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Recensione: Il peso della corona – Serie: Eredi brutali # 6 di Sophie Lark

 

Titolo: Il peso della corona

Serie: Eredi brutali # 6 

Autore: Sophie Lark

Genere: Mafia Romance 

Editore: Grey Eagle Publications

Target: 18+

Data di pubblicazione: 29 settembre 2022

 

Non ho potuto resistere alla tentazione …

L’ho vista mentre cercavano d’infilarla nel bagagliaio di un’auto: Yelena Yenina, l’unica figlia del boss più malvagio della Fratellanza di Chicago.

La Fratellanza odia la mia famiglia. Ha bruciato vivo mio zio. Avrei dovuto lasciare Yelena al suo destino…

Ma ha lottato come una valchiria. Meravigliosa, feroce e indistruttibile.

L’ho salvata, così potrò farla mia.

Dice che non si sottometterà mai a un uomo, ma staremo a vedere…

La spingerò fino al limite, e molto oltre.

Questo episodio della serie ha come protagonista Sebastian, il più giovane dei Gallo (la famiglia a capo della mafia italiana a Chicago).

È sempre stato un bravo ragazzo; era uno sportivo, aveva l’aspirazione di diventare stella NBA, ma i suoi sogni sono crollati quando Aida e Callum si sono incontrati (nel primo libro) e qualcuno gli ha lesionato irrimediabilmente il ginocchio.

Sebastian ha covato una fortissima rabbia e frustrazione per il crollo dei suoi sogni, ma non ha potuto sfogarli giacché le loro famiglie si sono in seguito riappacificate con un matrimonio. 

A quel punto si è sentito impotente, e lo ritroviamo spento, rassegnato, perso. 

Nell’animo Sebastian rimane un bravo ragazzo, e quando incontra la donna di cui si innamora le dimostra tutto il suo candore e romanticismo. Una scintilla che alimenta presto un vero e proprio fuoco, che sbandiera già nel giro di due mesi con una proposta di matrimonio, incentivato anche dagli eventi.

 

Voglio sapere tutto di lei, ma è difficile. È come la scatola di un puzzle in cui devi allineare ogni pezzo alla perfezione prima di poter procedere. A volte, proprio quando penso che ci stiamo avvicinando l’un l’altra, lei si ritrae. Credo che ci vorrà un bel po’ di tempo prima che si fidi veramente di me.

Anche se è il più piccolo di famiglia e non era mai stato il figlio su cui tutti avevano puntato, Sebastian ha finito per essere davvero il potenziale erede che potrebbe prendere le redini nel ruolo di capomafia, soprattutto ora che Dante si è ritirato e che Nero vuole limitarsi solo ad alcuni settori dell’attività di famiglia, e sta affiancando il padre per maturare le sue capacità strategiche e per imparare a contenere le sue reazioni impulsive.

Sfoggia quindi una buona dote diplomatica tentando di ottenere l’approvazione del padre di Yelena, la ragazza di cui è innamorato. 

Ma è ancora giovane e ha ancora nascosta tanta rabbia che non è mai riuscito a sfogare. Questa sua aria di bravo ragazzo ha funzionato per un po’, ma davanti a una miccia ben piazzata è pronto a prendere fuoco e a sfogare e bruciare tutto il malessere che aveva dentro.

 

Tenendo a mente la questione, faccio molta attenzione prima di colpire quel particolare nido di calabroni. La Fratellanza è uno sciame dannatamente pericoloso. Non apprezzerebbe affatto sapere che sto cazzeggiando con una delle sue regine.

Le cose sono complicate dal fatto che Yelena è nientemeno che la figlia del capo della mafia russa, caratterialmente molto più brutale, manipolatore e inaffidabile rispetto alle altre famiglie con cui i Gallo si sono legati con i precedenti matrimoni. 

L’occasione per ravvivare la fiamma vendicativa di Sebastian, la catarsi della frustrazione per il suo futuro mancato avviene quando il padre di Yelena toccherà di nuovo un pezzo importante della sua vita. Il Seb che conosciamo, pacato e rassegnato, si trasforma e questa volta non si trattiene, lascia uscire il suo lato oscuro, tutto ciò che ha imparato nel contesto violento in cui è nato, bramando la totale distruzione di chi gli ha causato offesa.

