Recensione: Exasperating di Onley James
Serie: Elite Protection Services vol. 3
Serie: Elite Protection Services vol. 3 Autore: Onley James Genere: Dark Romance MM Editore: Triskell Edizioni Data di pubblicazione: 25 marzo 2024
La serie Elite Protection Services è composta da:
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- Captivating —–> Recensione
- Exasperating
Ciò che lui vuole è attenzione.
Calder Seton è un libertino senza ritegno. Ex Texas Ranger poi diventato dipendente per l’agenzia di sicurezza privata Elite, è riservato quando si tratta delle sue emozioni. Il suo datore di lavoro vorrebbe lo fosse anche con il suo corpo. Calder ha il vizio di andare a letto con i clienti, e spesso gli hanno detto di tenersi addosso i pantaloni o trovarsi un nuovo lavoro. E a Calder sta bene così. Ha un nuovo amichetto con cui spassarsela: il giovane, inesperto attore Robby Shaw.
Robby Shaw ha trascorso gran parte della vita isolato dal mondo, fino a quando ha ottenuto un ruolo in un programma per ragazzini a Los Angeles ed è diventato il fidanzato di facciata della star Elijah Dunne. Quando la relazione finisce in umiliazione e cuore spezzato, Robby ha un crollo clamoroso, che lo fa finire in cella e nel radar di Calder Seton, che non vede da oltre un mese.
Una notte di fuoco spinge entrambi a mettere in dubbio le rispettive scelte, e quando la vita di Robby si trova in pericolo, Calder non esita un istante e corre gratuitamente in suo soccorso.
Purtroppo però Robby ha già richiesto i servizi dell’Elite, cosa che lo mette sulla lista degli intoccabili di Calder. Almeno finché non avranno risolto un caso di omicidio.
Secondo le regole del mondo romantico, solo un vergine può domare un libertino, ma tanto Robby quanto Calder hanno un grande fardello sulle spalle, con culti e assassini che si mettono tra di loro. Riusciranno a guarire dal loro passato per guadagnarsi un futuro?
Robby, che avevamo intravisto nei precedenti volumi della serie per la sua amicizia con Elijah e Wyatt, conferma la capacità della James di mettere in scena protagonisti che sono un concentrato di intensità.
Il ragazzo è un ventunenne vergine e dall’animo buono, con un’infanzia passata in una setta ultrareligiosa. Dopo che i suoi unici amici hanno trovato l’amore della loro vita, si sente ancora più abbandonato e perso.
Non ha esattamente bisogno di essere “salvato”, quanto di trovare qualcuno che lo “veda”, lo ami e che lo ritenga abbastanza importante da prendersi cura di lui. Ha bisogno di calore, di essere trattato bene affinché possa fiorire ed esprimersi.
Calder è un playboy seriale che non resiste al richiamo di nessun corpo, neppure se è quello di un cliente o un suo familiare. Un uomo virile, ma che si rivela molto dolce quando ha a che fare con un ragazzo così fragile, il cui grido di aiuto va a toccare la parte più tenera di sé. Quando i protagonisti si incontrano, Rob è infatti una pozza emotiva e bisognosa; dopo una famiglia anaffettiva se non abusante, non solo ha perso la sua àncora Elijah, ma finisce in una serie di disavventure che lo cacciano nei guai con la legge e che mettono a rischio la sua carriera, ponendogli seri sensi di colpa morali. Sta insomma per cadere a pezzi, e non è esattamente ciò che vorrebbe mostrare all’affascinante guardia del corpo della Elite incaricato di tenerlo al sicuro.
Robby era un gomitolo di emozioni, la personificazione dell’energia caotica. Un attimo prima chiassoso, il successivo silenzioso. Prima timido, poi audace. Sempre spaventato, ma senza filtri tra cervello e bocca. Calder non capiva come il mondo potesse ignorarlo. Era come se lui avesse il dono di vedere ciò che gli altri non notavano. Robby era un fantasma che sembrava apparire solo per lui. Che peccato sprecare un simile dono…
A prima vista, quello tra Robby e Calder è un incontro improbabile e mal assortito tra un playboy e un ragazzino vergine. Eppure i due non sono solo ciò che mostra la loro etichetta. La vulnerabilità e l’innocenza del primo non solo affascina, ma intenerisce a tal punto Calder da renderglielo irresistibile. La sofferenza di Rob solletica in lui non solo l’istinto protettivo, ma anche un angolo affettuoso e premuroso che aveva nascosto da anni.
