Recensione: “Ice” di Mary Lin (Rebels Series n. 3)
Anni addietro, Caley e Lonan sono cresciuti nella stessa casa-famiglia, a loro modo entrambi isolati dagli altri.
Per Caley quel ragazzo freddo e controllato era un eroe, il suo.
Lei era diversa da tutti, riusciva a leggere negli occhi di Lonan, al di là della maschera di ghiaccio che lui indossava.
Per Lonan quella bambina che gli stava sempre tra i piedi era un uccellino a cui veniva impedito di volare.
Lui era un adolescente con un passato da nascondere.
Oggi Caley è una ballerina.
È riuscita a fare della sua diversità il suo punto di forza.
Oggi Lonan è il sergeant at arms dei Rebels, il Chirurgo.
È giunto il momento di portare a termine la vendetta che aspetta da anni e Caley è solo un danno collaterale.
Ora lui è il suo nemico. Il suo carnefice.
Combattere? Arrendersi? Fuggire?
Cosa fare quando è così difficile separare l’immagine di quel ragazzo da quella di un assassino?
Ora lei è la sua nemesi. La sua fragilità.
Ferire? Dimenticare? Perdonare?
Cosa fare quando lei è la sola capace di distruggere la sua corazza?
Inizio questa recensione confessandovi che, dopo aver terminato questo terzo libro della Rebels Series di Mary Lin, ho evitato di mettermi subito a scrivere, non sarei stata lucida nel raccontarvi la mia opinione; questo è stato uno di quei libri che mi sono costretta a leggere lentamente perché non volevo perderne nemmeno una virgola, e il risultato è che ho definitivamente regalato un pezzo della mia anima al Chirurgo e alla sua Principessa di ghiaccio.
Se nella storia precedente, Adam ed Eileen con il loro amore mi hanno conquistato, in questa Lonan e Caley mi hanno letteralmente devastato; ho vissuto, leggendo, sentimenti così discordanti, e mai mi era capitato di essere così combattuta nei riguardi di un personaggio. È stata una lotta interiore all’ultimo colpo di scena tra odio e amore e, dovete saperlo, nel mio caso è l’amore incondizionato ad aver vinto.
Caley e Lonan sono l’essenza dell’amore più sbagliato, eppure alla fine il più giusto che potrete mai sognare di incontrare.
Sono insieme la distruzione e la salvezza l’uno dell’altro, sono fuoco e ghiaccio, sono buio e luce, sono l’essenza stessa di una vita che ti porta, attraverso il dolore, ad amare in maniera assoluta e totalizzante.
Se vi aspettate da questo libro una storia romantica, fatemi dire che non è questo il caso, Ice è tutto fuorché una storia romantica, è una storia d’amore questo sì, ma è un agglomerato di sentimenti così difficili da classificare, che vi sommergeranno capitolo dopo capitolo.
Ci sono stati momenti in cui ho dovuto chiudere il libro, prendere un bel respiro e allontanarmi anche solo per un attimo da Lonan; Lonan questo ragazzo devastato da una vita che forse non avrebbe mai scelto, così forte, freddo, caparbio e arrabbiato con il mondo intero, eppure allo stesso tempo così possessivo, passionale, fragile e spaventato che con i suoi gesti, alcuni dei quali vi lacereranno l’anima, riuscirà pezzo dopo pezzo a rubarvi il cuore e a cucirvi sopra il suo nome.
Ho avuto voglia di lei e l’ho toccata.
Ho avuto fame di lei e l’ho divorata.
Ho avuto voglia di baciarla e, perdio, ho recuperato la sanità mentale e l’ho ricacciata indietro.
Ed è tornata la voglia di distruggerla.
Distruggere quella piccola stronzetta che è la mia debolezza.
Caley dal canto suo è irriverente, è sensuale, è bellissima nella sua particolarità, è da sempre innamorata di quel ragazzino che la proteggeva nella casa-famiglia, quel ragazzo che con ogni mezzo provava a farla sentire normale e viva, lei che nonostante il destino in questa storia le regali ben troppi dolori rispetto ai sorrisi, sa ciò che vuole prima ancora che Lonan se ne accorga; lei lo ama per quello che è, nonostante la paura, la rabbia e il rancore, lei è il fuoco che riesce a sciogliere il ghiaccio che imprigiona il Chirurgo, lei è sola che può amarlo senza riserve e, a discapito di tutto e tutti, lo dimostrerà.
C’è stato un momento, un respiro, un movimento particolare, che mi hanno fatto sentire vicina a lui. Un contatto, uno scambio di sguardi, una mano sulla schiena, i battiti dei nostri cuori, il silenzio doloroso mi hanno fuso a lui. Ho sentito ciò che lui sentiva. Ho provato ciò che lui provava. La nostra tristezza, il nostro rammarico, le nostre colpe sono divenute un tutt’uno.
Lonan e Caley sono così intensi nei loro scambi e nelle loro interazioni che vi porteranno sull’orlo delle lacrime, e quando sarete lì a darvi delle stupide solo per aver pensato di piangere per un libro, ecco che Mary Lin vi darà il colpo di grazia proponendovi delle scene che vi distruggeranno definitivamente.
E se prima di Ice pensavo non si potesse amare e odiare un personaggio allo stesso modo, dopo Lonan so che questa verità non è assoluta; leggendo ho combattuto contro i miei pregiudizi, contro la mia predisposizione romantica al lieto fine, sapevo quando ho iniziato questo libro che atmosfera mi aspettava, ma non ero preparata a tale intensità e tale oscurità, così ho deciso di lasciarmi trasportare dalla storia di Lonan e Caley e mi sono ritrovata in balìa di tante emozioni contrastanti che, nell’epilogo finale di questo libro, sfociano nella convinzione che Lonan è in assoluto uno dei personaggi più complicati, più intensi, più dilanianti e più psicologicamente coinvolgenti che abbia incontrato in questo 2017. Non vi dirò nulla della trama, perché ogni più piccolo particolare vi svelerebbe dei tratti di questa storia che va assaporata in solitaria, ma credetemi se vi darete l’opportunità di conoscere Lonan e la sua Principessa sono certa che vi resteranno indelebilmente tatuati nel cuore, in attesa che qualche altro biker che uscirà dalla penna di Mary Lin reclami ben presto quel posto, e allora si che ne vedremo delle belle!!!
Vorrei essere certo che senta anche lei quanto mi appartiene e quanto io oramai appartenga a lei, ma sono così abituato a distruggere che non sono certo di saper…amare.
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