Recensione: “Il gatto che aiutava a trovare nuovi amici” di Rachel Wells
«Ero il gatto che aggiustava le cose, che aggiustava i cuori, che non si arrendeva mai. Non potevo fare altro che essere a disposizione di tutti.»
Per il gatto Alfie e il suo amico George, Edgar Road è un vero e proprio paradiso. Qui, possono schiacciare in pace un pisolino e godersi le coccole delle famiglie del quartiere, che fanno a gara per averli con sé. Perché Alfie e George hanno un dono speciale: sanno guardare dentro il cuore delle persone e ripararne gli ingranaggi rotti o inceppati, aiutandole a ritrovare la vera amicizia. È per questo che si danno subito da fare quando a Edgar Road fanno la loro comparsa dei nuovi inquilini non proprio affabili. Con un divorzio difficile alle spalle, Sylvie ha scelto di trasferirsi per poter ricominciare da capo con la figlia quattordicenne Connie. Eppure fatica a integrarsi e a trovare un po’ di stabilità. Non riesce a scrollarsi di dosso la tristezza e la diffidenza che le impediscono persino di lasciare che Connie conosca la gioia del primo amore con il coetaneo Aleksy. A nulla servono la sollecitudine e il sostegno delle vicine, che provano di tutto per farla sentire a casa: Sylvie continua a preferire un isolamento ostinato. Solo Alfie e George possono insegnarle ad aprirsi ancora e a riconoscere la sincerità di un’amicizia che si dà senza chiedere nulla in cambio. Ma devono fare presto. Perché alle loro orecchie, sempre tese, è giunta voce di un piano di fuga di Aleksy e Connie che rischierebbe di sconvolgere il già precario equilibrio. E non possono permetterlo. Non adesso che si sta avvicinando il periodo dell’anno in cui si celebra il valore della condivisione e la gioia arricchisce la nostra esistenza.
Con Il gatto che aggiustava i cuori, fenomeno del passaparola, Rachel Wells ha emozionato migliaia di lettori che si sono lasciati conquistare dall’irresistibile Alfie e dalla sua sensibilità di gatto capace di intuire i desideri nascosti degli uomini. Ora, torna a stupire con una storia sull’importanza della lealtà e del sostegno reciproco. Il gatto che aiutava a trovare nuovi amici ci invita ad abbassare le difese e a condividere le nostre emozioni, perché è questa l’unica via possibile per lasciarsi alle spalle le paure e abbracciare la felicità.
Buongiorno a tutte mie Fenici! Qualcuna di voi ha visto un gatto? A me è sembrato di vedere una colonia miciosa percorrere una bellissima strada londinese, una di quelle vie con quelle casette tutte belle ordinate, magari con un bel giardino e tante gattaiole, per permettere ai vari inquilini pelosi, di poter mantenere fitti rapporti sociali nella loro comunità. Come si chiama quel bel micione laggiù che tutti seguono? Credo che si tratti di Alfie.
Alfie è un gatto molto particolare; la sua specialità è fare in modo che la gente trovi nuovi amici, vegliando su tutte le famiglie di Edgar Road. Lui si definisce un “gatto dei portoni”; che cosa fa un gatto dei portoni dite? Oh ma è presto detto. Lui veglia sulle famiglie che visita abitualmente, facendo in modo che non accada loro nulla di male. La sua vita, ruota fondamentalmente attorno a tre famiglie. Claire e Jonathan, con i loro figli Toby e Summer. Polly e Matt, con i loro bambini Henry e Martha. Franceska e Tomasz, con i loro figli Aleksy e Tommy. Anche Alfie ha un cucciolo, adottato in precedenza, di nome George. Lui e la sua fidanzata, Tigre, avevano deciso di prendere con loro il piccolo, crescendolo con amore. La nostra storia comincia in una calda giornata di sole invernale, proprio a ridosso del Natale, quando il piccolo George, si rende conto che un camion pieno di cose stava portando nuovi vicini a Edgar Road. Era dovere di Alfie accogliere i nuovi vicini, facendoli sentire subito parte di quella grande famiglia. Perché di fatto, il nostro micione, non era l’unico a girare in quel quartiere. Le famiglie di cui abbiamo parlato, vivevano come un’allegra comunità, aiutandosi, dividendo gite e momenti di gioia e accorrendo nei momenti di crisi. Allertati da Alfie, Claire e Jonathan, rendendosi conto dell’arrivo di nuovi vicini, vanno a dare loro il benvenuto. A venire a vivere lì, sono una mamma di nome Silvye con sua figlia Connie e la loro gattina Hana. Le due molto disorientate, sono reduci di brutti momenti, derivati da un difficile divorzio. Alfie e la sua compagnia di amici felini, vivono serenamente, sino a quando scoprono, un fatto molto triste che riguarda Tigre; purtroppo è affetta da una grave malattia. Nel frattempo, dopo un inizio molto gradevole, i rapporti tra Silvye e l’allegra combriccola di quartiere, s’incrinano, a causa di un giovane amore sbocciato tra Connie e Aleksy. Ancora sconvolta per il suo divorzio, Silvye non può proprio accettare che sua figlia rimanga coinvolta in una relazione a quell’età, quindi prende le distanze dalle famiglie che l’avevano ben accolta, intimando a sua figlia di non frequentare più quel ragazzo. Ma l’amore tra i due, non conoscerà tregua, spingendo i ragazzi a gesti avventati. Nel frattempo, la comunità felina, affronta momenti difficili, cercando di rimanere vicino al piccolo George, alle prese con sentimenti dolorosi, nei confronti di mamma Tigre e di scoperta, nei riguardi della gattina Hana, che lui va a trovare regolarmente.
Alfie in tutto ciò, si vedrà impegnato su più fronti: tentare di mettere riparo alle azioni sconsiderate dei suoi umani e prendersi cura del suo cucciolo, che per la prima volta si scontra con le crudeltà della vita; ma soprattutto, dovrà fare in modo di salvare il Natale.
Una storia commovente, che mette in primo piano il valore dei sentimenti, la famiglia, l’affetto degli amici e l’importanza dell’amore vero. Nella figura di Alfie, ritroviamo un piccolo angelo custode, che veglia sugli “umani” che la sorte gli ha affidato, seguendoli, consigliandoli e perché no… a modo suo rimproverandoli, per gli errori dettati da momenti difficili. Nel dramma di mamma Tigre, vengono messi in luce il dolore della perdita e la rassegnazione per l’ineluttabilità dei fatti della vita, che il piccolo George deve affrontare. Sia per gli umani che per i felini, vengono affrontati i problemi derivanti dal rapporto genitori/figli, eviscerandoli e proponendoli in diverse situazioni. Un romanzo quindi caldo e commovente, ma al di là dei pittoreschi protagonisti, estremamente attuale, con tematiche valide e importanti.
Ho adorato Alfie, incredibile, saggio e sofferto con il piccolo George. Mi sono profondamente commossa per la storia di Tigre, coraggiosa mamma gatta, orgogliosa fino alla fine. Trovo questo libro adatto a tutte le età e anzi, consiglio vivamente di leggerlo insieme ai propri bambini, perché si accostino a certe situazioni con storie dissimulate, potendone poi parlare con i propri genitori. Una di quelle storie che io amavo leggere alle mie piccole, quando sul letto tutte insieme, sceglievamo la favola della buona notte.
Anche per questa volta è tutto, mie Fenici. Vi auguro buona lettura.