 

“Avresti potuto essere uccisa.” “Forse sarebbe stato meglio” commento con tono cupo. Non sto cercando di essere melodrammatica. Ho avuto un breve momento di sfolgorante felicità accanto a Sebastian, ma adesso è tutto distrutto. Non posso tornare alla mia vecchia vita, ma al contempo è impossibile che lui mi ami di nuovo. 

Quello che ci aspetta è quindi una seconda parte entusiasmante, molto agguerrita, con qualche nervo scoperto e tanta paura di perdere dei pezzi importanti della propria scacchiera emotiva, delle proprie relazioni.

Ora dobbiamo affrontare il fatto che Seb e Yelena non possano ritirarsi in una bolla protetta e romantica come ha fatto Dante: stanno entrambi sulla scacchiera e si trovano protagonisti di uno scontro in cui sono costretti a giocare. Il punto è se Yelena faccia parte della squadra bianca o nera, se resti fedele alla sua famiglia o scelga di seguire il suo cuore.

 

Probabilmente, le sta graffiando la schiena. Non m’importa. In questo momento, voglio che Yelena provi ogni sensazione in modo febbrile, proprio come me. Costi quel che costi, devo farle capire che ogni volta che la vedo è come se finissi in un tritacarne, il mio legame con lei è doloroso e terrificante, e fa più male del ginocchio. Sto peggio di quando ho perso mia madre, nulla di quanto è accaduto nella mia vita mi ha fatto sentire peggio di così. Tuttavia, ho ancora dannatamente bisogno di lei. 

In realtà la psicologia di Yelena è ben approfondita, e sappiamo bene quanto lei odi suo padre, pur avendo cercato la sua approvazione da sempre. Ma se Sebastian ha il suo amore, il fratello gemello ha invece tutta la sua devozione. La rivalità tra famiglie spacca il suo cuore a metà e queste fiamme che si sprigionano dalla guerra tra le due fazioni devono bruciare una delle due parti. Una contrapposizione quindi che non può essere indolore, e la relazione con Sebastian dovrà incorporare questo gusto agro, insieme al dolce.

 

In una partita di vincitori e perdenti, l’unico lieto fine sarebbe stato non giocare affatto

Rispetto agli altri romanzi della serie questo sesto volume è forse più dolce e romantico, soprattutto nella prima parte, grazie alla caratterizzazione di Sebastian pacata, rassegnata alla perdita di un futuro, nonostante un momento di esplosione catartica necessaria per la sua maturazione.

Avevo aspettative per una maggiore introspezione sui suoi sogni infranti, mentre mi ha sorpreso che gran parte della trama fosse concentrata soprattutto sul personaggio di Yelena, il suo malessere rispetto a una famiglia poco amorevole e manipolatrice, il suo trovarsi combattuta tra due pezzi del suo cuore: l’affetto per un fratello che le fa da specchio e da ancora, e il nuovo senso di pace che prova con una persona candida come Seb, nonostante il suo lato oscuro.

 

Il problema è questo dilemma impossibile che nessuno dei due è riuscito a risolvere. La sopravvivenza delle nostre rispettive famiglie dipende dalla distruzione delle persone a cui l’altro vuole bene. Nessun tipo di conversazione può cambiare le cose. 

Piccola nota: se non avessimo già conosciuto gli altri fratelli, sarei rimasta perplessa dal loro atteggiamento in questo romanzo, ma preferisco pensare semplicemente che è il momento che il piccolo di famiglia cresca, prenda le sue decisioni, accetti le conseguenze delle decisioni prese e cerchi di capire qual è la sua strada, ora che la principale si è sgretolata.

 

Mi mordo il labbro e confesso: “Volevo che tu fossi il primo.” Sebastian avvia il motore. “È la prima volta anche per me” dice, lanciando un rapido sguardo nella mia direzione. “La prima volta che… mi sono innamorato di qualcuno.” Sono talmente sbalordita, che per un momento penso di aver capito male. “Di me?” chiedo. “Ti stai innamorando di me?” Sebastian ride. “Sì” conferma. “Spero che ti stia bene.” 

 

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