Recensione: “Fiore blu” di Martina Sahler – Serie: I segreti di Kew Gardens #1
Titolo: Fiore blu
Serie: I segreti di Kew Gardens #1
Autore: Martina Sahler
Editore: Giunti Editore
Genere: Narrativa romance
Data di pubblicazione: 14 Aprile 2021
Londra, 1920. Charlotte ha venticinque anni ed è una delle prime donne ad aver ottenuto una laurea in Botanica. Timida e impacciata nella vita di tutti i giorni, ha un vero e proprio dono quando si tratta di piante e fiori, e riesce così a ottenere un posto di giardiniera nel prestigioso orto botanico di Kew Gardens. Il suo sogno però è essere assunta come ricercatrice e viaggiare per il mondo in nome della scienza, per studiare le specie più esotiche di piante proprio come un tempo aveva fatto suo nonno. Ma non è così semplice per una donna fare carriera in ambito scientifico, soprattutto con il ritorno di tanti uomini dalla guerra, che vogliono riprendere possesso dei loro ruoli. La situazione precipita quando la famiglia di Charlotte cade in gravi difficoltà finanziarie. Nei vialetti di Kew Gardens, la ragazza si imbatte in Victor, un ricco industriale berlinese che la corteggia con ardore. Molto diverso da Dennis, il collega di cui è innamorata ma che non sembra decidersi a farsi avanti. Quando Victor le propone di sposarlo, Charlotte si sente divisa fra le sue ambizioni e la necessità di salvare la famiglia. Ma Victor vuole davvero sostenere le sue aspirazioni di indipendenza? Riuscirà Charlotte a inseguire ancora i propri sogni?
Ho scelto la lettura di questo libro attratta dalla copertina, che mi era sembrata intrigante. Dall’incipit ho scoperto che si tratta del primo romanzo di una trilogia intitolata I segreti di Kew Gardens e Fiore blu è il primo capitolo a cui seguiranno Dalia rossa e Gelsomino bianco. Così ho incontrato Charlotte Windley, una giovane ragazza di venticinque anni alla fine della sua carriera accademica e al confronto con il difficile mondo del lavoro del primo dopo guerra. La storia è ambientata in Inghilterra e svela le realtà della borghesia in declino e soprattutto della situazione femminile. Se durante la guerra le donne erano riuscite a fare svariati lavori in sostituzione ai soldati impegnati al fronte, nel periodo successivo si ritrovano marginalizzate e in grosse difficoltà in quanto i posti di lavoro sono solo per gli uomini. La situazione familiare e finanziaria di Charlotte è, inoltre, precaria: si ritrova, alla morte del padre, con un fratello ancora studente di medicina, una madre malata di Parkinson e una sorella adolescente ribelle. Gli introiti della famiglia sono legati allo studio medico del padre, che è portato avanti dal suo socio, e dalla vendita degli articoli della madre, giornalista freelance che per problemi di salute non riesce a scrivere molto.
Laureata in botanica e appassionata dalla ricerca, Charlotte prova con tutte le sue forze di ottenere un incarico presso Kew Gardens. È disposta a fare di tutto pur di accedere a quel mondo esclusivamente maschile e poter partecipare alle spedizioni botaniche nei mondi ancora da esplorare.
A mio avviso questo libro, più che una storia d’amore è un romanzo sulla rinuncia, sul compromesso, con cui ci confrontiamo tutti quanti ogni giorno. Nonostante da anni Charlotte sembri innamorata di Denis, botanico anche lui, alla fine rimane affascinata dall’imprenditore quarantaduenne Victor Bromberg e prende delle decisioni che condizionano la sua vita. Indiscutibilmente per Victor si tratta di un colpo di fulmine e per questa ragione accantona tutti i suoi progetti iniziali per cercare la felicità accanto a Charlotte. Questa, spinta dalla precarietà della sua situazione familiare e da un incidente successo al fratello che lo obbliga a rinunciare alla Facoltà di Medicina, rinuncia ai suoi sogni di esplorare il mondo insieme a Dennis e accetta di fidanzarsi con Victor che le offre una casa, una stabilità economica. Il loro rapporto è messo a dura prova dall’apprensione di quest’ultimo, dal desiderio di Charlotte di mantenere l’indipendenza e dalla sua passione per la botanica a cui non vuole assolutamente rinunciare. Ma alla fine i due protagonisti riescono trovare un equilibrio nel compromesso e nella rinuncia facendo vincere l’amore.
Una bellissima storia di vita, che potrebbe essere la storia di ognuno di noi, dove la passione si scontra con i problemi e il buonsenso ci guida nelle scelte.
Il libro è scorrevole, sono riuscita leggerlo in due giorni e quando sono arrivata alla fine non mi sono resa conto che era finito. L’ultima pagina mi ha presa alla sprovvista. L’unica pecca: il romanzo mi è sembrato un po’ piatto. Ma forse è solo dovuto al fatto che si tratta di una storia comune, dove manca il sale e il pepe e la passionalità dell’amore.