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Recensione: Free Hand di E.M. Lindsey

Serie: Irons and Works serie vol. 1

Titolo: Free Hand

Serie: Irons and Works serie vol. 1

Autore: E.M. Lindsey

Genere: Romanzo contemporaneo MM

Editore: Quixote Edizioni

Data di pubblicazione: 27 maggio 2023

Età di lettura consigliata: +18

La serie Irons and works è composta da :

  • Free hand Vol. 1
  • Blank canvas Vol. 2
  • American traditional Vol. 3
  • Bio-Mechanical Vol. 4—->Recensione 

 

La vita di Derek Osbourne è piuttosto tranquilla. Ha una routine che gli permette di essere a suo agio, un lavoro come tattoo artist che gli paga l’affitto e gli dà da mangiare, e beh, se si sente solo pazienza, ci sono cose peggiori al mondo.
Con il suo passato complicato, Derek è sicuro che nessuno vorrà avere a che fare con le sfide rappresentate dall’amare qualcuno con una grave forma di PTSD. Soprattutto da quando l’uomo che ha passato anni a fargli del male è ora in lungodegenza, e Derek è responsabile delle sue cure. Derek è rassegnato a vivere e morire da solo, e forse gli va bene così.
Poi una notte, durante uno spaventoso temporale, si ritrova chiuso nello sportello di un bancomat con uno sconosciuto silenzioso ed è in quel momento che il suo mondo inizia a cambiare.

Basil Shevach è nuovo a Fairfield, ed è lì per rilevare il negozio di fiorista della sua defunta zia. È anche sordo, in una piccola città dove lui e sua sorella sono gli unici non udenti. Non è che non gli piaccia lì, ma non è sicuro che Fairfield sia il posto per lui. Almeno, non fino a quando una notte una tempesta lo intrappola nello sportello bancomat con un uomo silenzioso in preda al panico contro la porta a vetri. È subito affascinato da quello sconosciuto incredibilmente attraente con tatuaggi vivaci e occhi tormentati, ma è anche amareggiato perché è già uscito con un uomo udente, ed è finita nel peggiore dei modi. Si è promesso molti anni prima di non rifare più quell’errore ma in qualche modo l’uomo terrorizzato intrappolato con lui in quella piccola stanza gli ha lasciato un segno e nonostante ci provi in ogni modo, non riesce a dimenticarlo.

 

 

Derek e Basil si incontrano per caso, durante un temporale, bloccati da un blackout. Derek, che soffre di DSPT, non passa il suo momento migliore e risveglia l’istinto protettivo di Basil, ragazzo sordo che aveva promesso di non farsi mai più affascinare da ragazzi normodotati.

Entrambi i protagonisti hanno una discreta dose di dramma e tormento da rendere intense le loro emozioni, il che rende la lettura piuttosto toccante e coinvolgente.

“Bel tentativo. Conosci quei ragazzi?” Il problema era che Basil era sempre stato un pessimo bugiardo. Essere un segnante madrelingua significava che non gli veniva naturale tenere un’espressione impassibile. La sua lingua richiedeva di dare un’espressione vera, intensa e onesta a ogni parola scambiata, e ci voleva una vera abilità per riuscire a nasconderla. Un’abilità che lui non aveva mai posseduto.

Basil ha avuto una brutta storia con un ex che l’ha praticamente bullizzato e deriso, e ha deciso di provare ad avere relazioni solamente con ragazzi non udenti, che quindi capiscono il suo mondo e il suo stile di vita.

Derek, dal canto suo, ha avuto un passato così tremendo a causa di un padre violento da riportare un disturbo da stress post traumatico, che ora sta cercando di superare. 

Due anime che hanno faticato tanto a rimettersi in gioco e che stanno ancora convincendosi di essere meritevoli di una seconda occasione per essere amati, convinte di essere troppo danneggiate. 

Ma ogni loro convinzione e preconcetto è inutile, perché tra loro è scoccata una scintilla nel momento in cui si sono conosciuti, e non se la sentono di lasciare andare qualcosa di così speciale e non replicabile.

Vuoi uscire con qualcuno?” Derek si morse il labbro mentre considerava la domanda. “Sì. Mi sento solo, ma è difficile. Ho il disturbo da stress post-traumatico,” segnò le lettere lentamente, con un leggero tremito nelle dita. “L’altra sera in banca, a volte mi succede. Mio padre…” Si fermò di nuovo e Basil non osò chiedergli di continuare. Non ne aveva bisogno, il trauma era più che evidente. “Non voglio essere un peso.” Quando sillabò l’ultima parola, lui non chiese chiarimenti. “Non lo sei,” gli disse rapidamente. Derek scrollò le spalle. “Non sarò mai normale. Non sarò mai a posto. Sempre spaventato, sempre un po’ rotto.”

Le caratterizzazioni sono molto dense, potenti, ricche di drammaticità e fratture. Il tema della disabilità viene affrontato su più fronti: non solo l’essere sordi, ma anche il disturbo da stress post traumatico viene inteso come qualcosa di invalidante, essendo causa di limitazioni psicologiche e fisiche (ad esempio non poter accedere a luoghi affollati e rumorosi), e da cui non sempre si può guarire.

Basil solleva un tema delicato, ovvero quello del rispetto della disabilità e dell’accettare l’altro con le sue limitazioni, senza pretendere che si adatti e si sforzi per andare incontro alle persone normodotate. Rifiuta di avere relazioni con altri ragazzi udenti perché ha riscontrato spesso che gli venisse richiesto di adottare la forma di comunicazione a loro più congeniale, ovvero quella parlata, esigendo che lui verbalizzasse o leggesse le labbra, senza che facessero nessuno sforzo comunicativo nei suoi confronti.

Un problema che rispecchia in molti aspetti quello di Derek che, pur avendo bisogni particolari dovuti ai suoi problemi, difficilmente ottiene comprensione in altri aspiranti partner. In modo spontaneo, quindi Derek si impegna per imparare il linguaggio dei segni per riuscire a comunicare con Basil nel modo in cui lui si sente più a suo agio, lo fa come fosse una lingua straniera, senza pretendere che sia l’altro a dover apprendere il suo linguaggio.

Rimase in bilico su di lui per un secondo, con le mani in aria quasi inutilmente, fino a quando non le appoggiò ai lati del suo viso e gli accarezzò con i pollici la pelle accaldata. Non disse nulla, si limitò a guardarlo, ma quello sguardo era un romanzo di parole.

Un atteggiamento che trasmette un messaggio di rispetto molto più generale, non limitato alla  forma lessicale, ma che significa accettare l’altro nei suoi pregi e difetti, che si estende presto all’accettazione dei suoi tormenti, delle motivazioni che causano i suoi incubi.

C’è poi tutto il discorso artistico: Derek è un tatuatore e si esprime attraverso questo ulteriore linguaggio grafico. Basil riesce a leggere le espressioni artistiche e i vari linguaggi, comprendendo il bisogno del suo ragazzo di esprimersi in questo modo. Ho trovato molta sensibilità sul tema della molteplicità dei linguaggi e del fatto che non sia necessario affidare tutti i messaggi alla comunicazione verbale.

Un racconto straziante e romantico, doloroso per le vicende di questi due personaggi segnati in modo profondo ma che riescono a trovare la loro felicità nonostante o grazie alle loro diverse abilità.

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