Recensione: Finché non è arrivato Noah di Lisa Henry

Carter Westlake è a un passo dal diventare uno degli attori di punta di Hollywood. Scritturato come protagonista in una trilogia di fantascienza molto attesa in Australia, è pronto per essere il prossimo eroe d’azione tra le migliori star: americano, sexy da morire ed etero. Il problema è che Carter può mettere la spunta solo a due di quelle caselle. Ma va bene così: la sua bisessualità può rimanere segreta fino a quando non si lascerà quei film alle spalle.
L’educatore d’infanzia Noah Jones ha un progetto. Lavorare come tata per sei mesi, fare un po’ di soldi extra e trasferirsi nel Regno Unito per insegnare. Non si aspetta che il suo nuovo capo sia una star di Hollywood. E certamente non è pronto a innamorarsi dell’uomo.
Un bacio li spinge verso una relazione segreta, anche se entrambi concordano che non può essere nient’altro che un’avventura. Carter ha bisogno di rimanere nascosto per il bene della sua carriera, e Noah sta per andarsene. Ma quando i loro sentimenti diventano qualcosa di più profondo, Carter ha una decisione da prendere. Pur sapendo che esporre la sua sessualità potrebbe costargli la carriera, preferirebbe continuare a vivere una bugia o rischiare tutto e camminare a testa alta nella sua verità?

A quanto di voi stessi sareste disposti a rinunciare per ottenere ciò che tutti desiderano? Tutto il libro gira e gioca attorno a questa domanda e le risposte che di volta in volta i protagonisti si danno. Una nota star del cinema e un giovane uomo, che sta per cambiare la propria vita trasferendosi all’altro capo del mondo, e che in comune hanno solo il lavoro che Noah viene pagato per svolgere.

O forse c’è più?

Questo libro è il classico progetto coccolo che, senza infamia e senza lode, ti fa trascorrere un paio d’ore in totale relax. Non ci sono grossi stravolgimenti all’interno della storia che possano dare angoscia, anzi. Tutto il romanzo è impregnato di una sorta di buonismo a tratti davvero eccessivo che porta il lettore a chiedersi se mai sia possibile che simili persone possano esistere davvero. Le reazioni di alcuni personaggi sono così discordanti dal comune sentire, in alcuni degli eventi che li coinvolgono, da risultare chiaramente manipolati per restare in linea con la storia raccontata, peccato che così, a mio parere, perde in autenticità.

In tutto il testo si nota lo sforzo fatto per rendere visibile uno spaccato dell’ambientazione e della cultura del luogo per coinvolgere il lettore e farlo sentire beneaccetto. Le ambientazioni, come i background dei personaggi sono resi noti fin da subito, sai già cosa aspettarti dopo i primi capitoli, come evolverà la storia che è piena di cliché usati e strausati al punto da essere consumati. Persino i cattivi non sono davvero messi in cattiva luce, risultando tiepidi nelle loro malefatte. 

Personalmente ho fatto fatica a non interromperlo a metà, punto in cui il testo è davvero lento e ti porta a chiederti “sì, ok, arriviamo al dunque per favore?” Lisa Henry ha calcato la mano in molteplici occasioni per riportare alla mente la domanda iniziale, eventi che a mio giudizio avrebbero potuto dare un qualcosa in più al testo, una marcia decisiva e vincente tale da provocare accelerazione e batticuore.  

È un testo ben scritto, il testo si legge senza problemi, sotto l’ombrellone mentre si aspetta di poter andare a fare di nuovo il bagno o avvolti in una calda coperta in un pomeriggio d’autunno quando fuori piove e si ha un po’ di tempo libero. È un libro carino, che leggi una volta per poi passare oltre.