Recensione “Il guardiano di Atlantide” di Gena Showalter (serie Atlantis #1)
Darius En Kragin è uno spietato guerriero che da oltre trecento anni protegge le porte di Atlantide, uccidendo i mortali che hanno la sventura di attraversare quella barriera. Seducente e bellissimo, ha sempre scatenato la passione nelle sue donne, ma a nessuna ha concesso il proprio cuore. Finché non si ritrova davanti Grace Carlyle, orgogliosa, intrepida, bellissima. Qualcosa gli impedisce di toglierle la vita. E non si tratta tanto del misterioso medaglione che lei porta al collo, quanto piuttosto di una sensazione che un possente uomo-drago come lui non dovrebbe provare…
Quell’uomo era un assassino, ma se fosse rimasta, lei si sarebbe spogliata, l’avrebbe spogliato e una volta nudi avrebbe fatto l’amore con lui senza la minima esitazione.
Il motivo era semplice: tra le sue braccia si era sentita finalmente completa. Non voleva che quella sensazione finisse. La fame che Darius aveva risvegliato in lei era troppo intensa per essere reale e allo stesso tempo troppo reale per negarla. Dietro quella maschera fredda e inviolabile le era parso di vedere un fuoco che carezzava tenero e dolce, invece di divorare con una furia selvaggia e inutile.
Quando Darius l’aveva fissata con intensità, dichiarando che voleva baciarla, lei aveva percepito con chiarezza quel fuoco che ribolliva sotto la superficie della sua pelle. Gli ormoni a lungo trascurati si agitavano ogni volta che lui si avvicinava, assicurandole che un contatto intimo fra loro sarebbe stato selvaggio e perverso, del genere su cui aveva fantasticato per anni. Era il tipo di sesso che aveva letto nei romanzi d’amore, per poi giacere a letto sola e desiderare che un uomo fosse accanto a lei.
Atlantide ha sempre esercitato un grande fascino sugli scrittori, e in questi quattro libri Gena Showalter ce ne dà la sua personale visione.
Collocata sotto l’oceano, Atlantide è collegata al mondo umano tramite due portali situati in gelide e spettrali caverne, in cui una magica nebbia è sempre presente. I portali possono essere attraversati solo mediante magici medaglioni e a guardia di ognuno di essi c’è un “Guardiano”, un possente drago che uccide chiunque attraversi il portale.
Ogni volta che un intruso vi si trova immerso, la nebbia richiama il Guardiano e la sua spada, affinché possa eseguire il suo compito. Ma questo, pur essendo un grande onore, ha un prezzo: ogni Guardiano infatti, col passare del tempo, perde determinate facoltà. Non distingue più i colori e il suo mondo è tutto in bianco e nero, non percepisce più il sapore e ogni cosa sa di cenere, le sue emozioni si cristallizzano e niente sembra scuoterlo.
Darius En Kragin è un Guardiano da più di trecento anni.
Era solo un ragazzino quando, a causa della disattenzione del precedente guardiano, degli invasori riuscirono ad attraversare il portale, uccidendo la sua famiglia. Da allora ha accettato l’onore di essere un Guardiano… e non ha mai fallito il suo compito.
Ma quando dalla nebbia emerge Grace Carlyle, il suo mondo viene sconvolto. Non solo la ragazza porta al collo uno dei magici medaglioni che solo un drago può avere, ma dopo secoli, Darius riesce a vedere il colore dei suoi capelli ramati e dei suoi occhi, e un’attrazione che non ha mai provato lo fa vacillare.
Il suo dovere è chiaro: Grace deve morire. Ma prima lui deve conoscere ogni suo segreto, e per questo, per la prima volta, fa un prigioniero.
