Recensione: “I peccati di Lord Lockwood” di Meredith Duran (serie Rules for the Reckless #6)
Care Fenici, oggi Lucia ci parla di “I peccati di Lord Lockwood” di Meredith Duran (serie Rules for the Reckless #6)
Dopo aver vissuto quattro anni nel ricordo del marito che l’ha abbandonata a Edimburgo la sera stessa delle nozze, Anna scopre dai giornali che questi è ritornato a Londra e decide di presentarsi nella sua ricca dimora, desiderosa di rivendicare il diritto di avere un figlio. L’incontro tra Anna e Liam, lord Lockwood, scatena ricordi di vecchie promesse non mantenute e un’incontenibile passione, che finalmente fa esplodere l’amore. Ma un segreto inconfessabile incombe sulla vita di Liam. Riusciranno la pazienza e la perseveranza di Anna a liberarlo per sempre dalle sue paure?
In silenzio, Anna gli riempì la tazza vuota. — Gli uomini che ho assunto… — La voce di Liam risuonò roca. Anna pensava che la servitù fosse maleducata, grossolana, sciatta? Se avesse visto il suo corpo, allora… No. Non sarebbe mai accaduto. — Li terrò al mio servizio. Temo di dover insistere. Se deciderai di procedere ad altre assunzioni, sono affari tuoi.
Le guance di Anna si incavarono, come se lei le stesse mordendo da dentro per soffocare una protesta. — Bene. Aveva una lentiggine proprio al centro del labbro superiore. Una provocazione. Liam sollevò la tazza e chinò il volto sul caffè. Amaro, nero, bollente. “Respira.” Quante volte il giovane Lockwood si era lasciato sfuggire l’opportunità di toccarla? Aveva pensato di essere un uomo d’onore per la sua capacità di attendere. Si era detto che avrebbe avuto tutto il tempo per esplorarla. Si era negato la possibilità di baciarla, di accarezzare la curva della sua vita, di seguire il percorso della vena che le serpeggiava sul petto, di strapparle il vestito, denudarla, spingerla in un angolo buio, sollevarle le gonne e prenderla. L’onore aveva preteso l’attesa. Liam tracannò il resto del caffè. Se avesse potuto, sarebbe tornato indietro nel tempo e avrebbe strangolato quel giovane lord.
Nel capitolo precedente della serie, “Le cattive maniere di una lady”, abbiamo scoperto che per alcuni anni, in Inghilterra, uomini al governo erano misteriosamente spariti e in seguito morti in una colonia penale segreta, dopo che i loro nemici li avevano rapiti e fatti tacere per sempre. Ma ora tutto questo sta per venire alla luce grazie al ritorno di Lord Lockwood, deciso a vendicarsi dell’uomo che l’ha rapito e condannato a un atroce destino la sera delle sue nozze. Anche se alcune persone erano al corrente di ciò che è davvero avvenuto, Lockwood non ha potuto fin ora denunciare il mandante per mancanza di prove, ma sta tentando in ogni modo di farlo venire allo scoperto. Per questo si è guardato bene dall’avvertire la moglie del suo ritorno, convinto che nella sua isola scozzese le notizie tardino ad arrivare. Ma Anna, Contessa di Forth, titolo che le spetta per nascita, si sta recando a Londra per poter esternare il suo disprezzo all’uomo che l’ha sposata per il suo denaro e non le ha concesso neanche una prima notte di nozze. Ora, pur detestando l’uomo che aveva cominciato ad amare, necessita di un erede per i suoi possedimenti e la sua isola, e per questo pretende che il marito rispetti la sua parte del patto. Il loro matrimonio, infatti, era iniziato come un contratto fra una ricca e nobile scozzese che aveva bisogno di un marito e un Conte inglese squattrinato, bisognoso di ridare lustro alle sue terre. Eppure, durante il loro breve fidanzamento le cose erano cambiate per entrambi, i due si erano accorti di provare affetto reciproco, e aspettavano il momento giusto per rivelarlo, ostacolati solo dal loro orgoglio e dalla paura di un rifiuto. Ma un litigio li aveva allontanati il giorno del matrimonio e il nemico di Lockwood ne aveva approfittato. Ora il conte vive per la vendetta, e non intende rivelare alla moglie ciò che ha dovuto subire e le conseguenze che ancora porta su di sé. Anna, d’altronde, ha creduto per anni di essere stata ancora una volta abbandonata, come le era già capitato nella sua infanzia. Ambedue sono feriti, e i segreti che Lockwood non intende rivelare si frappongono fra di loro, ma l’attrazione che provano l’uno per l’altra non tarda a riemergere e ben presto la verità non potrà più essere taciuta.
