Recensione: Finch di Piper Scott e Virginia Kelly

Hugh Drake, il membro più stravagante della famiglia Drake, desidera ardentemente una covata… e nonostante il suo periodo approvato per la riproduzione sia quasi al termine, potrebbe realizzare il suo desiderio. Sono emerse nuove informazioni che suggeriscono che le Vergogne siano draghi e che siano in grado di avere delle uova. Tutto quello che rimane da fare è trovarne una che Hugh possa tollerare, e chi potrebbe aiutarlo a trovare l’abbinamento perfetto meglio del suo fedele e indefettibile segretario, Finch?

Se solo Finch fosse una Vergogna… ma, ahimè, certe cose proprio non è destino che succedano.

Il sensibile e schietto Finch ha servito Hugh Drake come segretario per più di un decennio, e lo ha segretamente amato per quasi altrettanto tempo. Hugh è la luce della sua vita, ma è anche decisamente troppo credulone, che è il motivo per cui Finch rifiuta di credergli quando si mette a sostenere che le Vergogne sono draghi. Non lo sono. Finch lo saprebbe, dato che lo è anche lui. Ma quello deve rimanere un segreto, Finch preferisce che il suo amore rimanga ignoto, piuttosto che essere lui a spezzare il cuore al suo drago, non riuscendo a produrre una covata.

Fenici, siamo tornati ad Aurora, la città americana che ospita il Consiglio dei Draghi e un certo qual numero di draghi del Clan Ametista. Ormai, ognuno dei fratelli Drake ha trovato uno o più compagni e le coppie vivono felici con le loro nidiate, tranne Hugh, cosa che lo getta nella tristezza più nera. Hugh è un drago ametista ricchissimo, bellissimo, affascinante e un po’, come dire… tonto. Sto cercando un termine più carino ma no, resta tonto e anche un completo disastro. Per fortuna c’è Finch, il suo segretario personale, che tiene in ordine la tenuta e si occupa di lui. Il drago alpha ha cercato per secoli di avere una covata e desidera ardentemente diventare padre, talmente tanto che quando vede la felicità dei fratelli decide che dovrà prendersela anche lui. Nell’immediato chiede al fedele Finch di procurarsi una lista di dragonet e di invitarli a un ballo per poter trovare una compagna o un compagno, tutto con il massimo riserbo per evitare l’intromissione della sua alquanto scalmanata e impicciona famiglia. Il suo fidato abile e discreto gli procura i nomi richiesti, tutti tranne uno: il proprio. 

Il giovane segretario è in realtà un omega, un dragonet, anche se lui si riferisce sempre a se stesso come una Vergogna, non credendo di meritare l’amore di Hugh di cui è segretamente innamorato da anni. 

Tra spassosissimi dialoghi e assurdi incidenti, complice un quantitativo molto illegale di Marijuana, la narrazione prosegue leggera e piacevole, fino a un punto di svolta. Il famoso Raven, accidenti a lui, per evitare che Hugh impregni un omega innocente, droga Finch mandandolo in calore. Il drago lo trova e capisce che è lui l’omega di cui ha bisogno, disiderando possederlo come non mai. Finalmente ci riescono e le scene sono decisamente piccanti. Hugh è felicissimo e innamoratissimo del suo omega e già sogna la covata che il giovane starà sicuramente aspettando. Il segretario, dopo una visita da Harrison, scopre di essere in dolce attesa di un dragonet, niente uova. L’uomo, preso dal panico, terrorizzato di non essere al livello del suo amore, scappa e si rifugia a Londra, nella casa di un drago millenario come suo attendente. 

Intanto Hugh, convinto che gli abbiano rapito l’omega, lo cerca nei tesori di altri draghi procurandosi non pochi problemi, fino a quando Everard, Harrison e Geoffrey non lo trascinano in Inghilterra, nella casa di Atticus Drake, un parente alla lontana. Da qui solo tantissime risate e anche qualche bel colpo di scena proveniente dal passato di Finch. Hugh accetterà di essere padre di un dragonet? Finch verrà finalmente a patti con il suo passato?

A voi la scoperta! 

Forse è tra i più belli che abbia letto, dopo Peregrine e Mate. Leggeteli tutti, mi raccomando!