Recensione: I Signori del dolore di Angel Lawson e Samantha Rue
Serie: I reali della Forsyth University Vol. 1
Serie: I reali della Forsyth University Vol. 1 Autrice: Angel Lawson e Samantha Rue Genere: suspense- dark romance Editore: VIRGIBOOKS Data di pubblicazione: 9 settembre 2023
La serie I reali della Forsyth University è composta da:
- I Signori del dolore vol.1
- I Signori della furia vol.2
- I Signori della pietà vol.3
Non ho mai affermato di essere una brava ragazza, ma di sicuro non ho mai chiesto questo.
Killian, Tristian e Rath.
Questi tre uomini sono una parte del mio passato – un passato che preferirei non guardare mai più negli occhi. Al liceo, loro conoscevano i miei segreti e io conoscevo i loro. Loro avevano il potere e io non avevo nulla. La notte in cui è andato tutto distrutto, il mio fratellastro ha permesso ai suoi due migliori amici di sfogare la loro rabbia su di me, mentre lui stava a guardare. Mentre ridevano di me.
Ma il mio segreto più grande non è ciò che è successo quella notte. Così sono scappata, risoluta a non tornare mai più.
Tre anni dopo mi ritrovo davanti alla loro porta come un cane randagio. Ora che sono assurti al rango di Signori della Forsyth University, sono più potenti che mai. Ma io sono ancora in fuga, e c’è un altro mostro che mi dà la caccia ora.
Cosa potrebbe mai riportarmi nelle loro vite, nelle loro case e, infine, nei loro letti?
La paura.
La vergogna.
La disperazione.
Killian, Rath e Tristian non sono gli unici a volermi. C’è qualcuno di molto più pericoloso là fuori che mi perseguita fin da quando ho lasciato la città. Qualcuno che rende il male che conosco meno pericoloso del male che ignoro.
Ma essere la loro Signora non significa solo avere abiti alla moda e una reputazione.
Potrò essere sotto la loro protezione, ma sono anche alla loro mercé.
E non c’è niente che un Signore ami di più che prendere il controllo.
“Signori del dolore” è il primo volume della trilogia Dark Bully College Why Choose (RH) Romance della serie “I reali della Forsyth University” delle autrici Angel Lawon e Samantha Rue. Tratta argomenti che potrebbero disturbare durante la lettura. Si invita a leggere le avvertenze a inizio libro.
L’ordine di lettura è il seguente: 1) Signori del dolore, 2) Signori della furia, 3) Signori della pietà
Tralasciando le premesse, a mio avviso un po’ forzate, che hanno condotto Story nella tana dei lupi (o meglio, che l’hanno portata a scegliere deliberatamente di finire in pasto ai lupi più voraci, spietati e crudeli che conoscesse), la vicenda si può riassumere in un gioco di potere a sfondo sessuale.
I tre ragazzi, Killian, Rath e Tristian, sono a capo della confraternita universitaria dei Signori, in competizione con quelle dei Conti, Baroni e Principi. La sfida tra le confraternite, (caratterizzata da molti elementi rituali tramandati di generazione in generazione e nella quale non ci addentriamo molto né in questo libro né nel secondo), non è abbastanza stuzzicante per i tre ragazzi, per cui decidono di organizzare un’ulteriore gara tra loro; in palio c’è la verginità di Story, la sorellastra di Killian, che si presenta alla loro porta candidandosi al ruolo di Signora: una sorta di concubina che gode di oneri e onori stabiliti da un contratto di sottomissione e dalla tradizione.
Quello che le altre ragazze ritengono un ruolo prestigioso e ricco di vantaggi sessuali e professionali, non è che l’incarnazione dei più terribili traumi di Story: conosceva infatti già i tre ragazzi da quando, anni prima, avevano abusato di lei. Eppure qualcosa di ancora più tremendo l’ha spinta a rifugiarsi proprio tra le loro grinfie viscide, nella speranza che i mostri della sua vita si distruggano l’un l’altro.
Story, ancora ingenua e illibata, si lascia irretire dagli atteggiamenti falsi dei giovani che stanno giocando una loro partita a punti. Non pensava di avere ancora scelta sul proprio corpo fino a quando questi non gliene concedono un piccolo lembo e impiegherà tempo per capire la portata del valore della propria verginità, sfruttando così i margini di manovra e i pochi fili che può permettersi di tirare dalla sua posizione di schiavitù.
