controllare i propri fantasmi soffre di autolesionismo.
E quando ci vorrebbe un buon psichiatra interviene l’amore, inteso come l’unica forza che muove il mondo e può salvarlo.
Estelle Hunt ci ha abituato da anni a personaggi tormentati, che soffrono le pene dell’inferno per risalire la china di dolorosi passati e trovare nell’altro/a la propria mezza mela.
Splendida l’ambientazione e vivi ed efficaci i comprimari; la storia scorre benissimo seppur dotata di molteplici incastri e un paio di chiavi di lettura.
Tormento ed estasi da non perdere!