La relazione non si identifica esattamente nei role play di tipo Daddy-boy, anche se molte sfumature possono ricordare questo tipo di legame. Calder è una figura solida, sicura, capace di regalare apprezzamenti e lodi, trattare con dolcezza, e col rispetto dovuto, come se il ragazzo più giovane fosse la cosa più preziosa e pura del mondo. Robby è invece (in modo esacerbato del momento particolarmente stressante) è costantemente spaventato, piagnucoloso, e alla ricerca di un sostegno confortante. Allo stesso tempo, però, è capace di non farsi bloccare dalla paura. Ha una forza interiore che lo spinge a chiedere quello che vuole, esprimere i propri bisogni e affermare le proprie idee. Questa ambivalenza (l’essere un ragazzino timoroso ma anche un adulto assertivo, l’essere fragile ma coraggioso, l’essere sperduto ma l’aver saputo opporsi alla famiglia d’origine) manda Calder fuori di testa, facendolo innamorare di lui.
Il loro rapporto nasce dal cuore, spinto da un sentimento di affetto, cura, sostegno, bisogno. È pertanto impossibile negare che ciò che li lega sia qualcosa di meno di un sentimento forte. Il sesso tiene conto di tutte le loro emozioni: Robby è vergine, e Calder fa di tutto per rendere ogni esperienza sessuale unica, magica, indimenticabile, ed è come se fosse una prima volta anche per lui.
Le scene bollenti, quindi, sono descrittive ma sempre impregnate di tenerezza, romanticismo, dedizione, e di tutti quei sentimenti positivi che un ragazzo alle prime armi merita. Se c’è una cosa che Calder riesce a dare a Rob sempre e comunque, quella è la sensazione di essere amato.
«Perché dovresti vergognarti di dirmi ciò che vuoi?» «E se lo dicessi nel modo sbagliato? Penseresti che sono strambo, pervertito o un fenomeno da baraccone.» Calder gli fece un sorriso che lo scosse nel profondo. «Accidenti, angelo. Cosa ti piacerebbe? Lo spanking? Il bondage? Il Daddy kink? I furry?» «Cosa sono i furry?» «Lascia perdere. Il punto è che potrei non avere i tuoi stessi interessi, ma non ti farò vergognare di ciò che ti eccita, e cercherò di darti tutto ciò che posso. Ma diventa impossibile se non me lo dici, perché a me piace sentire le cose più depravate uscire da quella tua boccuccia innocente. Mi fa perdere la testa.»
L’offerta di momenti bollenti è molto ricca, rubando un po’ la scena alla suspense, alimentata dal pericolo che incombe su Rob e dalle indagini per scongiurare il peggio (nelle quale, devo dire, Calder non fa bella mostra delle sue doti professionali).
La trama thriller prende le mosse dal passato di Rob (la setta, i fratelli che ha perso, il padre profeta…), che ritorna a gamba tesa nella sua vita, senza che siano chiari i motivi. C’è un mistero da chiarire e delle potenziali vittime innocenti da salvare.
Anche Calvert ha un passato in sospeso da superare, una trama non altrettanto piena e che rimane un po’ sullo sfondo, ma che regala spessore al personaggio e si lega alla sua sensibilità, alla paura dei legami, al modo in cui anche lui si sente indegno e incapace di amare.
Nel complesso, la lettura è un crescendo di calore e accudimento. Rob è un fagottino emotivo e distrutto che viene avvolto in un bozzolo di tepore, affetto, cura che diventa sempre più avvolgente, fino a che, una volta riscaldato, nutrito e sostenuto, riesce a trovare stabilità e sbocciare in tutto il suo splendore.
Da un certo punto di vista, la storia sentimentale scorre molto facilmente, senza grandi ostacoli: da un’attrazione ricca di affetto e tenerezza si sviluppa qualcosa di molto più intenso, mentre i protagonisti cercano di evitare le interferenze pericolose esterne. Ma il tutto è gestito in modo così commovente e confortante, tutto sembra così “giusto” per un ragazzo che si ritiene invisibile, alla ricerca della persona che lo ritenga prezioso e dia voce ai suoi desideri, da essere semplicemente perfetto.