Grace, d’altro canto, è alla disperata ricerca del fratello Alex, scomparso da giorni dopo averle mandato un diario e uno strano medaglione. Spersa in una fitta foresta, viene attirata da esso verso un muro verde che la immette in una strana grotta, e improvvisamente si trova in un mondo strano e affascinante, dove la prima cosa che vede è un uomo bellissimo con un’enorme spada, e che sembra intenzionato a ucciderla. E questo, per entrambi, sarà l’inizio di un’avventura e di un grande amore.
Sono molte le creature che incontreremo in questo affascinante viaggio in fondo al mare. Ma in questo primo libro le interazioni con Atlantide e la sua civiltà si limitano a Draghi, Vampiri e umani pieni di avidità. Darius è da secoli ligio al suo dovere e alla sua missione. Ma quando incontra Grace rimane sconvolto dall’attrazione che prova per lei, e per giustificare il fatto di non averla uccisa subito, si dà dei motivi perfettamente logici: deve scoprire come ha fatto a trovare il portale, deve sapere a quale drago appartiene il medaglione che le ha permesso di entrare, e quante persone sono al corrente di Atlantide. Grace è all’oscuro di tutto. Lei sta solo cercando di rintracciare il fratello, che dopo averle detto di essere sulle tracce di un’entrata per Atlantide, è scomparso. Insoddisfatta della sua vita e desiderosa di emozioni, Grace si è precipitata in Amazzonia per cercarlo e di colpo non solo si ritrova prigioniera di un drago, ma si sente anche incredibilmente attratta da lui. Nonostante si trovi in un mondo magico e completamente alieno, non è affatto disposta ad accettare la sua sorte e lotterà con tutte le forze per uscire dal palazzo in cui l’ha relegata Darius, riuscendo a batterlo in astuzia e a scappare, ritornando sulla terra. Mosso all’inseguimento, Darius scoprirà che umani e Vampiri hanno stretto una perversa alleanza. Le armi che gli umani hanno portato sono sconosciute e letali anche per magiche e possenti creature, e sarà solo grazie al sentimento sorto fra loro e al legame che ormai non possono più negare, nonché alle conoscenze sul mondo moderno di Grace, che i draghi avranno la possibilità di lottare ad armi pari.
Molto carino, ma ancora ben lontano dalla bellezza dei primi libri della serie “Demon’s”. Del resto, è un libro scritto anni prima dall’autrice, qui ancora alle prime armi. Come tutti i primi capitoli di una serie è più lento, anche grazie alla necessità di spiegare le dinamiche di un nuovo mondo abitato da Vampiri, Draghi, Sirene, Ninfi, Minotauri e altre magiche e spaventose creature, in una convivenza forzata voluta dagli Dei, spaventati dalla loro stessa progenie.
Ne “Il Guardiano di Atlantide” appaiono solo Draghi e Vampiri, che da tempo si odiano così tanto (scopriremo nei capitoli successivi il perché), che il loro re è stato disposto a scendere a patti con gli umani, attirati dagli immensi tesori di Atlantide.
La storia d’amore è piacevole, anche se l’istantanea attrazione che entrambi provano non appena si vedono sembra un po’ eccessiva: dubito infatti che, vedendo una spada che mira al suo collo, impugnata da un uomo alto due metri, una donna rimanga estasiata dalla sua vista e affascinata dai suoi tatuaggi, uscendosene con una frase di questo tipo: “Ehi tu, metti via quella roba, prima di far del male a qualcuno”. Oppure: “Non mi aspettavo che potessi sputare fuoco”. È un Drago e, da che mondo è mondo, è la loro caratteristica più conosciuta.
Ho un dubbio anche per quanto riguarda le scene passionali: all’epoca dell’uscita potevano essere erotiche. Ora scoprirete di trovarle quasi caste, ormai siamo abituate a ben altre minuziose descrizioni.
È un libro leggero e fiabesco, che regala ore di completo relax in compagnia di bei personaggi, ma soffre del passare del tempo. Tempo fa, leggendolo, gli avrei dato più di 4 stelle; ora, dopo aver letto i libri della stessa autrice che si sono succeduti nel tempo, non posso più farlo.
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