Recensione: Il penitente di A. Zavarelli e Natasha Knight
Serie: Il sacrificio Vol. 2
Serie: Il sacrificio Vol. 2 Autore: A. Zavarelli e Natasha Knight Genere: Dark romance Editore: Self Data di pubblicazione: 29 Maggio 2024
La serie Il sacrificio è composta da :
Un destino crudele. Due anime condannate. Un amore impossibile.
Sapevo che avrebbe scelto me, ancora prima che raggiungesse la nostra porta, la notte dell’Offerta. Avevo il marchio che mi avrebbe resa sua.
Era stata la mia antenata a pronunciare le parole che ci avrebbero legato per sempre, e la sua divinità demoniaca a promettere protezione in cambio di sangue.
Il mio sangue.
Ero pronta a diventare quel sacrificio, se ciò avesse protetto la mia famiglia.
Amare Azrael? Quel pensiero non mi aveva mai neanche attraversato la mente. Lui era e sarebbe stato per sempre mio nemico.
Ma non è il solo mostro che sta venendo a prendermi, e in qualche modo è tra le sue braccia che mi sento più al sicuro.
Ma devo fare attenzione con lui. Devo proteggere il mio cuore, perché se non lo farò, lui di certo mi distruggerà.
Siamo giunte all’ultimo capitolo della dilogia Il Sacrificio e già ho da sindacare, perché dopo questo gioiellino o le due autrici mi tirano fuori il seguito con Emmanuel e Raven, uno spin off col fratello maggiore andato a miglior vita e uno con le arti magiche di Bec, o faccio scatenare fulmini e saette! Capisco che non posso essere io a poter decidere, però mie care Knight e Zavarelli, non potete mica creare dipendenza e curiosità al lettore e lasciarlo così in brache di tela!
Dopo la mia sfuriata, fuori luogo mi rendo conto, iniziamo la recensione.
Come sicuramente vi ricorderete eravamo rimaste con un cliffhanger da paura: Willow, Raven e Bec sono state rapite proprio fuori dalla fortezza di Azrael, quando ormai pensavano di aver aggirato l’occhio demoniaco di Salomè.
Quella perfida donna è un perfetto villain, perché nonostante abbia la forza fisica di una formica è in grado di scombinare mezzo mondo. Ha creato con le sue fissazioni e meccanismi di tortura fisica e psicologica, un disastro nella famiglia Delacroix. Finché le mani le reggevano e i nipoti erano piccoli li ha picchiati a sangue, niente tiene in pugno come la paura dicevano alcuni scellerati, e lei ha saputo fare buon uso di quella fiducia mal riposta dei suoi ragazzi. Non ha risparmiato nemmeno Bec, o che dolce nonnina amorevole. Qui ci voleva la Regina di cuori e il suo “Tagliatele la testaaaaaaa!”.
Se nel primo volume della serie, tutto era incentrato su Willow e Azrael e sulla loro storia che man mano ha sciolto i nodi e i segreti delle rispettive famiglie, facendo venire a galla anche le verità del libro, ne Il Penitente cambia radicalmente la visione. Willow era ovviamente l’offerta ma chi dovrà subire la punizione per uscire da questo dramma? Il destino dovrà compiersi per forza? Se da un lato abbiamo una Willow che nemmeno nelle scene più cruente si arrende, dall’altro c’è un Azrael conscio del suo percorso che troverà sempre il modo per difendere la sua famiglia… forse!Il mistero aumenta, così come le sfumature thriller alimentano la suspense grazie ai Discepoli, un gruppo di invasati alla ricerca di streghe da mettere a ferro e fuoco, dove il più macabro e pazzo di tutti è Caleb Church. Quell’uomo non ha mai dimenticato Willow e tenterà in ogni modo di vendicarsi.
Verità svelate di un passato ritornato che fanno vacillare la fiducia, per quanto i sentimenti siano forti. Conosciamo meglio la personalità di Emmanuel e la sua attrazione per Raven (per quanto sia tutto velato, sei lì che aspetti sempre di saperne di più, urge nuovo libro). Alcune svolte della narrazione possono sembrare cliché triti e ritriti, lo dico perché inizialmente l’ho pensato anche io, ma in seguito ci danno una chiave di lettura disarmante; davvero non me lo aspettavo.
Il tema dell’amore e del sentirsi famiglia, l’appartenenza, la consacrazione del bene contro il male esce fuori all’ennesima potenza e, per quanto sia un dark romance, non ci manca il lieto fine. Lo preannuncio perché ci sono persone, come me, che senza saperlo non andrebbero a leggersi il romanzo e perderebbero davvero tanto. Il Penitente mi è piaciuto forse più del primo volume; un po’ mi ero già affezionata ai personaggi ma soprattutto ho amato la loro evoluzione costante in seguito agli eventi, infatti, non c’è assolutamente il rischio di sentirli statici nella narrazione. Questo, secondo me, dà quel valore aggiunto alla penna di due autrici di successo che hanno messo in piedi una lettura che amerete come me… manca sempre quel pizzico di magia in più, che però qui è compensato dalle note che si dipingono di giallo. Che dirvi se non, buona lettura!