Recensione :I segreti di Colombe di Penny Watson Webb

Di tutti i pericoli che sapeva  di dover affrontare,  lui è l’unico che non aveva previsto!

Parigi, 1250 – Il mastro vetraio Jacques Deverre, malato e sopraffatto da false accuse sulla qualità delle sue opere, deve rinunciare al prestigioso cantiere nella cattedrale di Notre-Dame. Per aiutarlo, sua figlia Colombe decide di travestirsi da ragazzo, fingere di essere il suo apprendista e creare il sontuoso rosone della facciata sud. Sfidando i divieti e la legge del re, si reca così a Parigi dall’architetto incaricato della cattedrale, ma lavorare a stretto contatto con l’enigmatico e seducente Pierre de Montreuil sconvolgerà tutte le sue certezze.

Una lettura diversa dal solito con un’ambientazione raffinata e affascinante.

Questo, e molto altro, lo potrete trovare nel romance storico I Segreti di Colombe, da poco sugli scaffali e in tutti gli store.

Ci troviamo in Francia nel 1250,nell’epoca in cui a Parigi si sta ultimando la costruzione di Notre Dame. Intorno l’imponente cantiere orbitano architetti, scalpellini e artigiani di ogni genere con l’obiettivo di costruire una cattedrale che sia un monumento alla gloria di Dio.

Il nostro protagonista maschile è Pierre de Montreuil, architetto del re alle prese con le sfide continue che il cantiere gli lancia; affiancato dal fratello minore Eudes, cerca di convincere il più grande dei mastri vetrai di Francia, Jacques Deverre di Orléans, a creare il maggiore dei rosoni della cattedrale ma questi, anziano e malato, sarà sostituito da sua figlia Colombe che, sotto le mentite spoglie di un giovane e abile apprendista, si installerà nella casa e nell’atelier  dei fratelli de Montreuil per lavorare agli intarsi in vetro su disegno del padre …

…Era giovane, minuta, i polsi e le caviglie fini. A prima vista sembrava poco più che una bambina, ma a giudicare dagli strali emessi al suo indirizzo dalle iridi nocciola, si sarebbe detto che fosse più matura, o almeno più sicura. Dal berretto di lino sbucavano sulle spalle due lunghe trecce di un biondo dorato. Il naso appena rivolto all’insù, ricoperto di lentiggini, la rendeva ancora più graziosa…

Siamo in un’epoca in cui alle donne era negato il diritto di lavorare in taluni campi e, solo per aver lavorato di domenica, si era puniti a frustate; Colombe sa di rischiare molto ma è disperata,senza un soldo e senza dote quindi deve tentare il tutto per tutto.

Intanto Pierre,uomo integerrimo e scapolo,si sente sempre più attratto verso quel giovane apprendista e ne è sconvolto perché contrario a tutte le sue certezze

“…Alto, spalle ampie, Pierre de Montreuil sembrava scolpito nella pietra. Le maniche arrotolate della tunica rivelavano avambracci muscolosi, l’espressione del volto era sovente austera e grave, per non dire severa. Gli occhi scuri, in particolare, imponevano il silenzio; aveva uno sguardo penetrante che sembrava leggere nel pensiero e la cui fermezza destabilizzava l’interlocutore…”

Dal canto suo Colombe desidererebbe ardentemente essere per lui qualcosa di più e si sente spinta misteriosamente verso quell’uomo imponente e dagli occhi color carbone .

Non manca chi trama nell’ombra e aspetta il momento giusto per rovinare la giovane vetraia e appropriarsi dei suoi segreti di lavorazione.

Tutti gli ingredienti sono dunque presenti per creare un romanzo delizioso, interessante, che strizza l’occhio alla storia vera condendo il tutto con tanto romanticismo, ritmo e una sensualità raffinata e appassionante  che ci permettono di distrarre lo spirito con attenzione alla storia stessa.

Un bellissimo libro, perciò, che vi consiglio di non lasciarvi sfuggire.