Recensione: Grandi promesse – Whitestone Hospital #1 di Ava Reed
Genere: Romanzo rosa contemporaneo
Target: +16
2. Drowning Souls
3. Tough Choices
4. Saved Dreams
Il più grande desiderio di Laura Collins si avvera quando ottiene un posto da specializzanda in uno degli ospedali più prestigiosi del Paese, il Whitestone Hospital di Phoenix, in Arizona. Pronta a gettarsi in questa nuova avventura, fin dal primo istante comprende che, per riuscire al meglio, dovrà sfidare continuamente i propri limiti. Giorno dopo giorno, infatti, dovrà dare il massimo per sopportare lo stress, gli estenuanti orari di lavoro, la mancanza di sonno e soprattutto le decisioni difficili da cui spesso dipende la sopravvivenza dei suoi pazienti. “Ogni vita conta”, soprattutto per una come lei, incapace di restare indifferente ai destini che incrocia in corsia. Come se non bastassero la fatica, la competizione con i colleghi e la paura di sbagliare, Laura deve fare i conti anche con Nash Brooks, il cardiochirurgo più talentuoso dell’ospedale nonché suo supervisore: bello, attraente, con una voce calda e suadente, una di quelle che ascolti con gli occhi chiusi come fosse una canzone, e che fa cantare il sangue e desiderare che non finisca mai. Stargli accanto è difficilissimo, ma la giovane specializzanda è determinata a non farsi distrarre dal suo obiettivo: anche se spesso si sente una contraddizione vivente, diventerà un medico eccezionale, costi quel che costi.
L’autrice Ava Reed arriva in Italia con la sua serie medical romance, Whitestone Hospital, edita Mondadori.
Ero molto curiosa di leggere questo nuovo ciclo di storie e le mie aspettative non sono rimaste deluse, almeno non troppo, ma andiamo con ordine.
Laura Collins è una brillante laureata alla Stanford University che sta aspettando la lettera di risposta per sapere se potrà effettuare la sua specializzazione nell’ospedale a cui ambisce: il Whitestone Hospital di Phoenix, in Arizona. Prima di conoscere il contenuto della lettera, però, la sua vita sentimentale subisce un contraccolpo piuttosto significativo dopo quattro anni di relazione.
A Phoenix, la dottoressa Collins è pronta a ricominciare e si renderà conto quasi subito che dovrà dare tutta se stessa per affrontare al meglio il tirocinio, sfidando di continuo i propri limiti. Tra nuove amicizie, inevitabili competizioni e mancanza di sonno, Laura incontrerà Nash Brooks, il cardiochirurgo più talentuoso dell’ospedale e, ahimè, suo supervisore. Stargli accanto sarà sempre più difficile vista l’attrazione fra i due, ma il suo obiettivo non è mai stato così cristallino.
Di questo romanzo mi è piaciuto sopratutto l’evoluzione dei personaggi, in particolare Laura, e il modo in cui è stata trattata la parte medical. A causa della quasi totale assenza di dialoghi nei primi quattro capitoli, il ritmo di lettura risulta piuttosto lento e si viene davvero coinvolti e agganciati dalla storia solo quando la protagonista arriva a Phoenix e iniziamo a vivere il mondo dell’ospedale tra scene in corsia, piccole vittorie e dolorose perdite.
Gli amanti dello spicy (piccante) potrebbero avvertire la trama un po’ “vaniglia”, dal momento che le scene hot non sono poi così ricorrenti né descritte in modo tanto esplicito, io però l’ho trovata abbastanza buona.
Lo stile dell’autrice è fluido anche grazie al doppio POV(punto di vista alternato) in prima persona, sebbene ci siano maggiori capitoli scritti dal punto di vista di Laura e minori e più brevi dal punto di vista di Nash.
L’unica pecca del libro, a mio parere personale, è che finisce con un cliffhanger (interruzione brusca della suspance) e non parlo di una cosa di poco conto, ma proprio di una questione di vita o di morte, che riguarda anche i protagonisti di questo primo volume, Laura e Nash. Insomma, secondo me, capisco che ci troviamo davanti a una serie, ed è normale aspettarsi un sequel, ma avrei preferito un avvertimento all’inizio della lettura.