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Recensione: “Fino a toccare il fondo” di Teodora Kostova

Care Fenici, oggi Lucia ci parla del nuovo libro di Teodora Kostova, “Fino a toccare il fondo”

Toccare il fondo è solo l’inizio…
Sono un figlio, un fratello, un amico.
Uno scrittore.
Un tossicodipendente.
Morto.
Un arresto cardiaco non è bastato a uccidermi del tutto, però. I dottori mi hanno riportato in vita, ma a quale scopo?
Ho ventiquattro anni e ho già ottenuto quello che la maggior parte della gente conquista nel corso di una vita intera. Sono un autore di successo, il proprietario di un appartamento nel cuore di Londra, e guido l’auto sportiva dei miei sogni.
O almeno, questo è quello che vedono gli altri.
Quando si spengono i riflettori, rimango da solo con la mia mente iperattiva, e alcol e droghe sono l’unico modo che conosco per abbassare il suo volume.
Finché un’overdose quasi non mi uccide e trascina tutto quello che amo giù nel baratro con me.
Con l’aiuto del mio migliore amico, mi lascio alle spalle Londra e la sua influenza malsana, e mi trasferisco in una cittadina nella periferia di Cambridge, nel tentativo di rimettere insieme i pezzi della mia vita.
Se solo fosse così facile.

Il dottore guardò Renee. «Sì. Abbiamo dovuto rimuovere parte del fegato e fermare l’emorragia al tratto gastrointestinale.»

Mi rivolse di nuovo un sorriso allegro, e a me venne voglia di tirargli un pugno. Spostai il mio sguardo confuso su mia sorella, che alzò le spalle e mi fece segno di prestare attenzione al medico, indicandolo con un cenno del mento.

«La situazione è questa, signor Hart,» continuò Bailey, intrecciando le dita sopra la tavoletta che teneva appoggiata al torace. Aveva gli occhi azzurro pallido, ma al contrario di quelli di mia madre, non mi penetravano nell’anima, lasciandomi accartocciato su me stesso e vuoto come un palloncino scoppiato. «Lei è ridotto male. Ha ventiquattro anni, ma mia nonna ne ha ottanta e il suo fegato è in condizioni migliori del suo.» Fece una pausa drammatica.

Siccome non volevo rischiare di rivolgere il mio sguardo torvo verso Renee, lo guardai dritto negli occhi.

«Se non comincia a prendersi cura di se stesso, ci sono buone probabilità che non arrivi ai trenta.»

Non c’era alcun sorriso allegro, nessun segno che il dottore stesse esagerando. Ero senza parole. Era troppo ricevere quelle informazioni tutte in una volta. Avevano rimosso parte del mio fegato? La mia salute era così pessima che forse presto sarei morto? Che cazzo dovevo fare, riguardo a tutto questo?

Finn ha ventiquattro anni e una carriera di successo come scrittore alle spalle, da tempo non scrive più niente e sta gettando la sua vita fra alcool e droghe di vario genere. È in questo modo che facciamo la sua conoscenza, in un locale in compagnia di Aiden, l’amico di sempre che non lo ha mai abbandonato, e che lui sta trascinando nel baratro con sé.

Una serata, questa, che cambierà per sempre le loro vite: Finn va in overdose, il suo cuore si ferma, al risveglio in ospedale scopre di aver perso parte del suo fegato e che se le cose non cambieranno non vedrà l’alba del suo prossimo anno. Con lui, la sorella Renee, che Finn ama teneramente, e la madre con cui ha un rapporto estremamente conflittuale. Ma il grande assente è proprio Aidan, l’amico che è sempre rimasto al suo fianco, e solo molto dopo, quando sarà da tempo in riabilitazione, scoprirà cosa è successo davvero quella notte. La sua overdose, infatti, non ha cambiato solo la sua vita, ma anche quella di Renee e dell’amico.

Sapere di essere il responsabile delle loro sofferenze mette Finn per la prima volta di fronte alle proprie responsabilità e, per questo, si lascia convincere dall’amico ad andarsene da Londra, scegliendo a caso una località sconosciuta dove rimettere la sua vita in carreggiata, lontano dalle tentazioni.

Ed è così che un uomo solitario, scontroso e riservato si trova ad affittare una casa che ha bisogno di essere ristrutturata, in un paesino dove non riuscirà, nonostante il suo carattere tutt’altro che amabile, a tenere lontani degli anziani vicini gentili e sempre pronti a offrirti tazze di tè e favolose torte, e una simpatica ragazzina con il suo cagnolino convinta che lui abbia bisogno di un amico.

Ma sarà la sua favolosa e bellissima macchina, ben poco adatta alle strade di campagna, che gli darà modo di conoscere Ben, un dolce e solare ragazzo dai bellissimi occhi verdi, che gli darà la spinta giusta per risalire e mettere ordine nella sua vita.

Da qualche tempo seguo quest’autrice talentuosa, che riesce a infondere nei suoi personaggi dei caratteri così ben strutturati che il lettore in breve tempo li vede come amici. Inizialmente è difficile provare simpatia per Finn: un ragazzo che all’apparenza sembra avere tutto, ma che si sta rovinando con le sue mani. Niente sembra scuoterlo, neppure sapere di rischiare di morire, e spesso durante il periodo della riabilitazione gli vedremo desiderare alcool e droga per non dover pensare, cercando anche il modo di ingannare chi lo ha in cura. Questo almeno fino a che Aidan non gli rivela quanto il suo comportamento abbia inciso sulla vita delle persone che più ama al mondo. Ed è da quel momento che lo vediamo cambiare e, capitolo dopo capitolo, ritornare alla vita. In un primo tempo è deciso a tenere lontani tutti, celando la sua vera identità, fino all’incontro con Ben, che cambia tutto.

La loro storia ingrana lentamente e per questo risulta più credibile, dapprima è solo un’amicizia fra due persone che provano attrazione l’uno per l’altro, comportandosi in modo cauto. Finn ha paura che raccontare la verità su se stesso potrebbe essere la fine della loro relazione appena sbocciata, ma anche Ben ha un momento buio nel suo passato, qualcosa che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia e che lo mette in grado di capirlo. L’arrivo di Aiden, anche lui pronto a un cambiamento di vita, ci permette di scoprire di più sulla loro amicizia, e su questo personaggio che risulta davvero affascinante e che avremo modo di conoscere meglio.

È una storia scritta in modo scorrevolissimo, una volta cominciato è davvero difficile chiudere questo libro se non alla parola fine. L’autrice riesce a emozionare, descrivendo, in poche pagine, in modo stupendo il rapporto difficile che il protagonista ha con la madre, dando il ritratto di una donna infelice che ha reso amara la vita dei figli. Ci regala nel contempo una storia d’amore tenera e passionale con poche scene di sesso, ma intense e piene di sentimento. La storia racchiude pure un bellissimo messaggio: anche se si tocca il fondo, una mano tesa, una persona amica, qualcuno che ti ami, può riportarti alla felicità, basta volerlo davvero, imparando a volersi bene.

Ho adorato questa storia e i suoi protagonisti, e la Kostova si è confermata come una delle mie autrici preferite. Inoltre, sono davvero contenta che nelle pagine finali riveli che presto avremo modo di leggere la storia di Aiden, e scoprire cosa gli riserverà il destino ora che anche lui ha trovato un posto lontano dove ricominciare. Un libro che sarà sicuramente una delle mie prossime letture.

 

 

 

 

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