Recensione: Guardiara: ancella prigioniera di Laura Fiamenghi

Terrorizzata e tradita, Ashka si allontana da Zarek e cerca la fuga attraverso il deserto per mettere in salvo la Principessa Elara. Il Principe Zendar, però, farà di tutto per ritrovarla e riconquistare la sua fiducia.

Pericoli mortali, intrighi politici e oscuri segreti metteranno a dura prova il loro amore. Zarek e Ashka dovranno scoprire fino a che punto possono sopportare la malvagità del mondo che li circonda e che cosa sono disposti a fare per assicurarsi un futuro insieme.

Guardiara è il secondo romanzo della ‘Stars and Sand trilogy’ un romance fantasy post-apocalittico. Con questo volume la vicenda di Zarek e Ashka volge al termine, il prossimo “Resurra” sarà dedicato a una nuova coppia di protagonisti. Avvertenze: contiene scene di violenza e sesso esplicito.

Noi siamo connessi. Proprio come due stelle fisse nel cielo che nessuno può allontanare l’una dall’altra.

Bentornate Fenici!

Siamo giunti al secondo volume di questa serie della Fiamenghi e per chi come me voleva sapere come andava a finire la storia da Zarek e Ashka ci sarà da soffrire fino alla fine. Avevamo lasciato i nostri due protagonisti con un cliffhanger assurdo, del tipo e adesso, cosa accadrà?

La fuga finisce prima ancora di iniziare, Ashka capisce che quello che aveva sentito era solo parte di un discorso e Zarek è davvero il nobile guerriero tutto d’un pezzo che ama la sua donna.

Il viaggio continua e, una volta lasciata Elara al suo destino (sono stra curiosa di conoscere la sua storia con Zex), il ritorno non è roseo. I due amanti vengono scoperti e le loro decisioni avranno un prezzo da pagare.

Zarek affronterà il fratello dispotico e tiranno, mentre Ashka l’ipocrisia, l’odio della gente di Guardiara o almeno di una parte di essa.

Continua il world building di questa serie in maniera egregia, personaggi secondari che a volte rubano la scena agli altri; Ivra, per esempio: questa donna è una stronza di prima categoria, l’avrei presa a schiaffi io assieme alla madre della nostra protagonista. Madre che non è una vera madre perché ha davvero un pessimo comportamento nei confrontidella figlia, è complice di Ivra, non è mai dalla sua parte, nessuna empatia o amore materno. Anche l’ambasciatrice Safira, altra stronza di prima categoria. È proprio vero che il potere trasforma le persone, più ne hai e più ne vuoi.

Ma sapete come si dice, se odi alcuni personaggi vuol dire che sono scritti bene.

Sei entrato dentro di me e hai cambiato la serratura. Il mio corpo, il mio cuore, la mia anima non sono più casa mia, se non ci sei tu a venirmi ad aprire la porta.

Ashka lotta fino a quando gli altri prendono il sopravvento su di lei. Zarek è… ma quanto è bello questo personaggio in tutte le sue sfaccettature? I suoi dubbi nel diventare re, per ciò che perde, il suo amore per Ashka che non muore. ADORATO!

Un plauso ai padri dell’Ancella, a Bravo, il conducente della carrozza e a Nana, la balia, forse l’unica madre che Ashka abbia avuto in vita sua.

Il nostro amore trionferà sempre, radioso e immutabile come il sole, anzi, eterno come le stelle che risplendono sul deserto e offrono speranza a chi non ne ha più.