“Voglio che tu mi guardi mentre succede.” Si lecca le labbra e mi apre la bocca con un pollice. “Intesi?” Annuisco, perché ho compreso tutto. Ho capito che nessuno, nemmeno la famiglia, mi salverà. Ho capito che la vita per me è solo questo, uno psicopatico dopo l’altro, in fila per portarmi via qualcosa. Una persona un po’ più ingenua potrebbe pensare che si tratti di sfortuna. Ma io so la verità. Apro la bocca e lo accolgo.
Le caratterizzazioni dei ragazzi sono ben dipinte. Ringrazio le autrici per aver mostrato nel prologo le loro reali anime oscure e psicopatiche, cosa che ha reso più facile non affezionarsi alle loro vulnerabilità, man mano che la vicinanza con Story ha aperto qualche crepa nei loro muri.
Killian è un ragazzo passionale e irascibile, ossessionato o forse davvero innamorato di lei, ma troppo tormentato per poterla desiderare senza odiarla. Tristian è un affabile manipolatore esibizionista che non mostra mai la sua vera faccia e cerca di comprare le persone per renderle compiacenti, e Rath è un musicista problematico con un segreto ben nascosto, un animo sensibile ma anche molto crudele.
“Bene. Fai di testa tua. Continua pure a turbarla e a farla sentire orribile, e noi saremo lì ad accumulare punti. A te la scelta.” Giuro che li sento ancora ridere quando esco e salgo le scale. Che ridicolaggini del cazzo. La gentilezza. I regali. I premi. Le frasi positive. Scommetto che non li considererebbe così gentili se realizzasse che la trattano come un cane.
Il romanzo ha avuto un impatto davvero disturbante su di me; le scene sono molto forti, specie all’inizio, dove sono più crude e (volutamente) prive di giustificazione.
Il tutto si è poi dispiegato in un gioco competitivo tra i tre che, per fortuna, si è svolto sul profilo della manipolazione psicologica, illudendo Story di poter avere scelta nell’uso del proprio corpo, nel concedersi in modo graduale ai tre Signori, nello sperimentare con loro tutte le sue prime volte, senza dare l’impressione che gliele stessero rubando.
L’illusione del consenso risulta un concetto molto interessante: è forzatura quando è espresso volontariamente a seguito di una situazione di plagio, raggiro, oggettivazione di cui Story non è a conoscenza?
Come dicevo, il romanzo è riuscito a inquietarmi per questi aspetti psicologici, ma neanche le situazioni più fisiche ci vanno leggere. Nei normali dark ci sono di solito violenza e dubbio consenso, ma troviamo sempre lussuria, che può o meno annebbiare la mente di carnefice e vittima. In questo libro vi è invece abuso vero e proprio, umiliazione, degradazione, esibizionismo, inganno, manipolazione senza che siano necessariamente legate a ossessione o desiderio passionale (escluso il caso di Killian).
Sottolineo inoltre che preservare la verginità di Story come “premio finale” di una competizione che si intuisce ben più ampia di quanto concordato dai ragazzi non rende meno significative o potenti le scene erotiche. Story si trova a usare il proprio corpo in molte situazioni anche perverse, ottenendone a volte piacere, altre disgusto.
Al momento il mio giudizio è sospeso, avendo trovato il comportamento della ragazza poco credibile e poco razionale, nell’aver pensato di cercare riparo (da qualunque cosa sia che la intimorisce) proprio presso i suoi stupratori, senza una strategia e senza immaginare il livello di dolore e umiliazione che avrebbe provato. Vedremo se l’evoluzione metterà insieme i pezzi in modo coerente e risulterà convincente.
Una cosa è certa: tre lupi non possono giocare con l’agnello senza svelare un po’ di sé, e speriamo nel prossimo volume di vedere l’agnello tirare fuori le zanne.
“Questa non sarà una punizione, Killian. Sarà l’unico gesto gentile che tu abbia mai avuto nei miei confronti. Perché dopo questo, non ci sarà parte di me – nessuna fottuta cellula del mio corpo – che proverà altro che disgusto per te.” Lo guardo negli occhi sbigottiti e gli dico, dal profondo del cuore: “Grazie.”