Recensione: “Il cavaliere del lago” di Giles Kristian
V secolo d.C., Britannia. Gli scontri con le legioni di Roma sono ormai un lontano ricordo, ma il trono di Uther Pendragon è ormai giunto al termine e Sassoni e Franchi perseguitano i confini del regno. È in questo mondo fratturato e incerto che muove i primi passi Lancillotto, rifuggendo le fiamme della guerra, l’omicidio e il tradimento. Un estraneo i cui unici compagni sono un falco e i ricordi di ciò che ha perso. Eppure si dimostra un giovane valoroso, e sotto gli occhi vigili di Merlino e di Lady Nimue affina i suoi talenti, iniziando il suo viaggio verso un destino da Cavaliere. Incontrerà Ginevra, una ragazza selvaggia, orgogliosa e bella, lei stessa emarginata a causa dei suoi doni. E sarà abbagliato da Artù, un guerriero che porta con sé le speranze di un popolo come una torcia nel buio. Ma questa è un’era di lotte spietate in cui anche l’amicizia e l’amore sembrano destinati a svanire. Gli dei stanno scomparendo, lontani ormai perfino dai sogni del popolo. Il tradimento e la gelosia governano i cuori degli uomini e il destino stesso della Britannia poggia sul filo di una spada. Ma il giovane rinnegato che ha lasciato la sua casa a Benwick portando con sé solo sogni di vendetta è ormai un signore della guerra. È un uomo amato e odiato, ammirato e temuto.
Fonte della trama: Amazon
Mi sono avvicinata a questo libro un po’ titubante non sapendo cosa aspettarmi; se la solita fiaba dei racconti da bambina, del valoroso primo cavaliere innamorato di Ginevra, o qualcosa di più, che mi facesse conoscere meglio Lancillotto, il suo vissuto, i suoi veri sentimenti, sia per la sua amata, sia per Artù.
Conosciamo un Lancillotto, bambino di appena 8 anni, come non lo avevamo mai visto. Costretto a fuggire con solo uno sparviero, a causa del tradimento dello zio nei confronti del padre, nientemeno che un re, “Ban del Benoic”. Rifugiatisi da re Mendico subisce anche qui il massacro della sua famiglia. Durante la crescita coltiverà sempre l’idea di vendicare i suoi cari, diventerà un uomo coraggioso e altruista; il futuro a cui ambisce non è più quello di un falconiere ma di un guerriero, e per questo, grazie all‘amicizia ed all‘amore, riuscirà nel suo scopo e anche in quello di altri, che lo avevano già predetto nelle loro visioni sul futuro.
Mi ha colpita il rapporto con Benesec, un guerriero del monte al servizio di Lady Nimue, presso cui viene portato in salvo, nell‘isola di Karrec. Lì è dove inizierà il suo addestramento come guerriero, insieme a personaggi che saranno importanti nella sua esistenza, come il fedele cugino Bors, il suo addestratore Pelleas o l‘infido Melwas.
È a dieci anni che conoscerà Ginera salvandola da un naufragio. Mandata sull‘isola da suo padre Lord Leodegan, per essere allevata dalla dama d‘oro, tra i due sarà amore a prima vista: un amore bambino, vissuto passando giornate spensierate a nuotare ed a raccogliere erbe medicinali. In quest‘isola Lancillotto conoscerà Merlino, il druido che fa da consigliere a re Pendragon di Britannia. Vecchio conoscente, e forse qualcosa di più, di Lady Nimue con la quale si coalizzerà per prepararlo al glorioso futuro di signore della Guerra a fianco di re Artù.
Ed infine incontriamo Artù, marito di Ginevra, futuro re della Britannia. L‘uomo al quale il cavaliere dedicherà il resto della sua vita, una volta promesso ad un re Uther morente, che avrebbe servito il di lui figlio Artù
L‘ambientazione è quella della Bitannia del V sec. d.c. all‘epoca del sogno di Camelot, con la spada di Excalibur, come simbolo di vittoria. E anche qui il suo ritrovamento non avviene in maniera convenzionale.
La prosa è inizialmente un po’ eccessiva ma, man mano che il racconto va avanti, diventa più scorrevole. L‘autore riesce a ricostruire in maniera dettagliata le atmosfere, gli usi, i costumi, la mentalità e la vita in generale, così da farli rivivere al lettore.
L‘epilogo e l‘inevitabile intreccio amoroso hanno un finale inaspettato, e che devo dire mi ha commossa; nonostante il romanzo fosse abbastanza lungo, ho desiderato che continuasse in qualche modo. Le scene d‘amore sono descritte con eleganza e riescono a far capire al lettore il grande sentimento vissuto dai protagonisti. Devo fare i complimenti all‘autore per il superbo lavoro. Posso dirmi soddisfatta di aver approfondito la vita di questo personaggio meraviglioso, che ancora una volta si puo definire un eroe.