Recensione: I signori della furia di Angel Lawson e Samantha Rue
Serie: I reali della Forsyth University Vol. 2
Serie: I reali della Forsyth University Vol. 2 Autrici: Angel Lawson, Samantha Rue Genere: Dark romance Editore: Virgibooks Data di pubblicazione: 16 settembre 2023
La serie I reali della Forsyth University è composta da:
- I Signori del dolore vol.1—-> qui la Recensione
- I Signori della furia vol.2
- I Signori della pietà vol.3
Mi fanno del male, mi usano, abusano di me…
Sono stata io a metterci la firma. Letteralmente. Ho sottoscritto il contratto che mi ha resa la Signora dei Signori, una posizione che mi impone di fare tutto ciò che vogliono, ma solo pur di proteggermi da qualcuno di peggiore. Ho accettato di stare nei loro letti, in ginocchio, e di essere punita in caso di disobbedienza.
Ma non mi aspettavo una punizione del genere.
Killian è un uomo di un quintale di muscoli, di fisicità brutale e di puro disprezzo. Pensa che io non mi accorga che mi osserva mentre dormo.
Tristian è biondo e affascinante per chi non lo conosce. Per me è l’uomo che cerca di controllarmi, col suo sguardo gelido e il suo atteggiamento possessivo.
Rath è la tempesta dagli occhi scuri che mi ha portato nel suo letto. Anche se sono stata vittima della sua lingua tagliente, è il primo uomo ad avermi mai fatta sentire al sicuro.
Non mi ero resa conto di quanto mi avessero sfinita e al contempo appagata, ma è venuto fuori che mi hanno devastato il cervello tanto quanto hanno abusato del mio corpo. Nonostante le atrocità che mi hanno inflitto, mi hanno fatta sentire speciale. Accudita. Protetta.
E poi ho scoperto che era tutta una bugia.
Le premure di Tristian, gli occhi vigili di Killian e, peggio ancora, i miei momenti di soddisfazione nel letto di Rath… faceva tutto parte di un gioco.
Un gioco per stabilire chi è in grado di usarmi meglio.
Un gioco che hanno fatto fin dal primo giorno.
E ora?
È diventato un gioco che sarò io a vincere.
“Signori della furia” è il secondo volume della trilogia Dark Bully College Why Choose (RH) Romance della serie “I reali della Forsyth University” delle autrici Angel Lawon e Samantha Rue. Tratta argomenti che potrebbero disturbare durante la lettura. Si invita a leggere le avvertenze a inizio libro.
Al termine del primo volume, Story aveva finalmente scoperto che non c’è niente di sincero nei comportamenti dei tre ragazzi, impegnati in una competizione a chi otteneva da lei più prestazioni a sfondo sessuale.
Killian era in realtà sempre stato schietto nel mostrare le sue emozioni, comportandosi in modo apertamente ostile e crudele (pur senza svelarne il motivo), dimostrando il suo odio con la violenza e la brutalità.
Anche della maschera da bravo ragazzo che Tristian ha sempre indossato per nascondere la sua assenza di emotività Story era già consapevole, ma mai avrebbe immaginato che quel po’ di gentilezza che le dimostrava e il modo in cui la faceva sentire importante fossero il miele per attrarla, manipolarla e cercare di ottenere più punti in una gara. Capisce che quel ragazzo si comporta con lei né più né meno che come con la sua auto: Tristian si prende cura delle sue “cose”. E lei non è per lui niente più di questo.
La delusione più grande però riguarda Rath, il sensibile, affascinante e misterioso musicista maledetto, che la faceva sentire coccolata e con cui si sentiva al riparo, protetta. Apprendere la verità ha fatto sgretolare ogni certezza e aizzato la sua rabbia e il desiderio di vendetta.
È il momento di entrare in partita di persona e iniziare a giocare; Story non sa ancora bene quale strategia adottare, ma sa che ogni mossa conta.
Mi hanno mentito e manipolato con i loro stupidi giochetti. Mi hanno fatto fare cose che non avrei mai fatto. Cose degradanti, che mi hanno esposta, che mi hanno violata. Eppure, basta qualche provocazione e un tocco gentile e mi ritrovo come una mosca intrappolata in una ragnatela. È stupido e sconsiderato. Non sono arrivata fin qui solo per essere una mosca. Voglio essere il ragno.
Quello che accade, quando la Signora inizia a innalzare muri e a mettere in salvo le parti più fragili di sé, è che i ragazzi si accorgono che il legame che stavano iniziando a instaurare era piacevole. Pur avendo sempre trattato le donne come oggetti, averne sperimentato per la prima volta uno che non fosse limitato al sesso ma fosse accompagnato da gentilezza, intimità, accudimento, ascolto e aiuto è qualcosa di cui iniziano a sentire la mancanza.
È proprio Rath il più disorientato dal cambio di atteggiamento di Story, quando comprende che sono tornati al punto zero, col senso di vicinanza azzerato e le fragilità, che aveva avuto modo di mostrare, rimaste brutalmente esposte.
A differenza del primo volume, in cui i ragazzi risultavano freddi e crudeli e Story un’illusa di potersela cavare concedendosi, stavolta i ruoli sono invertiti: i Signori, ognuno in modo differente, continuano a mostrare le vulnerabilità che lei coccola e su cui fa leva per squarciare le crepe, esponendoli all’umiliazione e al senso di disfatta. Perfino Killian, che sembrava il più irraggiungibile e spaventoso, ora che è riuscito ad avere un contatto fisico con Story rivela il punto debole che ha custodito per tutti questi anni. Per quanto sporchi e sbagliati, i suoi sogni sulla sorellastra sono graffiati dalla certezza di non essere abbastanza per lei, motivo per cui l’unico modo in cui pensa di poterla avere è nel sonno, di notte.
