Recensione: “Fiumi d’argento. La leggenda di Drizzt. Forgotten Realms: 5” di R. A. Salvatore
Questo libro, pubblicato originariamente con il titolo “Le lande d’argento”, viene presentato in edizione riveduta con un nuovo titolo: “Fiumi d’argento”. Un drappello di eroi deve ingegnarsi per far fronte alle insidie ordite da mostri in grado di lanciare fatali incantesimi. Bruenor il nano, Wulfgar il barbaro, Regis l’halfling e Drizzt l’elfo scuro combattono i mostri e la magia sulla loro via per Mithril Hall, luogo di nascita di Bruenor e dei suoi antenati nani. Di fronte al razzismo, Drizzt vagheggia di tornare nel Buio Profondo e a uno stile di vita omicida che ha abbandonato. Wulfgar comincia a superare l’avversione per la magia della sua tribù. E Regis fugge da un assassino mortale, che, alleatosi con i maghi del male, è deciso a distruggere i compagni. Tutti i sogni di Bruenor e la sopravvivenza dei suoi sodali dipendono dalle azioni di una giovane donna coraggiosa.
Fonte della trama: Amazon
Eccoci al libro che ha dimostrato perché questa serie abbia affascinato un numero elevatissimo di lettori. Un piccolo capolavoro inaspettato, che ricorda sotto alcuni aspetti il famoso “Lo Hobbit” di Tolkien, ma che se ne diversifica per la psicologia dei personaggi già rodati nel libro precedente.
La trama, a grandi linee, potrebbe assomigliare a quella del libro più famoso, infatti i nostri eroi partono alla ricerca di una città dei nani perduta (la loro Moria per intenderci), ma il viaggio e la psiche dei protagonisti risultano molto diversi e tipici di questa serie.
Le difficoltà non mancheranno di certo, così come spunterà un nuovo nemico, capace di mettere in seria difficoltà sia l’abilità con le armi di Drittz, sia tutta la missione.
Quello che questo racconto ha di bello sono i colpi di scena, che si susseguono incessanti, tenendo attaccato il lettore alle pagine, sorprendendolo e lasciandolo in alcuni momenti con il fiato sospeso. Nulla è dato per scontato e, anzi, in alcuni punti mi sono sorpresa della piega presa dal racconto.
Scritto in maniera più scorrevole, finalmente ho sentito quell’empatia che cerco nei libri e quelle sensazioni che solo una storia ben descritta riesce a dare. Coinvolgente, finalmente troviamo ben bilanciate le descrizioni con i sentimenti che sono più delineati e incisivi. Magistrali le descrizioni dei combattimenti, che appaiono così chiare da sembrare spezzoni di film. Probabilmente serviva un nemico degno di questo nome per far decollare la serie e qui, infatti, faremo la conoscenza di Artemis Entreri, l’Assassino, a cui va il merito di aver alzato il livello dello scontro.
Anche in questo libro la lettura va fatta lenta e attenta, perché troviamo buttate quasi per caso delle frasi che sono vere e proprie chicche. Asciutto e scarno come al solito, Salvatore ci fa immergere in questa nuova avventura, che sono sicura non vi deluderà, poiché ha iniziato a tirare fuori il meglio di sé e dei suoi personaggi… soprattutto Dritzz, coi suoi dilemmi interni e le sue peculiarità di Drow.