Recensione: “I segreti di Richard Kenworthy” di Julia Quinn (serie Il Quartetto Smythe-Smith #4)
Buongiorno Fenici, oggi Lucia ci parla di “I segreti di Richard Kenworthy” di Julia Quinn
Sir Richard Kenworthy ha meno di un mese per trovare una sposa. Sa di non poter essere troppo schizzinoso, ma quando scorge Iris Smythe-Smith all’annuale concerto organizzato dalla sua famiglia, non ha dubbi: quella ragazza minuta nascosta dal grande violoncello sarà la sua fortuna! C’è qualcosa che ribolle sotto l’aspetto modesto di Iris, e Richard ne è attratto. Iris è tuttavia sospettosa e non riesce ad abbandonarsi all’idea che un uomo come Richard possa davvero innamorarsi di lei. Ma il suo fascino insinuante diventa l’innesco di un sentimento incontrollabile, capace di dissolvere ogni ombra…
Richard sgranò gli occhi. Non era un bacchettone, ma perfino a lui non sarebbe mai venuto in mente di bere apertamente a un’esibizione musicale di ragazze adolescenti. Poi il concerto ebbe inizio. Dopo un minuto, Richard si ritrovò ad aggiustarsi i batuffoli di cotone nelle orecchie. Entro la fine del primo movimento, sentì una vena iniziare a pulsargli dolorosamente sulla tempia. Ma fu solo quando si giunse a un lungo assolo di violino che si rese conto appieno della gravità della situazione.
“La fiaschetta,” chiese con voce strozzata. A suo onore, Winston non fece nemmeno un sorrisetto. Richard mandò giù un lungo sorso di quello che si rivelò essere vin brûlé, che però fece poco per attutire il dolore.
“Possiamo andarcene durante l’intervallo?” sussurrò a Winston.
“Non c’è intervallo.”
Richard fissò inorridito il programma. Non era un musicista, ma di certo gli Smythe-Smith dovevano essere consapevoli di quello che stavano facendo… Quel cosiddetto concerto… Era un assalto alla dignità umana.
Ed ecco a voi il vincitore del premio peggior protagonista maschile dell’anno “Sir Richard Kenworthy”, l’uomo che ogni lettrice di storici vorrebbe prendere a pedate nel nobile didietro, e scaraventare contro un muro.
Questo libro è stata una cocentissima delusione, e vi assicuro era cominciato in modo delizioso e terribilmente divertente, a uno degli orribili concerti delle Smythe-Smith le peggiori musiciste del ton. Tutte le giovani donne facenti parte della stessa famiglia ogni anno, fino al momento del loro matrimonio, intrattengono una ristretta cerchia di nobili, “deliziandoli” con un concerto a cui tutti sperano di NON partecipare se non muniti di tappi per le orecchie. È a questo concerto che si reca Sir Richard Kenworthy, un uomo che ha una missione ben precisa, trovare una moglie, possibilmente il più disperata possibile, che lo sposi in pochissimi giorni.
Iris la violoncellista, l’unica che davvero abbia un’idea di come si suoni uno strumento e abbia un minimo di orecchio musicale nella famiglia, lo colpisce immediatamente, perché ne intuisce il carattere forte e l’intelligenza. La ragazza pur non avendo un aspetto spettacolare è carina, molto arguta e divertente, e se da una parte è lusingata dalle attenzioni di Richard, che non le nasconde la sua ammirazione e la corteggia con fin troppa enfasi, dall’altra non può fare a meno di essere sospettosa nei suoi confronti. Da subito si intuisce quanto il tempo sia prezioso per il giovane, infatti dopo aver ricevuto la richiesta di un fidanzamento più lungo da parte di Iris, alla sua proposta di matrimonio, ritorna al piano originale, comprometterla e sposarla in pochi giorni. E così Iris si ritrova sposata a un uomo che durante il corteggiamento sembrava incapace di contenere il suo desiderio per lei ma che una volta diventata sua moglie non sembra in alcun modo intenzionato a consumare il matrimonio. Trovandosi al centro di uno dei più folli ed assurdi piani di sempre.
Richard è l’antieroe per eccellenza, un uomo che non esita un istante a ingannare una donna per il proprio tornaconto. Parte da casa con un’idea ben precisa della donna da sposare: una ragazza con una dote modesta, una donna che avesse bisogno di lui, così sicura di non poter ricevere una proposta di matrimonio migliore da sorvolare su una tale fretta. E che lo avrebbe ringraziato di averla sposata, adeguandosi alle sue richieste. Importa poco che fin da subito si intuisca che cominci a provare dei sentimenti per Iris: non è comunque disposto a rivelarle la verità, finché non costretto.
Pur di non vedere l’odio negli occhi di sua moglie, scoprendo il perché l’ha sposata, le lascia credere di non essere desiderabile, lasciandola in preda ai dubbi di aver fatto qualcosa di sbagliato, con l’idea di essere lei quella in torto. E se lui, pur con tutti i suoi rimorsi, si rivela meschino e un pessimo marito, l’entrata in scena delle sue due egoiste e sgradevoli sorelle peggiora alquanto la situazione, rivelando a Iris di aver acquisito la famiglia più odiosa di sempre.
Che finisca tutto bene, che lui alla fine si riveli migliore del previsto, che abbia anche momenti spassosi, non salva una storia d’amore che non ha un briciolo di romanticismo e che vede solo Iris essere un personaggio positivo. Non vi è nulla della leggerezza e del divertimento dei libri cui Julia Quinn ci ha abituato, dopo i primissimi capitoli davvero divertenti si entra in una specie di dramma famigliare assurdo. Le motivazioni del comportamento di Richard appaiono davvero incredibili, e dal mio punto di vista imperdonabili, ma come sempre questa è la mia opinione personale. Peccato perché inizialmente era meraviglioso.
#1 Un amore perfetto
#2 Una serata davvero speciale
#3 Un bacio dopo l’altro
#4 I segreti di Richard Kenworthy