Data la brutalità dei comportamenti passati dei Signori verso Story, il nostro senso di giustizia aveva desiderato una vendetta piena e potente. Devo ammettere che questa si verifica eccome: la vittima si rivela all’altezza del compito di sbriciolare le vite dei suoi carnefici. Ma… non ho potuto evitare di rendermi conto che nel frattempo mi ero affezionata a questi personaggi, alle sfumature di grigio che rivelano quando trattano Story come un’amica, quando si lasciano avvicinare da lei, quando mostrano fiducia su una relazione che sta germogliando. Distruggerli emotivamente proprio nella parte più umana, più vera, più profonda dei loro sogni, piantando coltelli nei loro traumi, è uno sviluppo molto forte e, per quanto agognato e giusto, mi ha fatta rabbrividire.
Mentre i ragazzi stavano forse tentando un inconsapevole percorso di ammorbidimento con tonalità più luminose e più tenere, Story abbracciava il suo lato oscuro e scendendo all’inferno, osando sfidare i lupi senza immaginare le ripercussioni.
Ho iniziato a coniugare i due lati dei Signori. Sono crudeli e manipolatori, ma non mi sfugge quanto siano al contempo pericolosamente sexy. Penseranno di avermi insegnato la sottomissione e la deferenza, ma l’insegnamento maggiore che mi hanno dato è che mi piace superare i miei limiti sessuali. Mi piace il senso di controllo che deriva dalla consapevolezza di quanto mi desiderano. Forse l’ho sempre saputo.
Indubbiamente è un secondo volume ricco di abbondanti scene erotiche, in cui i protagonisti maschili mostrano i primi segni di attaccamento. Avere una donna che si mostra disponibile li rende più sereni e questo riduce, per una parte del testo, la dose di crudeltà, violenza, brutalità, pur mantenendo ognuno le proprie predisposizioni e kink. Ma nonostante quanto può sembrare, anche in questo libro troviamo scene molto forti di abusi, costrizioni, umiliazioni, degradazione, controllo e svilimento, che tendono a degenerare e a scivolare, fino a toccare il fondo verso la fine.
Il fatto che lei abbia deciso di usare o lasciar usare consapevolmente il proprio corpo per piazzare le mine sul terreno di gioco non ci fa dimenticare che, anche se aumenta il suo godimento durante gli amplessi, si tratta comunque di momenti che lei non desidera. Questo mantiene in noi la sensazione di un corpo oggettificato e svenduto. Story indossa in modo efficace la sua maschera e continua ad altalenare tra il desiderio di rivalsa e il farsi usare, mostrandosi leziosa, compiacente e affabile, spesso chiedendo per prima di fare sesso o di essere stimolata. Oscilla tra l’odiare questi momenti e il godersi il piacere che ne deriva. L’altalenarsi di queste sensazioni la fa apparire a tratti schizofrenica, come se non sapesse esattamente quello che vuole. Non si tratta di conflitti interiori, non ha percepito di essere una donna perversa, di avere kink per dolore, sadismo, knife play etc, dato che queste situazioni le causano ancora repulsione e rabbia. Semplicemente si chiede perché provi così tanto piacere per delle situazioni che odia. A essere onesti, nessuno si sarebbe cacciato da solo in una situazione del genere senza una predisposizione di qualche tipo alla perversione.
“Mi avete fatto un sacco di cose davvero orribili. Mi avete ferita, manipolata, controllata, messa in ginocchio più e più volte. Ma credo che…” Mi lascio cadere di peso sul tavolo, con gli occhi che si riempiono di lacrime non versate. “Vedo il male in tutti voi, ed è così brutto. Ma potrebbe esserci anche del buono. Non lo so… potrebbe esserci, giusto? Se voglio vederlo spazzato via?” Quando mi cade una lacrima, la strofino via e punto lo sguardo sulle tracce di fango che le nostre scarpe hanno lasciato sul pavimento. “No. Non voglio vedervi morti. Voglio vedervi mortificati. Voglio vedere quelle parti buone di voi e sapere che sono il motivo per cui continuo a tornare.
La strategia iniziale di Story è quella di manipolare i ragazzi per metterli in conflitto fra loro, ma il crescente senso di rabbia e frustrazione la porta a stuzzicare anche il suo stalker affinché porti ulteriore scompiglio, con l’idea che possa fare giustizia al posto suo, contro di loro. Ma l’essere stata vittima di queste persone così maligne, manipolatorie, sadiche si rivela essere stato un utile addestramento per riuscire a compiere gli stessi gesti a sua volta. Story finisce per rafforzarsi, diventare più coraggiosa, osare di più, acquisendo autostima e arrivando a compiere da sola la propria vendetta.
Purtroppo non riesce ad anticipare le conseguenze a cui potrebbe portarla l’insieme di mosse a cui ha dato inizio. Una mancanza di strategia e di visione a lungo termine che ben si abbina con le altre anomalie nelle scelte di questa ragazza.
Non voglio fare spoiler delle vicende che andranno ad affrontare i protagonisti. Mi limito a constatare che è curioso notare quanto, rispetto all’episodio precedente, si avverta un rovesciamento di ruoli: cresce il barlume di luce e l’umanità che prima faceva solo capolino negli animi dei ragazzi, mentre in Story esso pare ora scomparso, ogni candida ingenuità evaporata. La ragazza finisce per svelarsi proprio come un’orchidea nera degna dei suoi uomini: al culmine di questo libro, Story sboccia come una vera Signora.