Recensione: Il dono del vichingo di Anna Markland
Autore: Anna Markland
Genere: Romanzo Rosa Storico Vichingo
Editore: Self
Data di pubblicazione: 1 novembre 2023
Un vichingo salva la donna che ama dall’ira di un re vendicativo.
La trama è basata su fatti storici realmente accaduti. Il re Harthacanute ordinò la distruzione della prospera città mercato di Worcester e il massacro di tutti i suoi abitanti come rappresaglia per l’omicidio di due esattori delle tasse. È anche documentato che il conte Leofric obbedì con riluttanza e distrusse la città, ma in pochi persero la vita.
La mia storia è un racconto di fantasia di come ciò sia avvenuto grazie all’intervento di uno dei messaggeri vichinghi del re, il quale si innamorò di una ragazza che incontrò mentre si recava al mercato natalizio di Worcester.
Anche Lady Godiva (sì, quella) compare in un cameo. Era la moglie del conte Leofric.
Una commovente storia di Natale ambientata nell’Inghilterra medievale prima della conquista normanna.
Il dono del vichingo è una storia breve dal forte sapore natalizio.
Nell’Inghilterra medievale la bella Roswitha è una fanciulla di umili origini, orfana di madre, che vive con il crudele patrigno.
Mentre si reca al mercato di Worcester per vendere i suoi lavori di tela di ortica, si imbatte in un aitante vichingo che si dirige verso la città con lo scopo di trovare una scappatoia al crudele ordine datogli dal re Harthacanute: distruggere Worcester come rappresaglia per l’assassinio di due esattori delle tasse.
Wulfram rimane incantato dalla bellezza e dalla gentilezza della fanciulla e dopo aver scongiurato il catastrofico pericolo per la cittadina e i suoi abitanti, le propone di imbarcarsi con lui per raggiungere le terre di sua proprietà e diventare la sua sposa.
È un racconto breve, con una narrazione rapida e vicende che si svolgono ed evolgono rapidamente.
L’innamoramento tra i due protagonisti è quasi immediato, ma dolce e romantico.
La lettura, trattandosi di meno di un centinaio di pagine, si consuma velocemente e senza impegno, ma è una storia che fa buona compagnia, che richiama alla mente, ed esalta, tutte quelle sensazioni tipiche del Natale.
Dal testo si evincono molti concetti positivi, quali l’importanza della famiglia, il valore delle nuove possibilità e dei nuovi inizi.
Un passatempo davvero carino e zuccherino.