Recensione: Il figlio sbagliato di Camilla Läckberg
Serie: I delitti di Fjallbäcka Vol. 11
Titolo: Il figlio sbagliato
Serie: I delitti di Fjallbäcka Vol. 11
Autrice: Camilla Läckberg
Editore: Marsilio editore
Genere: Romanzo giallo
Data di pubblicazione: 30 maggio 2023
Età di lettura consigliata: +18
La serie è composta da:
- La principessa di ghiaccio
- Il predicatore
- Lo scalpellino
- L’uccello del malaugurio
- Il bambino segreto
- La sirena
- Il guardiano del faro
- Il segreto degli angeli
- Il domatore di leoni
- La strega
- Il figlio sbagliato
A Fjällbacka è arrivato l’autunno e una fitta nebbia grigia si rifiuta di mollare la stretta sulla costa. Anche se la maggior parte dei turisti è già andata via, in paese sono in corso i preparativi per un’importante mostra fotografica: Rolf Stenklo, noto artista dello scatto, sta per esporre le sue opere più personali, e la curiosità per cosa svelerà l’allestimento è grande. Ma quando mancano solo due giorni all’inaugurazione, qualcuno entra nella galleria e lo uccide. Poco dopo, anche la casa del celebre scrittore Henning Bauer, candidato al premio Nobel per la letteratura in pieno blocco creativo, è sconvolta da un’aggressione brutale. Difficile non pensare che i crimini siano in qualche modo legati. Tanto più che i due uomini si conoscevano bene, essendo entrambi tra i fondatori del Blanche, un club culturale aperto a un ristretto numero di prescelti. Luogo di potere e contatti necessari a farsi strada nel cangiante mondo delle arti, il Blanche è una tappa obbligata per chiunque sulla scena svedese voglia ottenere fama e visibilità con un romanzo, una raccolta di poesie o un’installazione. Mentre le indagini del commissario Patrik Hedström e della sua squadra procedono a fatica, Erica è alle prese con un nuovo libro. E nelle sue ricerche su un caso di omicidio che risale al 1980, riesce a trovare un collegamento proprio con il Blanche e le persone coinvolte negli eventi che hanno di recente scosso Fjällbacka. A riprova che l’eco delle menzogne risuona sempre a lungo.
Quello che vi presento oggi è un giallo particolare, dove nulla viene lasciato al caso e la psicologia dei personaggi la fa da padrone.
Per leggere questo romanzo non bisogna avere paraocchi ma mente aperta, non è solo un risolvere omicidi ma è la complessità dei personaggi, la dualità sulle loro vite, sulle loro scelte a rendere questo libro davvero interessante. L’autrice è come se volesse mettere in mostra l’essere umano, con scelte giuste o sbagliate, i suoi segreti, dubbi, ma soprattutto i vari cambi di direzione che ci possano essere o non essere durante la vita di qualsiasi persona .
Ci dá uno spaccato di quello che era la Stoccolma (ma forse un po’ tutto il mondo) negli anni 80’ per le persone LGBT, spiega in maniera semplice alcuni termini e modi di fare, mette luce sul loro modo di amare, lavorare e vivere. Un luogo dove non sempre è tutto bianco o nero ma la vita, a volte, concede delle sfumature che bisogna guardare e vivere pienamente.
Non troviamo in questo romanzo singoli individui ma varie coppie, ognuna con il proprio background e caratteristiche peculiari.
Oltre ai protagonisti, Erica e Patrick, che ritroviamo negli altri libri della stessa autrice, e che io ho adorato perché si compensano e si aiutano a vicenda come una macchina ben oliata, vediamo tanti altri personaggi.
Ogni coppia ha un carattere distintivo: c’è chi vive sulle spalle della madre per andare avanti come Rickard e Tilde, chi cerca, come Peter, di sopravvivere e superare un lutto avvenuto in passato con l’aiuto di Louise, chi sta per ricevere, come Bauer, il premio Nobel per la letteratura, chi cerca di essere una brava madre come Elisabeth, chi non riesce più a nascondere la verità su un avvenimento importante avvenuto in passato Ralph e chi medita vendetta!
Nell’arco di circa ventiquattro ore avverranno due omicidi, uno più efferato dell’altro,e soprattutto il secondo mi ha lasciato molto amaro in bocca. In quest’ultimo si capisce fino a che punto può arrivare la psiche umana per una vendetta giusta o sbagliata che sia.
