Recensione: Il ferro e la seta di Pitti Duchamp
Autore: Pitti Duchamp Genere: Romanzo storico Editore: Mondadori Data di pubblicazione: 6 aprile 2024
Il barone Ferrante De Martis ha tutto sotto controllo. Nessuno nelle sue terre si sognerebbe di disubbidirgli, tantomeno ora che Napoleone è arrivato in Toscana. Finché non giunge Antonia Moretti al seguito della cugina Bianca, la sua promessa sposa. Altezzosa, arrogante, Antonia è la creatura più bella che Ferrante abbia mai visto, e come tutta la famiglia crede che lui sia una bestia rozza e incivile. Loro saranno anche privi di titoli, ma almeno conoscono l’educazione. Per fortuna non è Antonia a doverlo sposare: lei andrà a Parigi, dove sarà introdotta alla corte imperiale. Per quanto impossibile, però, quell’uomo terribile e bellissimo, con occhi così dolci, si rivela un mistero sempre più intrigante…
Carissime fenici, leggo sempre molto volentieri i romanzi di Pitti Duchamp, soprattutto per la scrittura accurata e perché raccontano scorci di storia della nostra amata Italia in una chiave di lettura romantica, ma non troppo.
Siamo nel Granducato di Toscana e precisamente nel basso Mugello a Dicomano.
Qui l’autrice gioca in casa e si denota l’amore per la suaterra dalle descrizioni accurate dei luoghi, dei dettagli minuziosi della campagna toscana in cui si riesce a percepire l’odore della terra e i colori della natura.
La ricostruzione storica ripercorre le vicende realmente accadute in questi posti durante le rivolte toscane contro l’esercito napoleonico nel 1799 e la narrazione risultaben amalgamata nel romanzo senza appesantire la lettura.
I protagonisti sono uomini e donne che riconosciamo e non si discostano dal nostro passato, sono veri, fatti di carne e sangue e che nel bene e nel male ci rappresentano.
Il barone Ferrante De Martis è un proprietario terriero fedele alla corona granducale. È un uomo che non ha paura di sporcarsi le mani prendendosi cura della sua gente e delle sue proprietà con devozione. A causa dell’invasione napoleonica la Toscana è vessata da una grave crisi economica. Il barone ha bisogno di un erede e di soldi e così stringe un accordo con il Signor Moretti, un industriale di Firenze, per sposare sua nipote Bianca di cui è tutore. In un colpo solo una moglie per procreare e una ricca dote sono la soluzione immediata per i suoi bisogni.
Peccato, però, che Ferrante rimane abbagliato dalla bellezza e dall’esuberanza della cugina Antonia che si presenta nella sua proprietà assieme alla famiglia per suggellare il fidanzamento. L’attrazione è reciproca e immediata ma entrambi sono confusi dalla potenza di queste sensazioni.
Antonia è una creatura curiosa e bellissima. Nonostante sia viziata, abituata al lusso e alle comodità non disdegna di mischiarsi con la gente comune e aiutare il prossimocome meglio riesce.
Bianca, invece, cugina della protagonista, è silenziosa e riservata, rimane sempre nelle sue stanze e non fa niente per integrarsi e conoscere la realtà in cui dovrà vivere.
Quando inizia questa convivenza in cui una delle due cugine è di troppo, fra le due iniziano i primi dissapori, il carattere di Bianca da essere remissivo e pacato si rivela decisamente più subdolo e pregno di gelosia per la cugina Antonia.
Se all’inizio Ferrante è snobbato dalle due ragazze,successivamente diventa motivo di contesa. Antonia ha un altro destino in serbo per lei, deve andare in Francia dalla zia e lì essere presentata in società. Bianca si deve accontentare di un provincialotto che considera rozzo e zotico come un contadino.
Ferrante rifugge i sentimenti che comincia a provare per Antonia ignorandola. Lei è troppo per lui, Bianca è la donna ideale, buona e remissiva, poco appariscente e buona solo per procreare e accantonare con una buona amante. Questi sono i propositi, ma ciò che il destino ha serbato per lui ha le fattezze di un uragano di proporzioni incontenibili.
La chimica tra Ferrante e Antonia è evidente agli occhi di tutti, tranne che a loro. Lui vuole fare la cosa giusta, mantenere l’accordo per sposare Bianca, lei deve ambire a qualcosa di più e pensare in grande.
Ho adorato Antonia, una protagonista con mille sfaccettature fra cui il coraggio, la determinazione e la lealtà. Ferrante è davvero uno zotico stupendo, untestone dal cuore grande ma ingarbugliato, un po’ come tutti gli uomini che hanno bisogno di incoraggiamento. Il passato e le vicissitudini familiari hanno il loro peso. Ma che dire di Bianca, lei è stata una sorpresa perché ha un’evoluzione caratteriale interessante. Questo personaggio non passa inosservato per la simpatia bensìper il ruolo determinante che ha all’interno della storia. Il colpo di scena è tutto suo e il piccolo topolino diventa una iena di proporzioni gigantesche.
Il nemico francese destabilizza la storia d’amore e gioca un ruolo determinante nella scelta finale.
Vi consiglio assolutamente la lettura.