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Recensione: Hydra: Il segreto degli abissi di Barbara Riboni

Titolo: Hydra: Il segreto degli abissi

Autrice: Barbara Riboni

Genere: fantasy

Editore: self

Data di pubblicazione: 6 aprile 2025

Età di lettura consigliata: +16

Victoria Valsecchi è una ragazza milanese abituata al lusso estremo e alla vita sregolata.
Orfana di madre, ignorata dal ricchissimo padre, ha sviluppato un carattere chiuso e indisponente che la tiene lontana da tutti.

Non sarà facile per lei adeguarsi al silenzioso splendore dell’Oceano Indiano ma misteri millenari e pericoli inaspettati l’attendono nelle profondità degli abissi.

Si scoprirà presto attratta dalle meraviglie naturali di quel paradiso terrestre e da uno strano uomo che scorge tra le onde… ma a volte, per trovare il proprio posto nel mondo, bisogna perdersi completamente.

Care Fenici, sono decisamente più abituata ai romanzi storici dell’autrice, di cui amo la maestria, piuttosto che ai fantasy, questo non toglie a Hydra il merito di aver quasi soddisfatto del tutto i miei gusti. Innanzitutto parla di sirene, io amo le sirene! Poi del mare, io adoro il mare – amo sguazzarci dentro e abbandonarmi alle sue onde, in particolare se è mosso – se poi immaginiamo il mare delle Maldive con la sua acqua cristallina, i pesci multicolori e… i tesori nascosti! Questo è Hydra, un luogo nascosto, ai confini dello spazio e del tempo, dove nel fondale marino ritroviamo segreti e creature misteriose! 

Ma facciamo un passo indietro. La storia è splendida perché ha dalla sua parte la semplicità, anche se con contenuti ricchi di descrizioni estatiche. 

Victoria è una giovane milanese, abituata al fragore del traffico, agli aperitivi in centro città, alle macchine sportive e alla bella vita. Sarebbe facile definirla altezzosa, caparbia e menefreghista di tutto e tutti, ma non è affatto così. I suoi sono meccanismi di difesa messi in atto per proteggersi da una vita vuota e priva di quell’affetto che solo una famiglia amorevole può dare. Il padre praticamente le ha consegnato una carta di credito illimitata per lavarsi la coscienza, ignorandola e facendole mancare supporto e amore. La madre, d’altro canto, con i suoi problemi psichiatrici, non è riuscita a farle credere davvero in se stessa. Ma Victoria ha almeno un’amica, il suo punto fermo, il suo unico vero affetto: Camilla, la sua migliore amica. 

In seguito a un errore che le è costato patente e auto, il padre, noto imprenditore, la mette davanti a una scelta drastica, che la porta a essere segregata in un resort alle Maldive. Sì, ci sono punizioni peggiori, ma anche un posto meraviglioso può essere una prigione se obbligato. Soprattutto da sola con tanto e troppo tempo libero, allontanata dagli unici affetti. 

A cambiare le cose ci pensa Noah, uno strano ragazzo che Victoria intravede, un ladro di barrette di cioccolato, che dopo essere stato aggredito per errore dalla ragazza, la trascina con sé a Hydra, riconoscendo in lei il Messaggero, ossia colei che salverà il suo popolo. 

Odio fare troppi spoiler, quindi da qua in poi, se volete saperne di più dovrete leggere il romanzo, la mia bocca sarà cucita, ma si aprirà in cambio di quei fiori afrodisiaci descritti nel libro! 

Ma veniamo a Noah, ora, francamente il ragazzo è il cliché del bello e dannato, – io li preferisco più semplici come Masa. Sta di fatto che il rapitore di donne umane è un bel tipetto, vive in un dualismo perenne che lo porta per forza di cose nel mondo di sopra, anche se la sua casa è in quello di sotto. La sua vita solitaria, a causa del suo potere, lo rende un partner perfetto per Victoria, hanno entrambi quel bisogno forte di affetto che tentano di mascherare in ogni modo. 

Masa, che spero avrà un libro per conto suo, è stato decisamente più in linea con i miei gusti, il classico can che abbaia ma non morde, adatto a tutte le stagioni. Ne voglio uno così! 

Ci sono altri personaggi interessanti, alcuni hanno avuto una possibilità per redimersi, altri no, in effetti se posso muovere una critica non mi sarebbe dispiaciuto vedere un confronto serio padre – figlia, ce n’erano cose che il padre di Victoria meritava di sentire, peccato. 

La parte imbattibile del romanzo sono le descrizioni, sono perfette, sembra quasi di essere fisicamente a Hydra, tanto da riuscire a sentire e assaporare la bellezza del posto (voglio uno di quei fiori afrodisiaciiiiiiiiiiiiii). Lo stile narrativo, come sempre impeccabile, ha qualche sbavatura iniziale nel ritmo a tratti un po’ lento. Ma la lentezza è compensata dalla semplicità e allo stesso tempo dalla complessità di una trama che inganna, ci sono tante cose a Hydra che scoprirete, molte delle quali faranno tendere le corde dell’indignazione, ma altrimenti dove sarebbe il bello?! Ogni società ha le sue pecche. 

In conclusione, il romanzo è un’ottima lettura, perfetto per anticipare l’estate e sognare mondi acquatici. Nel mio caso sognerò un fantastico sirenetto di nome Masa che mi viene a portare parecchi fiorellini bianchi, in cambio può portarmi dove vuole! 

valutazione

voto

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