Lola e Pytte sono due personaggi pieni di storia e di carattere che insegnano molto per tutta la durata del libro, fin da quando fanno la loro prima apparizione. Lola è un trans (anche se dopo aver letto questo libro non so se la definireste così, io la presenterei semplicemente come donna) che si prende cura di Pytte, ama e vive con tutto il suo essere per se stessa e per sua figlia, non si nasconde, ama in maniera completa, anche se viene vessata e malmenata non perde la sua integrità e la sua gioia di vivere. È molto intelligente, ma soprattutto empatica. Le sue scelte di vita le hanno fatto terra bruciata intorno. Pytte è una bambina molto furba e intelligente per la sua età e adora sua madre. La piccolina vede, sente e capisce molto di più di quello che i grandi immaginano, ma il suo breve vissuto e gli insegnamenti della madre, la rendono molto più matura della sua età. Esistono l’uno per l’altra, il loro mondo inizia e finisce con loro. Ma le favole non esistono…
Bauer ed Elisabeth Henning sono l’altra coppia, in mezzo a tutte le altre, che mi è rimasta più impressa. Lui scrittore, della vecchia guardia, prende il cognome di lei che ha un’importante casa editrice e insieme riescono a gestire casa e lavoro come ognuno di noi vorrebbe con il proprio marito o compagno. La cosa che mi ha più colpito sono stati i loro caratteri e le loro scelte, ma quali? Non vi posso mica dire proprio tutto! Sembrano il ritratto della famiglia perfetta senza segreti (secondo voi esiste veramente la così detta famiglia del Mulino Bianco?) ma a turbare la loro vita arrivano due serie di omicidi durante i festeggiamenti del loro anniversario di matrimonio.
Durante la stessa festa a Erica verrà messa una pulce nell’orecchio riguardante un incendio con omicidio avvenuto negli anni ottanta ma prontamente insabbiato, sul quale lei incomincerà a indagare per il suo futuro libro. Procedendo nelle sue indagini su questo caso scoprirà qualcosa di molto strano e intrigante e si butterà a capofitto nella ricerca di indizi.
Gli omicidi all’inizio sembreranno slegati tra di loro, ma successivamente tutti gli indizi sembrano portare a un’unica persona, ma Patrick sa che è fin troppo facile e, soprattutto, ci sono alcuni tasselli nel quadro generale che non combaciano perfettamente. Tra le ricerche e le indagini dei due coniugi piano piano verranno a galla tante cose che vedono coinvolti tutti i nostri protagonisti, chi più chi meno, si capirà che, alla fine, hanno pagato persone innocenti per la pazzia, per certi versi forse giustificata, e la spregiudicatezza di una o più persone? ( Esatto vi lascio nel dubbio, dovete assolutamente leggerlo!).
Si capirà quanto è flebile e corrotto, tanto per cambiare, l’animo umano. Di quanto siamo disposti a celare sulla propria vita e su quella di chi ci circonda. Di cosa siamo disposti a fare per non perdere la cosiddetta faccia, per restare nel firmamento, per essere ricordati e riconosciuti dai posteri, e quanto può fare male amare veramente, nascondersi o proteggere un amore che forse poi tanto vero non era mai stato. Ma soprattutto, permettetermi di dirlo, di quanto è stupido l’essere umano che si dimentica di vivere e di essere felice per la società che impone certi dettami o per raggiungere degli obiettivi, forse un po’ stupidi, dimenticandosi che su questa terra siamo solo di passaggio.
Il romanzo è scritto in terza persona e l’ho trovato molto bello, accattivante con un colpo di scena che non mi aspettavo, e un finale che ha un po’ di grottesco se vogliamo, ma che ci sta tutto! Nonostante sia un giallo molto tosto per i tipi di omicidi non mancano scene che ti fanno sorridere, lo sconsiglio a chi ha il cuore tenero, lo consiglio a chi ama i gialli e non vuole essere annoiato dai soliti cliché e vuole vedere uno spaccato particolare con tema lgbt.
Dimenticavo, ho messo quattro come sentimento perché c’è n’è tanto anche se in modo diverso da quello che ci si aspetterebbe!