Recensione: Il mio ragazzo imperfetto di Andreea M. Blioju
Titolo: Il mio ragazzo imperfetto
Autore: Andreea M. Blioju
Editore: Self publishing
Data uscita: 21 Ottobre 2021
Genere: contemporary romance
Nadine è la classica brava ragazza, quella che ogni genitore vorrebbe avere. Carina, di buona famiglia, brava a scuola. Appena sedici anni e tanti sogni nel cassetto. Il suo primo incontro con Jacob è disastroso e le lascia un segno, in tutti i sensi.
Jacob è da poco in Italia, non ha mai conosciuto l’affetto e l’amore. Nonostante la sua giovane età, conosce solo il possesso e la violenza. Per questo decide di prendersi Nadine. Di prendersela a ogni costo. Il fatto è che non può nemmeno immaginare quanto questa ossessione lo cambierà profondamente.
Cominciata come una scommessa crudele, la caccia al cuore di Nadine lo renderà preda anziché predatore, fino a che la dolcezza e la purezza della ragazza non scioglieranno le sue paure e, forse, gli insegneranno ad amare.
Non è semplice, però, far funzionare una storia se si è di due mondi totalmente opposti. I due ragazzi vivranno l’inferno, senza aver certezza di potersi salvare.
Afferrai la T-shirt e la indossai. Ero consapevole di essere stato il primo ad averla toccata in quel modo, ma lei non avrebbe mai dovuto capire che era stata la prima a essere riuscita a risucchiarmi completamente nel suo mondo. Un mondo che non c’entrava niente col mio. (Tratto dal libro)
Jacob Sava è un ragazzo rumeno con un passato difficile, venuto in Italia per stare con una madre che l’aveva abbandonato diversi anni prima, a causa della quale ha vissuto l’infanzia per strada. È un bad boy diciassettenne caratterizzato molto bene, pieno di rabbia, di ormoni, e che inspiegabilmente rimane attratto da una ragazza (naturalmente vergine, come nei migliori cliché) dolcissima, pura e sedicenne.
«Perché sei scappata via da me?» Lei si liberò dalla mia presa e mi spinse via. «Perché non mi hai dato alcun motivo per restare!», urlò piangendo. «Non ti darò mai un motivo per restare», serrai gli occhi. (Tratto dal libro)
Quella che potrebbe essere un’attrazione con degli sviluppi piuttosto prevedibili verso la redenzione collide però con un elemento stridente: l’interesse per Nadine è motivo di competizione tra Jacob e il fratellastro che lo disprezza, conflitto da cui scaturisce una scommessa su chi la conquisterà prima.
Il ragazzo si trova quindi in un conflitto interiore che lo porta a desiderare Nadine in modo puro e sincero, ma proprio per questo motivo a dover rinunciare per non approfittarsi di lei vincendo sul fratello.
Chiuse gli occhi e allungò una mano fino ad accarezzarmi distrattamente il piede.
«Non ho mai avuto nulla di mio. Mi piacerebbe che tu lo fossi».
Il mio stomaco si strinse in una morsa.
Voleva che fossi sua?
Un sorriso nacque spontaneo sulla mia bocca, ma svanì non appena realizzai che Jacob era ubriaco e che poteva dire un sacco di inesattezze.
«Devi andare via», sussurrai sforzandomi di non piangere per la frustrazione. (Tratto dal libro)
Jacob però è solo un diciassettenne, non un santo, e in lui convivono tanti sentimenti oltre a quello romantico, tra cui un desiderio di rivalsa e di riscatto. Inoltre, per la sua storia difficile, non sa esattamente come comportarsi di fronte a emozioni che nessuno ha mai manifestato nei suoi confronti durante l’infanzia: non conosce il significato di stare in coppia, confidarsi, dover cedere un pezzo di controllo sulla propria vita; insomma le dinamiche relazionali per lui sono nuove, deve imparare a gestirle. È una sorta di “analfabeta sentimentale”, e questo lo porta a sbagliare più volte, a mostrarsi confuso e difficilmente comprensibile da parte di Nadine. Da aggiungere che il dialogo tra loro non è mai trasparente, aperto e sincero, perché i ragazzi per primi faticano a leggere loro stessi o a mostrarsi vulnerabili a qualcuno di cui si fidano poco. Per loro parlano i corpi, il riconoscersi a pelle, il magnetismo carnale.
«Dammi una buona ragione per restare», farfugliò sbattendo lentamente le ciglia. «Io. Sono io la ragione per cui dovresti restare». Lei abbassò lo sguardo per un momento, poi tornò a fissarmi dritto negli occhi. Con i denti dava il tormento al labbro inferiore. Era indecisa, glielo si leggeva in faccia l’insicurezza che provava in quell’istante. Non fu poca la mia sorpresa quando, dal nulla e senza alcun preavviso, si sporse verso di me e posò la bocca sulla mia. Eccolo lì il gusto di ciliegia che tanto mi faceva impazzire. Restai inerme, ancora incredulo che volesse davvero che la baciassi. La cosa più incredibile era che lo desideravo anche io, ma non capivo se fosse solo per il piano o per altro. (Tratto dal libro)
Dall’altra parte c’è questa sedicenne vulnerabile e nuova all’amore, che ha delle altissime aspettative idealizzate. Pur sapendo che tipo di persona ha di fronte, non può fare a meno di pretendere comportamenti coerenti con i suoi sogni riguardo all’amore, e quindi rimane delusa per le mancanze di Jacob.