È uno storico che ha momenti molto pesanti, il ricordo di ciò che Lockwood ha dovuto subire è straziante, e i suoi incubi sono il racconto di quei momenti in cui si estranea da sé stesso perché è in questo modo che lui solo, fra i nobili del campo, è riuscito a resistere. La sua rabbia che deve sfogare in combattimenti estremi, quel corpo che non vuole far vedere alla moglie perché sa che le cicatrici che lo deturpano le farebbero capire la verità. Per questo le concede una unica notte per concepire un figlio, solo se accetta di avere le mani legate alla testata del letto e una benda sugli occhi; non importa se questa proposta la porterà a considerarlo un pervertito, perché, inconsciamente, la ritiene colpevole di non aver avvertito le autorità della sua scomparsa. Anna non lo ha fatto per orgoglio, era già accaduto in passato che il Conte se ne andasse per qualche tempo senza dire dove, lui stesso glielo aveva raccontato durante il fidanzamento. Lei, in questa occasione, si è sentita respinta, come quando da bambina le zie la ospitavano a turno e poi la mandavano via. A questo punto crede che Lockwood abbia accettato il suo titolo nobiliare e speso i suoi soldi, ma provando per lei una repulsione tale da non poterle regalare neppure una notte. L’orgoglio, il non essere stati sinceri su ciò che stava accadendo fra di loro ha favorito il loro nemico e quando scoprirà la verità, Anna ne sarà devastata: mentre lui era all’inferno, lei era convinta che fosse a Parigi o in altri luoghi a divertirsi col suo denaro.
A capitoli alterni vedremo il loro passato, nei momenti in cui si sono conosciuti, e il presente; il graduale cambiamento che avviene man mano che tra loro si instaura un rapporto confidenziale, lascia posto, nel capitolo successivo, al tempo in cui si svolge l’azione principale, in cui Anna tenta di capire come aiutare quell’uomo coraggioso che vede sé stesso come un perdente perché per sopravvivere si è dovuto umiliare, ma che è riuscito a salvare da morte certa molte delle persone che come lui, erano prigioniere, distruggendo quel campo infame. E poi per non abbandonarle, le ha assunte come domestici, con costernazione della moglie che in un primo momento tenta di licenziare quel personale così poco adatto alla casa di un Lord.
Non è uno storico semplice da leggere, ma io l’ho apprezzato moltissimo. La Duran è riuscita a rendere originale una trama vista molte volte: il ritorno di un uomo che avrebbe dovuto morire e che invece rispunta per prendersi la sua vendetta. Se non fosse che riprende il suo nome e non fa nulla per celare la sua identità, subendo molte più angherie, ricorda un poco Il conte di Montecristo (un libro che adoro) con il suo desiderio di annientare fisicamente e finanziariamente il suo nemico, un uomo che lui ha sempre difeso e che considerava più di un amico.
Unica pecca di questo libro, che non gli permette di avere un punteggio pieno, è che stento a credere che una moglie non cerchi mai di sapere che fine ha fatto il marito in quattro anni, o che un amico fraterno come il Duca di Auburn accetti di non avere sue notizie senza farsi nessun problema, e questo vale anche per molti altri deceduti nel famigerato campo di Elland, uomini ricchi e di potere scomparsi dall’oggi al domani senza che nessuno si facesse troppe domande.
#1 Quell’estate scandalosa
#2 Ingannare un duca
#3 Le insidie di una lady
#4 La fortuna di una lady
#5 Le cattive maniere di una lady
#6 I peccati di Lord Lockwood