Recensione: Il mistero del capitano -Serie: Noble #1- di Catherine Archer
Titolo: Il mistero del capitano
Autore: Catherine Archer
Editore: Harper Collins Italia
Genere: Romanzo rosa in ambientazione storica
Serie: Noble #1
Data di pubblicazione: 03 Gennaio 2022
Età consigliata: +16
Inghilterra, 1855
Ultima discendente di un’antica stirpe in cui si mescolano sangue sassone e normanno, Lady Victoria Thorn deve preoccuparsi di perpetuare il nome della sua famiglia, e ciò comporta la necessità di scegliere al più presto un marito per evitare di essere costretta a sposare un uomo impostole con la forza. Ricchissima e di alto lignaggio, avrebbe solo l’imbarazzo della scelta, se non fosse che nella sua vita irrompe l’armatore americano Jed McBride, giunto in Inghilterra alla ricerca del proprio figlio. La galanteria e l’onestà di Jed non tardano a fare breccia nel suo cuore. Ma basteranno a superare le differenze di rango che li dividono?
1.Il mistero del capitano
2.Ragione e sentimento
Carissime fenici, questa è una delle rare volte in cui per parlarvi di un romanzo devo fare necessariamente degli spoiler, altrimenti sarebbe veramente difficile farvi capire il mio punto di vista.
Cominciamo, innanzitutto, col dire che la storia inizia in modo molto interessante poiché l’incontro tra i protagonisti, il Capitano Jedidiah McBride e la Duchessa Victoria Thorn, avviene in modo originale quando lui la salva da una situazione molto pericolosa e lei in cambio gli offre aiuto per portare a termine la propria missione: trovare il figlio che non sapeva di avere!
Il Capitano si mostra sin da subito reticente verso il mondo dorato di cui fa parte anche Victoria, avendo avuto una brutta esperienza giovanile con l’aristocrazia, e pur provando, dapprima attrazione e poi del sentimento verso la bella Duchessa, non perde occasione per ribadire il proprio astio.
La vera protagonista del romanzo è Victoria, una giovane di ventitré anni che porta su di sé il peso dell’eredità dei genitori da poco defunti e che da sola deve amministrare l’immenso patrimonio di cui dispone, oltre che occuparsi di tutti i fittavoli e i dipendenti che la circondano. Nonostante la giovane età e l’onere delle responsabilità, non perde mai il sorriso e la gioia di vivere, amando con tutta sé stessa Jedediah, non dimenticando, altresì, il proprio dovere di Duchessa.
Jedediah è uno dei main lead che ho più detestato in vita mia. Da un canto non fa altro che lagnarsi per tutto il romanzo di quanto non sopporti la vita dei nobili ma, allo stesso tempo, in quell’ambiente si adatta perfettamente non disdegnando affatto valletto personale, colazioni a letto o passeggiate a cavallo! Ma ciò che ai miei occhi lo ha reso veramente disprezzabile è stato il suo comportamento nei confronti di Victoria che di fronte al suo amore puro e innocente è stato un viscido, abbandonandola a sé stessa e ai suoi mille dubbi dopo averne colto l’innocente frutto. Nota negativa è l’averla lasciarla in un limbo di incertezza per tutto il romanzo sino all’epilogo finale che, devo ammettere, tra le altre cose, molto ‘sbrigativo’.
Ovviamente questo è solo un mio parere personale, ma se proprio dovessi consigliare un romanzo Regency di certo non sarebbe questo.