Recensione Film: Avatar 2 La via dell’acqua. Regia di James Cameron
Titolo originale Avatar: The Way of Water
Lingua originale inglese
Paese di produzione Stati Uniti d’America
Anno 2022
Durata 192 min
Genere fantascienza, azione, avventura
Regia James Cameron
attori e personaggi
Sam Worthington: Jake Sully
Zoe Saldana: Neytiri
Sigourney Weaver: Kiri / dott.ssa Grace Augustine
Stephen Lang: col. Miles Quaritch
Cliff Curtis: Tonowari
Joel David Moore: dott. Norm Spellman
CCH Pounder: Mo’at
Edie Falco: gen. Frances Ardmore
Jemaine Clement: dott. Ian Garvin
Giovanni Ribisi: Parker Selfridge
Kate Winslet: Ronal
Britain Dalton: Lo’ak
Jamie Flatters: Neteyam
Trinity Jo-Li Bliss: Tuktirey “Tuk”
Jack Champion: Miles “Spider” Socorro
Brendan Cowell: cap. Mick Scoresby
Bailey Bass: Tsireya
Filip Geljo: Aonung
Duane Evans Jr.: Rotxo
Care Fenici, non ho avuto alcuna indecisione nell’andare a vedere Avatar 2 e sapete perché? Perché ha degli effetti speciali strepitosi e con il 3D è stata un’esperienza quasi magica. Poi l’acqua è in assoluto il mio elemento preferito e per come è stato realizzato lo andrei a rivedere altre cinque volte come minimo, se potessi. Per la trama alzo un velo pietoso, per carità ci sono tanti spunti interessanti ma anche troppa carne al fuoco. Ma facciamo un piccolo salto indietro.
A Pandora la vita continua e dopo 10 anni dai fatti del primo film rivediamo Jack Sully, insieme alla compagna Neytiri, con una bella nidiata di marmocchi: Neteyam, Lo’ak, Kiri e Tuk. Kiri, in particolare, è una figlia adottiva mezza Na’vi, concepita per mezzo dello Spirito Santo attraverso l’avatar della dottoressa Grace, oramai più che defunta. Le teorie sono tante, secondo me qualcosa di divino c’è dato che la ragazzina ha un legame fortissimo con Eywa e percepisce cose che gli altri non vedono. Poi c’è Spider, un giovane ragazzino umano che vive a stretto contatto con la famiglia Sully, e indovinate un po’ di chi è figlio? Non ve lo dico, siamo oltre la zona spoiler consentita. Comunque sia la famigliola felice vive tranquilla nella tribù rimanendo in contatto con gli umani rimasti. La quiete prima della tempesta in realtà, poiché i terrestri sono ben lungi dall’essersi arresi e tornano più arrabbiati di prima. Hanno due obiettivi: uccidere Jack e adattare il pianeta per trasferirvi gli esseri umani. Due motivazioni al limite dell’assurdo. Pandora è perfetta, quindi che venga pure distrutta, così la adattiamo perfettamente agli uomini ricchi e potenti che molleranno la Terra per venire qui a sorseggiare cocktail. Gli stereotipi si sprecano, e non voglio nemmeno elencarveli, basta che citi: Nativi Americani, Aborigeni… mi fermo qui che è meglio. Chiaro come il Sole che l’uomo era distruttivo e tale resta.
Per uccidere Jack ricorrono a un vecchio nemico, il colonnello Miles. Già sento le vostre voci arrabbiate dire: ma non era morto? Sì lo è, almeno il suo corpo umano, mentre l’avatar e la sua coscienza sono nel pieno delle forze e con lui anche il resto della squadra. Alzo le mani in segno di resa.
Insomma Jack rinuncia al suo ruolo di capo e se la dà a gambe con moglie e figli per chiedere asilo ai popoli delle acque. Il popolo che li accoglie ha un qualcosa che ricorda molto i Maori – fantasia portami via – e già da subito è chiaro che i Sully sono costretti a rendersi utili per vivere con loro, quindi da popolo delle foreste devono adattarsi al mare e alle sue molteplici sfide e meraviglie. Non sarà facile. Oltre al classico giro di razzismo e paura del diverso per prima cosa si fa strada l’adolescenza. Il primo figlio di Jack è adorato, il secondo è fonte di eterna delusione per il padre, e ve lo concedo, un po’ scapestrato lo è ma è un cavolo di adolescente!!!!!
Detto ciò gli umani faranno sempre gli stessi errori, ma qualche sorpresa e colpo di scena ci sarà. Purtroppo il terzo Avatar è d’obbligo e tremo al solo pensiero. Direi che è un film per famiglie che forse potrebbe risultare persino utile. Comunque sia, almeno per la parte del mare e per i suoi occupanti ho trovato delle scene veramente dolci e piacevoli, che riguarderei volentieri soprattutto quelle con i tulkun, che assomigliano alle nostre balene. Ovviamente appena l’uomo ci mette becco ecco che non sai se arrabbiarti o piangere.
Se dovessi dare un voto solo agli effetti speciali sarebbe un 5 pieno, per la trama 3.