Recensione Film – Fresh
Bentornate, Fenici!
Debutto italiano del film indipendente rilasciato nella sezione Star (che comprende Hulu) di Disney+. Una pellicola che vi farà riflettere e chiedere: quanto siamo dipendenti dalla tecnologia e quanto possiamo fidarci?
Fresh non è per tutti. Mi spiego meglio, può sembrare una rom com, ma non è così; dopo le gioie arrivano i dolori, dopo le rose giungono le spine e il romantico si trasforma in un thriller con tinte horror, creepy e un pizzico di slasher.
Ma andiamo con ordine.
Facciamo la conoscenza di Noa, una ragazza stanca della propria vita sentimentale, delle app d’incontri che le danno solo casi umani come scelte, o uomini che pensano solo a se stessi. Quando crede di aver perso la speranza, al supermercato incontra fortuitamente Steve Kemp. Il dottor Steve Kemp. Apriti cielo! Ma quando ti può accadere d’incontrare un pezzo di gnocco in un supermercato di notte? Bello, interessante, lei gli dà il numero di cellulare e inizia la conoscenza. Dopo un incontro al bar, in cui parlano del più e del meno, lei gli salta letteralmente addosso, baciandolo (dio, come la capisco!).
Noa è disillusa, non credeva che prima o poi avrebbe trovato qualcuno con cui stare; ma ecco la sua occasione perfettamente incarnata da Steve. Manco a dirlo, finiscono a letto. Quando lo racconta all’amica del cuore, Mollie non le crede, ma soprattutto non si fida di uno che non ha Istagram, Twitter e così via. Le dice che è in piena “cazzomania”, come a dirle che si accontenta di qualsiasi uomo, purché faccia bene il suo dovere.
Solo che Noa non ha messo in conto l’attrazione che prova verso di lui e, sì, lui ricambia appieno.
Complice un weekend fuori, Steve mostra il suo vero volto. Dopo essere stata drogata, la ragazza si risveglia incatenata in quella che sembra una cella. Scopriamo che l’uomo appartiene alla comunità dei cannibali, ne è il “macellaio di fiducia”, seleziona la carne migliore, la mette sottovuoto e la spedisce agli altri, che sono pronti a sborsare cifre astronomiche. Il prodotto migliore è quello fresco, inoltre lui spedisce anche altre parti del corpo, come capelli, dita etc. Sceglie persone che non hanno parenti o amici, insomma chiunque non venga cercato se sparisse.
Noa, dal canto suo, non accetta tutto questo e tenta di ribellarsi, trovando lì con lei altre vittime tenute prigioniere; ma quando cerca di fuggire con una scusa, lui le asporta il sedere. Un tenero psicopatico cannibale.
Lei vuole farlo fuori, lui invece prova qualcosa di più, ha capito che lei è diversa.
Mollie, intanto, indaga e arriva alla casa del dottore. Non ha idea che la moglie, Ann, sia una complice dell’uomo, oltre a essere una ex vittima colpita dalla sindrome di Stoccolma.
Noa inizia a studiarlo, a fargli domande su come sia diventato cannibale, a entrare nella sua testa e a cercare di scappare appena ne ha l’occasione.
“Dare se stessi, essere tutt’uno. Arrendersi. Amore” questo è il concetto di cannibalismo. Così lei prova a mangiare carne umana quando lui le dà come cena una grossa polpetta di Hope (una delle povere vittime) su tagliatelle; pare averla convinta, ma quando è da sola vomita tutto.
Alla seconda cena, dove lui sembra essere più malleabile, la fa vestire bene e mangiano ancora carne umana: paté di fegato, un piatto di petto, ovvero una tetta sezionata. Noa continua la sceneggiata entrando nelle sue grazie, facendogli abbassare la guardia (lui è innamorato, crede che lei sia debole quando in realtà ha molta più forza) e iniziano a fare sul serio. A un tratto lei lo bacia fino ad arrivargli all’inguine, per poi azzannarlo sul membro e scappare.
Fugge liberando anche le altre e cercando in tutti i modi di allontanarsi. Lottano contro di lui, lo colpiscono e feriscono, fino ad arrivare all’esterno. Qui, dopo un’altra lotta, Noa lo uccide. Anche la moglie viene uccisa, rivelandosi una stronza colossale. L’incubo è finito.
Considerazioni
Da dove posso iniziare?
Come ho detto all’inizio, questo non è un film per tutti. L’opera prima della regista Mimi Cave ci ha dato uno spaccato della nostra vita, schiava della tecnologia, delle app per incontri (dove non sai mai in chi ti imbatti) e del cannibalismo.
Un attimo che eviscero l’argomento. Qui il cannibalismo, oltre a essere quello del “mangiare carne umana” , fa riferimento a quello dei sentimenti: chi è la vera bestia? Colui che lo fa di mestiere, attirando giovani ignare, dato che la carne femminile è migliore di quella maschile? O la vittima che diventa “cannibale” e bestia per salvarsi al vita?
Vediamo come Steve attiri le sue prede con quello che ha; è un fregno cosmico, mannaggia a lui! Sebastian Stan ha fatto il colpo con questo film! Come lui spesso dice, sceglie sempre ruoli difficili che lo mettono alla prova, anche se agli altri fanno storcere il naso. Ma è proprio questa la bellezza di essere attore: variare, diversificarsi, crescere. E Sebastian è un attore con i contro cazzi, il migliore della sua generazione e merita tutti i riconoscimenti possibili. No, non lo dico perché sono sua fan e tutto il resto, lui se lo merita davvero. Ha dato sfumature e colore allo psicotico Steve, un personaggio che pensa di essere forte, ma alla fine si dimostra debole innamorandosi della propria vittima. Vede qualcosa in lei, un qualcosa che lo fregherà.
Noa, interpretata da Daisy Edgar-Jones, è perfetta, me ne sono innamorata. Lei incarna tutto ciò che noi ragazze siamo: ci sentiamo frustrate per i troppi fallimenti, ma anche lusingate quando qualcuno ci fa dei complimenti e, diavolo, dove lo trovi uno come Sebastian Stan al supermercato? Io non lo trovo mai uno così, porca pupazza!
Ho adorato quest’attrice che, ammetto, non conoscevo e mi ha piacevolmente impressionata.
Un plauso a Jonica T. Gibbs nel ruolo di Mollie, cazzutaggine over 9000.
Regia impeccabile, una colonna sonora che vi piacerà e una storia da WOW!
Questo è un film che non può piacere a tutti, eppure ve lo consiglio. Vi ho mai suggerito cose sbagliate?
E ora, come di consueto, la rubrica Mal Birichina
Vi prego, Sebastian Stan è la pornitudine fatta uomo! Voi non avete idea di come mi abbia bruciato i neuroni! E i pensieri perversi che mi fa fare… mannaggia a lui!
Lui va nel mio Harem personale.
Alla prossima. Un saluto dalla vostra Mal.