Recensione: Il figlio segreto del principe Lycan di Jennifer Eve

Il destino mi ha legata al mio alfa rivale. E peggio ancora, porto in grembo suo figlio.

Ho rubato per salvare la mia amica, ma il destino mi ha condannata a Kyle, il mio nemico e compagno predestinato.

Mi ha offerto due scelte: la prigione o diventare la sua cameriera personale.

Ho scelto la seconda.

Una notte ardente ha infranto ogni barriera, accendendo una passione proibita.

Ma poi è arrivato il suo rifiuto, lasciandomi sola e incinta.

Fuggendo, nascondendomi e costruendo una nuova vita, ho spezzato il legame tra noi.

Finché Kyle non è stato catturato e abbandonato alla mia porta.

Per diventare il mio prigioniero.

Non avrei dovuto volere nulla da lui.

Ma una cosa era certa: il nostro bambino ha bisogno del sangue di suo padre…

Bentornate Fenici! Ritorniamo in quella che definisco una serie “easy to read”, senza troppi complessi, problemi o altro di sorta. Quei libri definiti “best seller” che vi faranno compagnia per qualche ora, portandovi via dalla routine quotidiana. Leah è una giovane lupa che fa parte del branco “Luna di sangue”; l’intero gruppo è stato posto in schiavitù dai Moonlight, che li reputano colpevoli di aver ucciso la Luna della compagnia, la madre di Kyle, futuro Alfa. Reginald, il padre di Kyle, è uno stronzo di prima categoria, un mutaforma che ha solo uno scopo nella vita, vendicarsi di tutti i Luna di sangue fino ad annientarli. Ciò che nessuno mette in conto è l’amore che sboccia proprio tra Kyle e Leah. I due si riconoscono come compagni predestinati, un legame che nessuno può sciogliere, e durante l’estro di lei accade l’inevitabile. Leah scappa, Reginald vuole la sua morte e quella del bambino. Una volta libera ritrova quelli del suo branco che sono fuggiti dalla cattura e insieme a Kyle vanno contro l’Alfa e tutti gli altri. La storia di per sé è semplice, compagni predestinati che si trovano, ma lui rifiuta la partner prescelta portando a una rottura nel legame; relazione che però continua a esistere fino all’arrivo della piccola Lina. È una storia d’amore, di odio tra branchi, di alleanze e di come possa coesistere un’unione impossibile. Non vi aspettate un capolavoro, è un libro semplice e carino. L’unica pecca, a volte, è la traduzione che traballa, niente di così preoccupante, ho letto di peggio, ma scorre senza problemi. Leah è tosta, finalmente un personaggio che non si piange addosso, Kyle non ha i paraocchi come molti soggetti maschili, ci voleva qualcuno come lui che vede oltre i guai e le cattiverie fatte dal padre e dagli anziani del suo branco.

Quindi, consigliato se volete evadere.

Alla prossima, un saluto dalla vostra Mal