Recensione: “Fidanzati dell’inverno – La saga dell’Attraversaspecchi #1” di Christelle Dabos
Care Fenici oggi Emanuela vi parla del libro “Fidanzati dell’inverno – La saga dell’Attraversaspecchi #1” di Christelle Dabos
L’Attraversaspecchi è una saga letteraria in tre volumi che mescola Fantasy, Steampunk e Belle Époque, paragonata dalla stampa francese alle saghe di J.K. Rowling e Philip Pullman. Fa da sfondo un universo composto da 21 arche, tante quanti sono i pianeti che orbitano intorno a quella che fu la Terra. La protagonista, Ofelia, è originaria dell’arca “Anima”; una ragazza timida, goffa e un po’ miope ma con due doni particolari: può attraversare gli specchi e leggere il passato degli oggetti. Lavora come curatrice di un museo finché le Decane della città decidono di darla in sposa al nobile Thorn, della potente famiglia dei Draghi. Questo significa trasferirsi su un’altra arca, “Polo”, molto più fredda e inospitale di “Anima”, abitata da bestie giganti e famiglie sempre in lotta tra di loro. Ma per quale scopo è stata scelta proprio lei? Tra oggetti capricciosi, illusioni ottiche, mondi galleggianti e lotte di potere, Ofelia scoprirà di essere la chiave fondamentale di un enigma da cui potrebbe dipendere il destino del suo mondo. Fidanzati dell’inverno è il primo capitolo di una saga ricca e appassionante che sta conquistando migliaia di lettori giovani e adulti.
Incontro folgorante per me con questo libro piuttosto massiccio al quale mi sono accostata con la curiosità scatenata dalla copertina che vantava un mix tra Harry Potter, Twilight e chi più ne ha più ne metta.
L’atmosfera è tipicamente fantasy: ritroviamo un mix di ingredienti e molti personaggi, ognuno dei quali è tratto da qualche capolavoro del genere e strizza gli occhi ai cartoni animati dello Studio Ghibli (il biondo Thorn mi ha fatto pensare un po’ al mago Howl e al suo rapporto con la scialba Sophie/Ofelia).
La trama del romanzo non è troppo complicata, sebbene la complessa rete di rapporti parentali e legami politici sia inizialmente ardua da seguire. Il sistema è basato sul matrimonio d’interesse tra un gelido ministro delle finanze, erede di una famiglia violenta e crudele, e una giovane curatrice di un museo, Ofelia; la loro unione è stata stabilita dalle rispettive famiglie. Ofelia ha un dono prodigioso che le permette di leggere la storia degli oggetti che tocca ed è il prototipo di una giovane intellettuale, timida e un po’ disadattata, in quanto si interessa soltanto della sua collezione e disprezza le vacue attività delle donne della sua famiglia.
Ha uno spirito ribelle e indipendente e mal sopporta questo matrimonio con un uomo estraneo e lontano dalla sua cultura. Lo scontro tra mente e istinto è apertamente una contrapposizione di mente e cuore.
Su Polo, terra inospitale e gelida, molti sono i pericoli e, suo malgrado, Thorn sarà costretto a spedirla sotto le gonne della zia Berenilde, dama alla corte del grande Sire Faruk; una volta lì, Ofelia dovrà celarsi sotto le spoglie di un domestico insignificante e muoversi con cautela tra i corridoi del grande palazzo: solo il suo dono di passare attraverso gli specchi le consentirà spesso di salvarsi la pelle .
Non c’è amore all’orizzonte per i fidanzati, ma solo un freddo matrimonio di convenienza: eppure qualche particolare sfugge… perchè questa unione così mal assortita?
Non voglio svelare troppi particolari di questo bellissimo fantasy del quale è uscito il secondo volume “Gli scomparsi di Chiar di Luna”, che ho iniziato a leggere immediatamente: la miscela creata dall’autrice di ambientazioni fantasmagoriche, personaggi sorprendenti e avventura allo stato puro è perfettamente dosata e di grande effetto, tanto da non riuscire a smettere di immaginare leggendo nelle pagine descrizioni e avvenimenti originalissimi. Imperdibile per chi ama il Fantasy e non ha dimenticato l’incanto seduttivo a metà strada tra Harry Potter e Le cronache di Narnia.