Recensione Film – Assassinio a Venezia

Assassinio a Venezia (A Haunting in Venice) è un film del 2023 diretto da Kenneth Branagh.

Cast e personaggi:

Kyle Allen: Maxime Gerard
Kenneth Branagh: Hercule Poirot
Camille Cottin: Olga Seminoff
Jamie Dornan: dott. Leslie Ferrier
Tina Fey: Ariadne Oliver
Jude Hill: Leopold Ferrier
Ali Khan: Nicholas Holland
Emma Laird: Desdemona Holland
Kelly Reilly: Rowena Drake
Riccardo Scamarcio: Vitale Portfoglio
Michelle Yeoh: Joyce Reynolds

Genere: Poliziesco, thriller, giallo, drammatico, horror
Non adatto ai minori di 13 anni

Care Fenici, sono un’amante di tutti i libri che coinvolgono Poirot nelle indagini: ho divorato Assassinio sull’Orient Express, anche se il mio preferito in assoluto è Parola alla difesa. Ma qui stiamo parlando di film, e devo dire che Kenneth Branagh, oltre a essere il regista, è perfetto per la parte di Poirot; fisicamente magari sono diversi, per tutto il resto però è riuscito a ricrearlo alla perfezione.

Assassinio a Venezia è tratto dal libro Poirot e la strage degli innocenti di Agatha Christie, o meglio, diciamo che ne ha preso spunto dato che il regista, per prima cosa, si è sbarazzato del piccolo villaggio inglese in favore di Venezia, e come dargli torto!

Avendoci abitato, posso dire con assoluta sicurezza che è una città antica, densa di misteri e bellissima, piena di luce e armonia. Branagh ce la presenta diversa dal mio vissuto: una città dove si può trovare la pace ma allo stesso tempo anche le menzogne, le crudeltà più efferate e la paura. Questa nuova Venezia non mi è affatto dispiaciuta, anzi, è stata resa ancora più intrigante.

Siamo nel 1947 e Poirot si sta rilassando nella città lagunare mangiando cioccolatini e potando le sue piante, non ha alcun interesse a essere coinvolto con altri casi, difatti viaggia con una guardia del corpo ex commissario di polizia Vitale Portfoglio (Riccardo Scamarcio) che tiene lontani i visitatori molesti. La sua vita gode di totale tranquillità fino a quando una vecchia amica scrittrice, Ariadne Oliver, si reca in visita. Non è un caso quello che gli vuole presentare, ma una sfida tra l’illustre investigatore e la medium Joyce Reynolds. L’idea è quella di smascherare la medium, pertanto vengono invitati a una festa di Halloween in uno dei palazzi più storici (ovviamente ricostruito negli Studious di Londra). Il palazzo, di proprietà della famosa cantante lirica Rowena Drake, ospita i bambini dell’orfanotrofio per una bella festa di Halloween. Dopo i festeggiamenti si terrà la seduta spiritica per richiamare lo spirito della figlia di Rowena (Alicia), morta in quel palazzo. Esso è stato testimone di una tremenda violenza ai danni di bambini innocenti durante la peste e si racconta che costoro vivano ancora lì. A completare il quadretto dei personaggi ci sono: il dott. Leslie Ferrier che soffre di disturbi post traumatici a seguito della guerra, suo figlio Leopold, di età piuttosto giovane, che si ritrova a prendersi cura del padre. Maxime Gerard, ex fidanzato di Alicia Drake, Olga Seminoff, governante della casa convinta che le medium portino sventura, e infine i due fratelli Holland a servizio della medium.

Un bel gruppetto specializzato in bugie e sensi di colpa. Starà a Poirot risolvere il caso e le morti che ne conseguiranno. Ma lo stesso detective dovrà mettere in gioco il proprio scetticismo, ci sono veramente dei fantasmi o tutto può essere spiegato razionalmente?

Il velo che separa i vivi dai morti è labile durante Halloween, forse non tutto può essere spiegato in modo razionale. Diciamo che di scene con qualche sfumatura horror ce ne sono, niente di troppo eclatante, ma di vitale importanza.

Assolutamente da vedere, soprattutto per gli scorci veneziani. L’uso delle scenografie è perfetto e la colonna sonora abbastanza inquietante da assaporare in pieno la narrazione e prendere un po’ di spavento. Per quanto mi riguarda sono rimasta incollata alla sedia e mi sono proprio gustata questo film e pertanto ve o super consiglio.

Ps. Riccardo Scamarcio è invecchiato male!

Assolutamente da vedere.