Recensione: Il conto del diavolo di Liz Carlyle

Di giorno, Sidonie Saint-Godard è una vedova giovane e rispettabile. Di notte è il seducente Angelo Nero, che deruba uomini facoltosi con il vizio di maltrattare le donne. Figlia illegittima di un aristocratico, Sidonie è convinta di poter raddrizzare le storture della società aiutando le vittime di quei mascalzoni. Quando decide di punire il marchese di Devellyn, però, commette un errore fatale. Lui non è certo uno stinco di santo, ma dopo averlo attirato nel proprio letto per derubarlo di ciò che ha di più caro, Sidonie si rende conto di essersi fatta un nemico molto pericoloso, pronto a tutto pur di vendicarsi. Perfino a costringerla a sposarlo…

Ruby era tenebra, Sidonie era luce; fredda eleganza e raffinata bellezza.

Ruby non era niente di simile. 

Ruby vedeva la feccia che giaceva in fondo all’anima di ogni uomo.

Amiche Fenici, rieccomi pronta a raccontarvi della mia nuova avventura.

Sì, mia, perché ogni volta che leggo un romanzo ho la possibilità di immedesimarmi con la protagonista e vivere con lei le sue peripezie. 

Siamo a Londra ma la protagonista non è inglese bensì francese, Sidonie è una vedova rispettabile dall’animo nobile che di giorno insegna buone maniere alle debuttanti, mentre di notte si trasforma nell’Angelo Nero, una Robin Hood di altri tempi che ruba ai ricchi per vendicare e difendere i bisognosi. 

Capita però anche ai migliori di sbagliare e Sidonie truffa la persona sbagliata, un gentiluomo che non lo meritava, il marchese di Devellyn.

Chi sbaglia deve pagare e per l’uomo tanto temuto da essere chiamato il Diavolo di Duke Street è ancora più importante per mantenere la sua reputazione di duro, tanto da   assoldare addirittura un investigatore privato. 

Ma come può concentrarsi sull’Angelo Nero quando si ritrova tra le mani tutt’altro tipo di angelo? Una vicina vedova e misteriosa che gli fa pulsare il cuore e non solo.

Il romanzo è ben scritto e scorrevole, ho adorato la protagonista così coraggiosa e intrepida con i suoi vissuti anticonvenzionali che l’hanno portata a diventare una femme fatale di tutto rispetto, pronta a tutto pur di ottenere giustizia.  

Dev, al contrario, per quanto in linea con i caratteri che i gentiluomini avevano a quel tempo, mi è sembrato un po’ troppo pieno di sé e borioso, ma verso la fine ha recuperato.

Il finale poteva essere sviluppato maggiormente, a mio avviso è stato un po’ frettoloso, l’autrice è comunque riuscita con maestria in poche pagine a sfatare tutti i dubbi e le lacune lasciate in sospeso durante la lettura. 

Nel complesso è un libro molto avventuroso e con il giusto pizzico di spicy senza esagerare. 

Consigliato!

Escludo di dover apprendere qualcosa che possa cambiare

 i miei sentimenti per lei,

che sono e saranno immutabili.