Recensione: “I labirinti di Barrow House – Serie The Mad Morelands #6” di Candace Camp
Care Fenici oggi Lucia63 vi parla del libro “I labirinti di Barrow House – Serie The Mad Morelands #6” di Candace Camp
Lei è troppo perbene, lui troppo spregiudicato, ma solo insieme potranno vincere un nemico comune.
Inghilterra, 1892
Dal primo giorno in cui si sono conosciuti, Constantine Moreland e Lilah Holcutt si sono detestati. Lei lo reputa troppo impulsivo e frivolo, mentre lui la ritiene eccessivamente formale e legata alle convenzioni sociali, seppure bellissima. Ora che il gemello di Con ha sposato la migliore amica di Lilah, però, i due sono costretti a fingere di andare d’accordo, anche se di rado riescono nell’impresa. Eppure, quando le sorelle di Con vengono rapite, scoprono con estrema sorpresa che, se è necessario, sono in grado di accantonare le loro differenze e lavorare fianco a fianco. Le indagini li conducono a Barrow House, tra inquietanti misteri, nascondigli segreti e rivelazioni pericolose… Ma la minaccia più grande sarà quella di perdersi l’uno nell’altra.
“Non contava se Lilah gradiva i suoi baci. Per lei il piacere fisico non aveva abbastanza peso per controbilanciare la disapprovazione. Non sarebbe stato sorprendente se si fosse tirata indietro di fronte alla prospettiva di rimanere bloccata con lui nella stessa casa per parecchi giorni. E non avrebbe dovuto generargli una fitta di pena nel petto. Del resto lui non desiderava accollarsi Lilah. Era rigida, ipercritica, polemica, priva di fantasia, oltre che di senso dell’umorismo. Era divertente stuzzicarla fino ad accendere un lampo di collera negli occhi, e magari strapparle un sorriso o una risata sorpresa, ma presto la sua compagnia si sarebbe rivelata noiosa.”
Il libro di cui vi parlo oggi, fenici, fa parte della saga dei Moreland di Candace Camp, che con I labirinti di Barrow House vi porta in una storia in cui una dea e il suo culto sono al centro di una vicenda di furti e rapimenti.
Lilah e Constantine si detestano, lei lo considera un libertino incapace di attenersi alle regole del vivere civile, lui la ritiene troppo ligia alle regole della società e incapace di divertirsi; ora che la migliore amica di lei e il gemello di Constantine si sono sposati, non c’è ragione per cui si debbano frequentare. Eppure, nel riportare un libro all’amica, Lilah arriva a casa del Duca proprio nel momento in cui gli uomini della famiglia apprendono che la Duchessa e le sue figlie sono state rapite, mentre si trovavano a una manifestazione di suffragette. Constantine non perde un attimo nel mettersi all’inseguimento dei rapitori, confidando nelle sue particolari facoltà e nelle visioni di sua cognata Anna che gli descrive con cura la casa dove sono state portate le sorelle e la madre, e Lilah decide di seguirlo. Durante la corsa in carrozza per le strade di Londra alla ricerca di indizi, Lilah tenta di convincere Constantine dell’impossibilità che Anna possa aver visto davvero il luogo di detenzione delle rapite e quanto sia assurdo il solo pensarlo, eppure ben presto dovrà rendersi conto che i Moreland sono dotati di particolari abilità. Pur con pochissimi indizi, Constantine infatti sembra in grado di sapere dove dirigersi con sicurezza, mentre inaspettatamente si ritroveranno proprio di fronte alla casa descritta da Anna. Se la liberazione degli ostaggi avviene in modo estremamente divertente – la famiglia Moreland gode infatti di dame molto particolari –, Costantine e i suoi familiari scoprono, però, che il pericolo è tutt’altro che passato. Qualcuno è intenzionato a usare ogni mezzo lecito e non, per entrare in possesso di un oggetto molto particolare. E Constantine è deciso a scoprire il mistero per evitare futuri pericoli. I pochi indizi che hanno li porteranno a dover soggiornare nella casa avita di Lilah, che ancora una volta si impone come sua accompagnatrice. Se la sua decisione meraviglia e prende alla sprovvista Constantine, questa non è nulla in confronto alla sua reazione di fronte al mistero più intrigante: la stranissima casa di famiglia di Lilah, una magione dall’architettura folle, che emana strane sensazioni e che farà capire a Constantine che la freddezza di Lilah nasconde più di un segreto.
Candace Camp è una scrittrice davvero brava, spesso i suoi libri mischiano mistero ed esoterismo, e in questa serie ancora più di altre. Sebbene il libro si possa leggere anche non conoscendo la famiglia Moreland – che vanta al suo attivo sei libri –, conoscere i suoi personaggi sarebbe di grande aiuto. Dire che la famiglia del Duca è originale è dir poco, la Duchessa si batte per i diritti delle donne e dà ben poco peso al suo rango, del resto viene dal popolo e non da una famiglia nobile, figli e generi non sono digiuni da esoterismo e strane facoltà, e i rapimenti sono all’ordine del giorno per i suoi componenti – ve ne era uno infatti anche nel libro precedente. La cognata di Constantine, Anna, ha delle visioni più o meno chiare che si rivelano però sempre esatte; Constantine ha come una bussola dentro di sé e raramente perde la strada o un indizio, tanto che ne ha fatto un lavoro creando un’agenzia che recupera oggetti o ritrova persone. Lilah trova tutto questo riprovevole e poco credibile, ma scopriremo con il tempo che è il suo modo di difendersi dai ricordi del passato. Anche la sua famiglia è originale: zia Vesta, una donna dal carattere molto particolare che Constantin conoscerà nella casa della sua famiglia, ha creato un grande scandalo e ha portato il nome degli Hulcutt in ogni salotto del ton. Questo e altri cupi avvenimenti hanno spinto il padre ad allontanarla dall’atmosfera che si respira in quella magione costruita su un vecchio castello, che ha molti segreti nelle sue profondità. Una volta giunta a Londra, poi, Lilah viene presa sotto la tutela della zia materna – una donna che ha fatto di tutto per cancellare ogni traccia del vecchio scandalo –, che le ha inculcato il decoro a ogni costo spingendola ad avere un atteggiamento rigido e sempre impeccabile. Ciò che Lilah ha sempre desiderato o crede di volere è una casa e una famiglia normale, ma stando vicino a Constantine ritroverà quella parte avventurosa di sé che pensava di avere perduto.
La loro storia d’amore, pur se a volte rimane in secondo piano, è ben inserita fra labirinti e miti antichi, passaggi segreti ed enigmi da risolvere mentre un potere arcano è all’opera. Le loro personalità danno vita a discussioni focose, e le scene passionali sono intense anche se non molto numerose. La parte di suspense, va da sé, è particolarmente fantasiosa e lascia increduli, ma riesce a intrigare ed emozionare regalandoci pagine piene di azione e mistero. In definitiva è un buon libro che aiuta a evadere dalla realtà; la famiglia Moreland riesce sempre a trovare un posto nel mio cuore e i suoi componenti sono originali e difficili da dimenticare. Se amate mischiare amore e un pizzico di magia alla ricerca di antichi reperti, e non siete in cerca di qualcosa strettamente attinente alla mera realtà, potrebbe essere la lettura perfetta.
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