Recensione: Il castello di Dragonwyck di Anya Seton
Titolo: Il castello di Dragonwyck
Autore: Anya Seton
Genere: Romance storico
Editore: Beat
Target: +16
Data di pubblicazione: 29 novembre 2022
Miranda Wells, diciotto anni, capelli biondi come ranuncoli, pelle candida come i fiori di melo che le ricoprono il vestito mentre legge un romanzo francese anziché dedicarsi alle ben più pressanti faccende di casa, è una ragazza dalla bellezza squisita e dall’animo limpido, amante delle cose eleganti e ancora preda dei sogni infantili. Nella sua passione per la letteratura e le avventure libresche sembra quasi di scorgere una giovane Emma Bovary, piena di entusiasmo e di illusioni. È per questo che quando, nella primavera del 1844, a casa Wells arriva la lettera di un lontano parente, il ricco proprietario terriero Nicholas Van Ryn, che la invita a trascorrere un periodo presso di lui, Miranda comincia a sognare di allontanarsi dai genitori, e in particolare dal padre, rigidamente religioso, per vivere la vita piena di emozioni che ha sempre desiderato. Van Ryn ha bisogno di lei per un motivo concreto, far compagnia alla figlia Katrine, eppure a Miranda quella sembra l’unica possibilità di sfuggire a una quotidianità ottusa e banale. Una volta arrivata a Dragonwyck, la tenuta della «strana e sregolata» famiglia Van Ryn nella Hudson Valley, stato di New York, la ragazza ne rimane immediatamente stregata. Sembra proprio un incantesimo, quello che promana dalle mura di una villa tanto audace da parere un castello, con la sua torre gotica, i frontoni, i comignoli, i giardini fioriti e gli interni lussuosi. Allo stesso modo Miranda è affascinata dal padrone di casa, Nicholas, con le sue mani lunghe e sottili e l’abitudine di portare sempre un fiore all’occhiello. Tutto sembra perfetto, dunque, nella sua nuova vita in cui i confini del gusto e della moralità sembrano spingersi sempre un po’ piú in là. Perfetto, anche se nell’ombra piú fonda dei sottoscala infestati di voci si rincorrono sussurri e sotto le chiome degli alberi si nascondono segreti. Ma è quando gli occhi del padrone di casa finiscono per cadere sempre piú spesso su di lei che la vita di Miranda, oltre che perfetta, rischia di diventare pericolosa.
Pubblicato per la prima volta nel 1944, Il castello di Dragonwyck è il ritratto di una società divisa fra ricchezze lascive e terribile povertà, in cui si muovono personaggi preda di intense passioni; una storia gotica di manipolazione e mistero, in cui striscia, costante, una fredda corrente di inquietudine sottile.
Fra Daphne du Maurier e Jane Eyre, un romanzo che mette in scena un castello abitato da misteri; un tenebroso signore del maniero; una ragazza ingenua e molti segreti che premono per vedere la luce.
Care Fenici, è con grande gioia che vi racconto l’ultima mia scoperta: un romanzo gotico, oscuro e ricco di implicazioni psicologiche interessantissime.
Ambientazione ottocentesca in un’America che ha entrambi i piedi in un passato di latifondisti ricchi e senza scrupoli, di contadini poveri e sfruttati da pochi padroni che vantano le loro origini risalenti ai padri pellegrini.
In un castello turrito dall’aria opulenta e minacciosa, del tutto fuori luogo nella Hudson Valley dello stato di New York, va a vivere la giovane quacchera Miranda Wells.
La giovane è una lontana cugina del proprietario del castello, Nicholas Van Ryn, che è intenzionato a farne una dama di compagnia per la sua figliola Kathrin e per la grassa e indolente moglie Johanna.
Miranda è un’ingenua sognatrice abituata a svolgere faccende domestiche e il cui destino è quello di diventare una buona moglie e madre.
Trovarsi in quell’ambiente nobile e così signorile è dunque un’occasione imperdibile per conoscere un mondo solo immaginato.
Eppure, sin da subito le strane attenzioni dell’affascinante e oscuro padrone di casa colpiscono l’immaginazione della giovane che finisce nella tela del ragno tessuta ad arte, rimanendo incastrata in una vicenda di morte e pericolosi segreti, di deviazioni psicologiche e di corruzione morale.
Solo l’aiuto di un giovane medico di frontiera rappresenterà la sua via d’uscita.
Il romanzo, datato 1944, è caratterizzato da uno stile molto moderno e attuale, e da un’atmosfera rarefatta che tiene perennemente il lettore sul filo del rasoio, in attesa di colpi di scena e sviluppi.
Non manca il tocco soprannaturale in questo libro appassionante che tutte le orfane di Rebecca la prima moglie e Cime Tempestose adoreranno.
Sorprendentemente attuale.