Recensione: “Gibson’s Legacy (Last Score Vol. 1)” di K.L. Shandwick
Gibson Barclay era in tutto e per tutto una rock star, per lo meno nel nostro bar. Le belle ragazze lottavano tra loro pur di essere le prime a passare poche ore di divertimento con quel puttaniere sfrontato e privo di pudore. Ovviamente era dannatamente bello, ma anche se fosse stato solo un “sei”, invece di un “dieci”, il suo modo sexy e sfacciato di flirtare gli avrebbe comunque permesso di portarsi a letto tutte le ragazze che voleva.
Non è affatto il mio tipo, pensai.
Questo fino a qualche anno dopo, quando lo vidi per la seconda volta e iniziai a domandarmi se in Gibson ci fosse di più della sola reputazione che conoscevo io.
«Chloe, tu sei il mio ultimo pezzo… la mia fottuta sinfonia.» (Tratto dal libro)
Salve fenici,
oggi vi parlo di Gibson’s Legacy, primo volume della duologia Last Score di K.L. Shandwick, pubblicata alla fine di gennaio di quest’anno dalla casa editrice Queen Edizioni.
Nonostante siano già edite in Italia altre opere di questa autrice, il libro di cui vi parlo oggi è il primo che mi capita di leggere e con tutta franchezza vi dico che il suo stile non è davvero niente male.
A fare da sfondo alla storia tra Chloe Jenner e Gibson Barclay c’è la musica. Il nostro protagonista, infatti, è il dannatamene bello e sessualmente spregiudicato membro di una band musicale, mentre la nostra lei è una giovane studentessa dell’Ucla di Los Angeles, che per mantenersi lavora come barista nel locale in cui il gruppo di Gibson è solito esibirsi.
Chloe è da sempre fidanzata con Kace, anche lui studente universitario.
Nonostante Chloe e Gibson siano diversissimi, tra i due nasce una profonda attrazione che non si concretizza solo perché al musicista viene offerta una grande occasione di carriera.
A distanza di alcuni anni una serie di “coincidenze fortuite” consentono ai due di ritrovarsi e inevitabilmente l’attrazione reciproca esplode. Ma il tempo e le esperienze vissute hanno infilato i loro artigli nell’animo di entrambi i protagonisti e non sarà poi così semplice lasciarsi andare, non solo con il corpo ma anche con mente e cuore.
Ho cercato di svelare il meno possibile della trama perché ritengo che questo sia uno di quei casi in cui spiegare troppo dei personaggi fa perdere il gusto di leggere il romanzo. Vi dico che non si tratta di una lettura totalmente spensierata, in quanto si fa menzione di problematiche importanti, come la violenza domestica. Ma tali argomenti vengono trattati in maniera tale da evitare che insorga quel senso di angoscia che accompagna sia l’agire dei personaggi che lo stesso lettore.
La Shandwick, col suo stile fluido, ha dato vita a due protagonisti che, seppur diametralmente opposti, finiscono col combaciare perfettamente. Ovviamente l’avvicinamento tra i due non sarà così immediato e impegnerà, anzi, l’intero libro. Molte questioni resteranno sospese, sebbene per alcune di esse, i futuri sviluppi sono facilmente prevedibili.
Come vi ho già anticipato, si tratta del primo volume di una duologia per cui dovremo attendere il secondo capitolo per scoprire come si evolverà la storia tra Chloe e Gibson.
Libro sicuramente consigliato.