Recensione: Giustizia imperfetta – Serie: The Asylum Fight Club #1 di Tibby Armstrong – Bianca Sommerland
Titolo: Giustizia imperfetta
Serie: The Asylum Fight Club #1
Autore: Tibby Armstrong – Bianca Sommerland
Editore: Triskell Edizioni
Genere: romance mm/ BDSM
Target: +18
Data di pubblicazione: 23 febbraio 2023
- Giustizia imperfetta
- Beyond Justice
- Hard Justice
- Cold Justice
- Raw Justice
- Dark Justice
- Uneven Justice
- Deserted Justice
- Stolen Justice
- Broken Justice
- Double the Heat Brewed by The Asylum
Se esistesse un numero d’emergenza per l’età adulta, Matt Kincais l’avrebbe composto mesi fa. Crescere da solo il fratello minore si è già rivelata una battaglia, ma la situazione precipita quando all’equazione si aggiunge uno sgradevole rito d’iniziazione per entrare in una gang che fa guadagnare all’adolescente la prigione. Di nuovo. Con la differenza che stavolta l’accusa riguarda un crimine d’odio ai danni di un locale di combattimenti, dove riscattare i propri debiti non è cosa da prendere alla leggera. E quando il club offre a Matt la possibilità di giocarsi tutto in cambio della libertà in un incontro a rischio contro un uomo tanto bello quanto ostico, lui la coglie al volo. Se Matt vince, tutto gli sarà condonato. Altrimenti? Be’, farebbe bene a trasferirsi, perché “Il Giustiziere” lo terrà in pugno… per molto, molto tempo.
Non c’è nulla che Lawson “Il Giustiziere” Gaumond non farebbe per proteggere il club che lui e i suoi ex amanti hanno tirato su. Il Rifugio dei Lottatori di Anniston Falls non è un posto facile in cui vivere, ma è la sua casa e una specie di santuario in cui prospera la cultura BDSM gay. Occuparsi di quella testa calda, il cui fratello ha vandalizzato i suoi locali, non è in cima alla lista delle sue priorità, ma c’è qualcosa di quel Matt che chiede a gran voce l’intervento del pugno di ferro. Del resto, Lawson non si è mai tirato indietro davanti a una battaglia, e di certo non inizierà a farlo ora che non c’è alcun rischio che perda.
Tuttavia, quando la violenza tra bande esplode, spargendo sangue per tutto il Rifugio, Lawson e Matt devono confrontarsi con i loro passati per trovare una via d’uscita. In teoria, proiettili e coltelli dovrebbero risultare più difficili da schivare rispetto al rozzo sentimento che li unisce. Eppure, salire sul ring armati di nient’altro che la verità sarà la loro sfida più grande.
Giustizia imperfetta è uno dei romanzi che ero più curiosa di leggere, dopo aver letto la trama. Il BDSM non è il mio genere letterario preferito, ma le due autrici hanno saputo inserirlo nella trama senza mai essere sopra le righe, rendendo la lettura non disturbante. Tengo a sottolineare, però, che si tratta pur sempre di un ambiente in cui a farla da padrone (e il temine non potrebbe essere più calzante) sono la sottomissione, il gioco di potere tra Dom e Sub, collari e rapporti sessuali anche in pubblico. Veniamo ai personaggi che, devo dire, mi hanno intrigato parecchio: la scena di questo primo libro della serie è tutta, o quasi, per Matt e Lawson. Il primo si ritrova in questo ambiente, per lui sconosciuto e inimmaginabile, dopo l’ennesima bravata del suo fratellino Garet, di cui si occupa da tempo.
“E all’improvviso quel club di lottatori, con il suo edificio simile a una fortezza e l’affiatamento cameratesco dei membri che ne facevano parte, acquisì un senso. Gli avventori non frequentavano il Rifugio solo per combattere e scopare. Si proteggevano l’un l’altro dando la vita…o prendendo quella di chi rappresentava un pericolo per qualcuno dei loro.’
Il Rifugio di Anniston Falles è gestito da Lawson, il Giustiziere, e dal suo socio Curtis, ex amanti, ora chiamati a occuparsi anche di Ezram, un ragazzino che il loro ex compagno e socio Noah, ora in galera, ha salvato dalla strada. Lawson e Matt, nonostante siano diversi come il giorno e la notte, hanno in comune l’essere molto protettivi nei confronti delle persone che dipendono da loro. Matt farebbe di tutto per suo fratello e Law per Ezram e i membri della sua “famiglia”. Law è un punto di riferimento, estremamente imperfetto, incapace di mostrare i suoi sentimenti, ma pronto a fare a pezzi chiunque osi minacciarli. I due uomini hanno alle spalle un passato difficile, tutti al Rifugio hanno pesi sulle spalle e dolore nel cuore. Matt ha imparato a difendersi, ha vissuto per strada, ma nonostante questo, per alcune cose, è molto ingenuo: arrossisce deliziosamente ogni volta che è vicino a Lawson, lo osserva come se di trovasse davanti a un Dio, anche se non riesce ad ammettere neanche a se stesso di provare qualcosa per lui. Il Giustiziere è intrigato dal ragazzo, da quella ingenuità adorabile, dalla sfrontatezza sfacciata, dal coraggio e dalla sua incredibile bellezza. Insieme sono fuoco, esplosione divampante, uragano, si avvicinano per poi allontanarsi, per paura di quello che potrebbero diventare l’uno per l’altro.
“Il bacio che gli aveva dato al piano di sotto lo aveva sorpreso, con quella sua bocca così forte che era riuscita a essere gentile e inflessibile al tempo stesso. E persino in quel momento continuava a sentire l’impulso che lo portava a piegarsi alla richiesta implicita di sottomettersi a tutto ciò che Lawson avesse da offrire. Sfiorò il polso con la punta delle dita, esaminando il segno più recente che l’altro gli aveva lasciato impresso sulla pelle, quindi respirò a fondo. Poi scosse la testa per cancellare quel ricordo così erotico.”
Le sessioni di BDSM, il linguaggio esplicito, gli incontri da Fight Club, la cui ricompensa, per i vincitori, è la dominazione sessuale dello sconfitto, rendono Giustizia imperfetta un romanzo non adatto a tutti. La scrittura l’ho trovata non sempre scorrevole, e in alcuni punti la narrazione a pov alternati, ma in terza persona, mi è risultata un po’ ostica, però l’intreccio mi ha intrigato molto e leggerò sicuramente i volumi successivi, perché mi sono affezionata a questa insolita famiglia e sono molto curiosa di scoprire chi saranno i prossimi protagonisti.