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Recensione: Figli della libertà  di Paullina Simmons 

Titolo: Figli della libertà 

Autore: Paullina Simmons 

Genere: Romanzo storico

Editore: BUR

Data di pubblicazione: 17 gennaio 2023

Il porto di Boston è avvolto nella nebbia quando in una mattina del 1899 il piroscafo partito da Napoli comincia le operazioni di attracco. A bordo c’è Gina, un’adolescente con il fuoco nelle vene che ha lasciato il suo paesino alle falde dell’Etna in cerca di un futuro migliore. Quando la bruma si scioglie e Gina mette piede nel nuovo mondo, l’America l’accoglie con i suoi spazi infiniti e le sue ciminiere, il melting pot di visi e lingue, il labirinto di strade e palazzoni. Una qualsiasi altra ragazza si sentirebbe venir meno le forze a una simile vista, ma per Gina quel caleidoscopio di promesse e opportunità è una vera e propria folgorazione e non vede l’ora di gettarsi anima e corpo in quella nuova vita. Le sorprese però non sono finite perché la prima persona che incontra sul molo, quasi fosse un segno del destino, è Harry Barrington, un giovane timido e insicuro, schiacciato dal peso del proprio cognome. I due non potrebbero essere più diversi – lei, un’immigrata senza un soldo; lui, rampollo di uno degli uomini d’affari più in vista di Boston -, eppure l’amore tra loro è immediato, inesorabile, e, come prevedibile quando si incontrano mondi tanto lontani, ostacolato dalle rispettive famiglie. È con queste premesse che Gina e Harry saranno chiamati a fare una scelta di campo, sofferta e radicale: seguire la strada che altri hanno tracciato per loro o disegnarne una propria, contro tutto e tutti, trovando un difficile equilibrio tra vecchio e nuovo, obblighi e desideri, aspettative e realtà. Dalla penna di Paullina Simons, amatissima autrice della trilogia Il cavaliere d’inverno, di cui Figli della libertà è l’atteso prequel, un romanzo sulla forza dell’amore e della passione, popolato da personaggi indimenticabili in un’America che corre a capofitto verso il futuro.

 

 

Sono molto preoccupata nello scrivere questa recensione perché, ancora una volta, questa autrice mi ha lasciato spiazzata.

Figli della libertà sembra, al primo approccio, l’affresco della vita di una famiglia di immigrati italiani che approda a Boston e inizia faticosamente a costruirsi un futuro nel paese delle grandi opportunità. 

La vera protagonista della storia è la giovane Gina Attaviano che, con la passione e la volontà caratteristiche della sua giovane età, incarna perfettamente lo spirito della donna artefice del proprio destino. 

Insofferente alle regole imposte, vuole affermare con forza il desiderio di avanzare nella società e di migliorare le proprie condizioni di vita a dispetto di un fratello possessivo e maschilista e da quel mondo americano che, lungi dall’essere progressista e paritario, relega le donne al ruolo di mogli decorative e madri efficienti.

In una Boston in pieno sviluppo industriale, stringe amicizia con due giovani rampolli della società ricca, Harry e Ben, che rimarranno legati strettamente alle sue vicende e della famiglia e rappresentano il contraltare dello status di immigrato: sono americani doc, discendenti dai primi padri pellegrini e appaiono in tutto il loro benessere preimpostato. 

Gina, piena di vita e di entusiasmo, trasferitasi a Lawrence, inizierà da subito a fare i lavori più umili cercando sempre di migliorare la propria condizione e compensando la mancanza di studi con la volontà di emergere. 

Suo malgrado, la sua vita si troverà al centro di un triangolo amoroso perché sia Harry che Ben l’ammirano e la seguono sempre da vicino ma non osano pensare  di poter essere qualcosa di più che amici, poiché strettamente legati alla società dalla quale provengono e destinati a matrimoni già decisi. 

In questo romanzo viene evidenziato particolarmente bene il clima puritano, razzista e classista degli States che si maschera dietro alla facciata del paese dove ognuno può avere la sua grande occasione, ma in realtà non perdona chi ne tradisce le regole. 

Come al solito la Simmons fa dei suoi romanzi un potente mezzo di  denuncia politica e sociale con uno stile asciutto e descrittivo in un’atmosfera sagace e coinvolgente resa dall’uso preponderante dei verbi all’imperfetto.

La storia d’amore che nascerà tra Harry, sognatore e intellettuale, lontano dal destino da industriale deciso da suo padre e Gina, giovane studentessa alle prese con un’evoluzione stravolgente, costerà loro molto cara, ma un finale completamente sospeso lascia sperare in una svolta.

Siamo ormai largamente abituati alle trilogie di questa bravissima autrice. 

 

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