Frequenti litigi, allontanamenti e riappacificazioni sono dovuti alle incomprensioni tra loro e al fatto che lei non capisce quanto le dinamiche dell’amore reale siano lontane dai sogni giovanili. Si frappone inoltre il poco tempo che riescono a ritagliarsi per poter stare insieme, vista l’età.
«Lo vuoi capire che non riuscirei mai a odiarti? Io ti amo, stupido!», gli urlai in faccia. Sì, glielo avevo detto e non mi pentivo nemmeno un po’. Doveva sapere ciò che provavo per lui, forse così si sarebbe finalmente reso conto che era importante per me e che non mi meritavo quel trattamento da parte sua. Lui mi guardò come se gli avessi appena confessato che avevo una pistola nascosta da qualche parte e stavo per ucciderlo. «Non dire cazzate!», mi accusò. «Pensa quello che vuoi, come hai sempre fatto!», ribattei pronta a rivolgergli le spalle e andare via. «Nadine, non sto scherzando!» Mi prese per le braccia e mi attirò a lui, facendo scontrare i nostri petti. «Nemmeno io!» (Tratto dal libro)
Difficile per una giovane alle prime armi entrare davvero nella psiche di un ragazzo problematico. Un’adolescente ai suoi primi bollori, ammaliata dal piacere che questo bad boy è in grado di farle provare, dalle nuove esperienze. Se questo non fosse un romance, lei sarebbe la vittima perfetta per qualsiasi predatore sessuale, e di fatto rimane irretita proprio da chi ha scommesso sulla sua verginità, un ragazzo che può usarla e manipolarla a suo piacimento. Nadine è innamorata dell’idea di avere un primo amore e soggiogata dall’attrazione e dagli ormoni che si smuovono per la prima volta.
Certo è vero che, quando stanno insieme, Jacob riesce a essere una persona migliore, tira fuori il meglio di sé, e lei riesce a coltivare, ad abbracciare la sua parte più fragile, più vera, più bisognosa d’affetto.
Forse la mia vita sarebbe davvero cambiata, diventando come avevo sempre desiderato. Forse ero pronto a sentirmi parte integrante di un paese che mi aveva accettato, ma al quale non avevo mai voluto dare una chance. Forse ero pronto a innamorarmi. O forse lo ero già, ma non sapevo riconoscerlo. (Tratto dal libro)
Quello che a un certo punto rende graffiante la buona notizia dei nostri protagonisti che stanno felicemente insieme è il senso di colpa di Jacob, che si sente da un lato emozionato per questa esplosione di sentimenti nuovi, dall’altro meschino, ragione per cui a tratti si rifiuta di assecondare l’impegno preso per scommessa e di prenderla in giro, allontanandola.
Magistrale come le cose vanno a catafascio sul finale. Un castello di carte che con un soffio crolla tutto in una volta. Peccato per come viene gestito successivamente dai protagonisti, che non riescono ad avere una esplosione tale da recuperare un lieto fine appagante.
Purtroppo quando arrivo ai finali di questi Young Adult mi ricordo dei motivi per cui non sono il mio genere preferito. Spesso, vista la giovane età, non è possibile avere un arco di crescita che porta questi personaggi alla piena maturità, a liberarsi delle loro insicurezze, a fare gesti eroici, e a causa di limitazioni oggettive non hanno tutto il raggio d’azione degli adulti per fare scelte stravolgenti, che possano rovesciare un finale annunciato e cambiare le loro vite.
Mi strinsi nelle spalle, scossi di nuovo la testa e chiusi gli occhi. Lui adagiò le labbra sulle mie, le mosse appena, e mi strinse forte. Sembrava che gli fossi mancata tanto quanto lui era mancato a me. Riaprii gli occhi, il cuore stava per esplodermi di gioia, e in quel momento capii che io, quel ragazzo, lo amavo e che avrei voluto stare sempre con lui, in ogni momento del giorno e della notte. (Tratto dal libro)
Nonostante la catastrofe sia stata completa, mi ha un po’ deluso quello che avviene dopo, come Jacob e Nadine hanno cercato di recuperare rispetto alle difficoltà che hanno incontrato e di raggiungere la loro personale felicità ricostruendo le loro vite. Una soluzione debole, che non ha avuto modo di dimostrare coraggio nell’andare a conquistare ciò che vogliono, e che non ci ha regalato neppure un po’ di rivalsa sugli antagonisti.
In particolare, è un peccato che Nadine rimanga fino alla fine capricciosa, piagnucolona, tendente alla fuga e insicura, senza capacità di lettura delle proprie emozioni e di quelle dell’altro. Il rapporto tra i due continua a essere basato esclusivamente sulla fisicità. Una grande attrazione, tantissime vibrazioni che provano uno accanto all’altro, eppure i ragazzi, anche se più maturi, non riescono a parlare, a spiegarsi, a dire e a capire quello che vogliono.
Assegnerei 3,5 stelle, ma in mancanza dei mezzi voti mi sembra corretto premiare l’introspezione adolescenziale e il modo tenero con cui ci si è approcciati al primo amore.
«Nei miei sogni ero ricco e potente, avevo tutto ciò che volevo senza che andassi più a rubare nei magazzini. Nei miei sogni avevo una ragazza come te al mio fianco». Salì con la mano sul mio volto per far roteare il pollice sulla mia guancia, vicino alla bocca. «Non voglio lasciarti a un altro. Ti voglio solo per me». (Tratto dal libro)