Recensione: Il lupo delle Highlands di Lynsay Sands

Claray MacFarlane non avrebbe mai immaginato di essere trascinata all’altare dall’avido zio per sposare uno sconosciuto. Ma tutto salta quando un guerriero delle Highlands la rapisce all’ultimo istante. Lo chiamano il Lupo: un mercenario leggendario, temuto per il suo coraggio e la sua abilità in battaglia, che incarna l’intelligenza e la ferocia dell’animale che gli dà il nome. Soprattutto, è il vero promesso sposo di Claray. Creduto morto da bambino, Conall è rimasto nascosto per anni e ora è tornato per reclamare ciò che gli spetta: il suo diritto di nascita, la sua terra e… la donna che gli è destinata da sempre.

Bentornate Fenici!

Quando si dice, il libro ti prende subito fin dal titolo e dalla copertina? Per me è un po’ come tornare a casa, e casa per me è la Scozia, le Highlands e gli Highlander. Storie di amori, di uomini forti dal passato difficile e di donne altrettanto forti che riescono in qualche modo fare breccia nella dura scorza dei loro compagni.

È la storia di Claray, che viene portata via dal guerriero Lupo, un soprannome che gli si addice, ma che in realtà si chiama Conall.  È conosciuto in tutta la Scozia come mercenario e ha un unico scopo, riprendersi il suo vecchio castello andato in rovina, dopo averlo lasciato per colpa di una congiura.

La sua famiglia è stata uccisa quando era piccolo, così come la maggior parte del suo clan. Lui è riuscito a scappare grazie anche all’aiuto di uno zio, e dopo qualche anno  è tornato  a reclamare la sua futura sposa, Claray.

La giovane non sa che in realtà Conall è Bryson MacDonald, ritornato dal mondo dei morti per vendicarsi anche dello sterminio. I due si innamorano e quando Claray scopre chi è lui in realtà beh, tutto cambia. Se prima lo ammirava ora ne è più che conquistata.

La storia si dipana in maniera fluida, un ritorno alla vita per il vecchio maniero del clan MacDonald, la crescita dell’amore tra i due giovani e un complotto mai finito che verrà a galla alla fine di tutto. Perché il colpo di scena è quello che non vi aspettereste mai.

E niente, io se voglio un romanzo di conforto devo andare in Scozia e li ci sto bene, sempre. I personaggi sono ben delineati, Conall ovvero il Lupo, è un uomo forgiato fin dalla più tenera infanzia alle brutture della vita, non ha mai dimenticato quello che è successo alla sua gente, la morte dei suoi genitori e, in qualche modo,  medita  vendetta contro chi ha fatto tutto questo.

Claray, beh, lei mi è piaciuta un sacco. Penso che sia la prima protagonista di cui leggo a essere vegetariana, ad amare qualsiasi tipo di animale che raccoglie nella foresta, tutti quelli sfortunati, con ferite o problemi vari, li cura facendosi volere bene sia da loro che dalle persone con cui viene in contatto.

Anche i personaggi secondari che, come sempre, non sono mai tanto secondari in queste storie, hanno un ruolo importante e penso che arrivino dai libri precedenti, dato che questo è il decimo della serie.

Quello che mi ha fatto morire dal ridere è che Claray ha paura che la propria anima immortale non vada in paradiso perché gode dei piaceri carnali. Ora, pensandoci, siamo in un periodo alquanto oscuro in base alla linea temporale e, ovviamente, le donne avevano un solo e unico scopo, procreare e non godere. Ho amato la presa di posizione della giovane protagonista, perché non si dovrebbe godere entrambi delle gioie del talamo nuziale? E mi raccomando, segnatevi questa cosa, è per colpa di questo che scoprirete chi ha ordito tutto il complotto.

Quindi libro consigliato, stra-consigliato e approvato.

Alla prossima

Un saluto dalla vostra Mal