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Recensione: Il giorno in cui arrivarono i nazisti di Ella Gyland

Titolo: Il giorno in cui arrivarono i nazisti

Autrice: Ella Gyland

Genere: Narrativa storica

Editore: Newton Compton Editori

Data di pubblicazione: 21 aprile 2023

Età di lettura consigliata: +18

Ispirato a una storia vera
Copenaghen, 2018.

Mentre sta riordinando l’appartamento dell’amata nonna Inger, morta da poco, Cecilie Lund scopre, in cantina, un segreto che la donna ha sempre nascosto, qualcosa che affonda le radici nell’oscurità della seconda guerra mondiale. Incuriosita, Cecilie decide di far luce sulla vita passata della nonna. L’unico indizio? Il nome di un uomo: David Nathan.
Helsingør, Danimarca, 1943.
Il paese è schiacciato dal giogo dell’occupazione nazista. Inger Bredahl è determinata a non farsi piegare dalla violenza e dai soprusi dei soldati tedeschi. Quando dagli occupanti arriva l’ordine di arrestare tutti gli ebrei, Inger si unisce alla rete di volontari che li aiuterà a fuggire in Svezia. Mentre l’operazione di salvataggio diventa sempre più delicata e il rischio di essere scoperti si fa di giorno in giorno più concreto, Inger stringe un forte legame con un giovane ebreo di nome David…
Ispirato a una delle storie più incredibili della seconda guerra mondiale
«Un libro magnifico che vale sicuramente la pena di leggere.»
«I personaggi sono costruiti così bene da saltare letteralmente fuori dalla pagina.»
«Un romanzo commovente, una storia raccontata con maestria.»
«Un romanzo storico avvincente, tanto più straordinario perché basato su una storia vera. Coinvolgente e in grado di arrivare dritto al cuore.»
«Se uniamo le forze, il bene trionferà sul male. Un libro indimenticabile.»

 

 

La resistenza all’invasione nazista di Helsinghør, un piccolo paese norvegese, è raccontata con immaginari protagonisti in questo bel romanzo, profondamente evocativo ed emotivamente coinvolgente.

La giovane Inger va a vivere a casa degli zii per lavorare in una legatoria ma ben presto la ragazza si accorge che tra le pagine dei bei romanzi rilegati con splendide copertine, si celano pubblicazioni contro gli invasori tedeschi e decide di fare la propria parte più attivamente a proprio rischio e pericolo.

Girare per il paese con un bassotto nel cestino è il perfetto specchietto per le allodole contro chi dà là caccia ai sabotatori.

Tutto questo mentre la gente è convinta che i nazisti non metteranno il naso nelle faccende norvegesi, non minacceranno gli ebrei locali ma si limiteranno a un’occupazione pacifica.

Nel contempo in cui si snodano le vite dei protagonisti, Inger, la giovane apprendista/partigiana, racconta tutto in un diario di cui entra in possesso ai giorni nostri Cecile, sua nipote. 

Questo è il romanzo nel romanzo secondo un cliché già letto ma che a me piace particolarmente.

Sarà Cecile a risalire alla storia precedente e lo farà attraverso la testimonianza di David, l’uomo che ebbe un rapporto molto stretto con la nonna Inger. L’anziano l’aiuterà a completare il quadro, rendendo giustizia a tutti coloro che fecero qualcosa per salvare tante vite di ebrei perseguitati e scelsero di non chiudere gli occhi abbandonandosi all’illusione che nulla sarebbe cambiato.

Storia molto triste ❤️ Tanta violenza e crudeltà⚡

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