Recensione: “Il Conte di Sussex” di Tammy Andresen (serie Il Club dei Conti Malandrini #1)
Care Fenici, oggi Lucia ci parla di “Il Conte di Sussex” di Tammy Andresen (serie Il Club dei Conti Malandrini #1)
Con la sua sensualità peccaminosa, il conte del Sussex è un libertino impenitente. Il Club dei Conti Malandrini è il luogo perfetto per un uomo del suo rango che vuole lasciarsi andare. Questo fino a quando i suoi genitori non lo costringono a un fidanzamento che rischia di privarlo della sua libertà. Maldisposto a lasciarsi domare, il conte intraprende un viaggio per conoscere la sua futura sposa e le ordina di porre fine alla farsa. Ma lady Tabitha è completamente diversa da come lui se l’aspettava ed è tutto ciò che non aveva mai creduto di volere. Peccato che il fiero soprammobile in questione sia altrettanto deciso a troncare il fidanzamento.
Lady Tabitha, figlia di un duca, non intende diventare la sposa di un libertino, non importa cosa suo padre pensi delle conoscenze sociali di quest’ultimo. Fintanto che non fisserà nelle profondità degli occhi verdi del conte e non si soffermerà sulle linee forti della sua mascella, dovrebbe riuscire a sfuggire con l’astuzia al fidanzamento. Sempre che il futuro sposo decida di collaborare.
Guardando il cuscino accanto a lui, si chiese come sarebbe stato avere dei riccioli ramati che ricadevano sul lino candido che lui avrebbe potuto toccare allungando una mano. Immaginò luminosi occhi azzurri, brillanti di desiderio e intelligenza, che lo guardavano mentre braccia lattee si avvolgevano attorno al suo collo. Avrebbe fatto rotolare la donna sotto di sé e avrebbe baciato ogni centimetro della sua magnifica pelle. Lei avrebbe gridato il suo nome nell’esplodere, e poi… Poi lui l’avrebbe tenuta stretta. Per tutta la notte, ella sarebbe rimasta premuta contro di lui. Mentre mormorava nel sonno, lui l’avrebbe abbracciata e le avrebbe dato conforto mentre inalava il suo profumo. Si addormentò sognando Tabbie. Si svegliò di soprassalto due ore dopo e fece una smorfia alla vista del cuscino vuoto accanto a lui. Dopo essersi dato una scrollata, si chiese cosa diavolo gli fosse preso per sognare una donna in quel modo. Non era il desiderio a preoccuparlo: aveva immaginato ogni genere di donna nell’atto di compiere atti osceni, e la maggior parte di quelle fantasie si era poi realizzata. Era la seconda parte della fantasia a sconvolgerlo profondamente. Voleva davvero tenersi stretto quella giovane per tutta la notte. Cosa che non faceva mai con nessuna.
Nonostante quello che potrebbe far pensare la cover, su cui spicca un titolo assolutamente ridicolo, nonché sbagliato, “Il conti di Sussex” non è un libro mal tradotto, anche se ci sono molte ripetizioni. L’unica cosa che mi ha dato fastidio è che due o tre volte mi sono trovata il ton appellato al femminile, ho visto una “della ton” e anche due “la ton”, che sinceramente suona malissimo. Tuttavia, non ho trovato frasi completamente sballate come ogni tanto capita nei self, e anche i dialoghi sono spesso soggetti allo stile del traduttore, che può piacere o meno.
Quella del libertino redento è una di quelle trame che adoro quasi sempre: uomini che non desiderano nessun legame e agognano la loro libertà, tentando in ogni modo di non innamorarsi ed evitando in modo accurato le trappole matrimoniali sul loro cammino. Questo, perciò, dalla trama, avrebbe dovuto essere una lettura davvero interessante per quanto mi riguarda, ma purtroppo non è stato proprio così, nonostante i personaggi si presentassero benissimo. E vi spiego le ragioni del mio giudizio.
Luke Bentley, Conte di Sussex, è un noto libertino, che i genitori hanno deciso di far sposare la figlia di un Duca che, come lui, è molto restia al matrimonio e ha sempre preferito fare da tappezzeria alle serate mondane.
Lady Tabitha è molto intelligente e carina, ma preferisce le sue opere di carità al ton e alle sue regole, inoltre è già stata presentata al Conte di Sussex per ben due volte, ed è stata bellamente ignorata. Per questo è decisa a ideare un piano per mandare a monte questo fidanzamento. Eppure quando i due si incontrano, e il caratterino pepato della giovane si presenta in tutto il suo splendore, Luke ne rimane stregato. A tal punto che manda a monte il piano preparato e le chiede del tempo per poterle dimostrare di poter essere il marito ideale.
No, non ci siamo. Se ho fra le mani un libertino affascinante e mascalzone, deve almeno per qualche tempo comportarsi come tale, deve lottare contro l’attrazione che sente o, perlomeno, si deve scontrare con una donna decisa a resistere. E invece… lui la trova subito incredibilmente bella, lei non appena la tocca diventa di burro, e l’unica cosa che le impedisce di buttarsi fra le sue braccia è il timore che una volta che l’avrà avuta si dedicherà ad altre donne, respingendola e lasciandola sola.
Pur se i primi dialoghi fra i protagonisti sono brillanti, e il libro tutto sommato si legge in modo piacevole, manca una trama che stimoli il lettore a voler proseguire: è tutto troppo facile, troppo lineare. A un certo punto sembra che il loro amore potrebbe essere contrastato, che ci sia un antagonista, e questo avrebbe se non altro dato una nota di pepe a una storia che fino a quel momento non ne aveva. Invece tutto si è risolto senza problemi e senza azioni di sorta.
Insomma, tirando le somme, si legge in poco tempo, è un libro carino, ma la trama non presenta sorprese e, pur regalando ore di relax, non mi ha entusiasmato. Peccato, perché i personaggi avrebbero meritato ben altro e, giocati diversamente, avrebbero potuto rendere il libro davvero interessante. Inoltre è la cover, seppur bellissima, che non invita a proseguire la lettura, ma come sempre questa è la mia opinione personale. Primo di una serie di libri che hanno autori diversi, ma protagonisti legati al Club dei Conti Malandrini, è l’unico al momento a essere stato tradotto, rimane da vedere se gli altri seguiranno o meno.