Recensione: “Gli omicidi di Monet (L’arte del delitto #2)” di Josh Lanyon
L’ultima cosa che Jason West, giovane e ambizioso agente speciale dell’FBI della squadra Crimini Artistici, vuole – o desidera – è la relazione segreta e traballante che ha con il leggendario ma irascibile Sam Kennedy, capo dell’Unità di Analisi Comportamentale.
E sembra che anche Sam non sia elettrizzato all’idea.
Ma i sentimenti personali devono essere messi da parte quando Sam richiede l’aiuto di Jason per catturare un folle serial killer che ha preso di mira dei facoltosi e distinti collezionisti d’arte. Un assassino il cui biglietto da visita è una serie di grotteschi dipinti che raffigurano i delitti stessi.
Ciao Fenici!
Ma che cos’è Josh Lanyon?
Vi dirò, non ho mai amato un romance M/M che non fosse solo un romance M/M. Questo libro è suspense pura, un giallo ben definito. Rispetto al primo volume ci troviamo più nel mondo di Jason West, nell’ambiente artistico, che di quello del serial killer di Kennedy.
Dove eravamo rimasti?
Sono passati otto mesi dagli eventi del primo volume e Sam e Jason continuano il loro “qualcosa” perlopiù tramite telefonate, essendo entrambi molto occupati nei rispettivi ambiti lavorativi. Eppure non sembrano provarci abbastanza, perché l’incontro tra Sam e Jason non è dei migliori, senza dubbio freddo e inaspettato. Insomma Sam è meno stronzo in questo secondo capitolo, ma comunque solo verso la fine possiamo conoscere alcuni dettagli sul suo passato.
Il libro è bellissimo, più del precedente non solo perché abbiamo un diverso caso, o dovrei dire diversi casi, da seguire, più complicati e articolati con molti dettagli – a citare l’isola mi vengono i brividi – e solo una penna molto decisa e attenta sarebbe riuscita a mantenere vivo l’interesse dall’inizio alla fine. Jason è turbato e continua a illuminarci con le sue idee, paure e confusioni costantemente.
Siete riusciti a capire il colpevole?
Io all’inizio sì, ma non mi aspettavo come si sarebbero complicate le vicende, evolvendosi. Sono rimasta colpita e molto entusiasta.
Come un vero thriller, il libro ha i suoi tempi, molte volte ti trascina in quelle che potremmo definire “enormi scartoffie” ma anche lì, quella lentezza nella narrazione mi piace, non mette fretta, ti aiuta ad assorbire la storia meglio che puoi per poi continuare la lettura, provando a indovinare o a indagare come se stessimo giocando a Cluedo e non seduti su una poltrona a leggere una classica storia gialla.
Oltre la trama thriller con dettagli raccapriccianti, ambienti tetri o colorati, si passa a quella romance che di per sé è già abbastanza complicata, se non fosse che ci aggiungiamo quel tema arcobaleno che non rovina, ma rende forse la storia più intrisa di sentimento reale.
Non potrete che amare il libro e, se l’autore è stato magnifico nel saper elaborare un testo così, la traduzione italiana ne esalta la bellezza: è davvero magnifica!
Andate a leggerlo e non dimenticate che man mano che si va avanti, cresce la tensione tra i due protagonisti e nei casi. Solo qualcosa avrà un giusto lieto fine, ma non vi svelo altro.
Buona lettura!
- Gli omicidi della sirena
- Gli omicidi di monet