Recensione: Il piccolo demonio del guaritore di Miranda Bridges

Lui vuole salvarmi.

Braxton è un medico e sono sicura che il desiderio di voler guarire la gente gli viene naturale. Peccato che a me non interessa.

Tutto ciò che voglio è assicurarmi che la mia amica sia al sicuro e scoprire cosa sta succedendo al mio corpo. Braxton può aiutarmi in questo ma, dagli sguardi accesi che mi lancia, sono sicura che voglia fare di più che esaminarmi.

La sua scoperta medica sconvolgerà entrambi e io mi ritroverò a fare qualcosa che non mi sarei mai aspettata: fidarmi di lui.

Riuscirà a trovare un rimedio per curare la mia anima ferita o lo respingerò prima che possa davvero vedere quanto sono distrutta?

Bentornate, Fenici!

Siamo giunti alla fine di questa saga creata dalla Bridges. L’ultimo nostro alieno è Braxton, il medico della spedizione dei Draviani che salva Skylar, un’umana “Speciale”.

“Perché sei assolutamente stupenda quando sorridi e volevo assaggiare la tua gioia”

Ero curiosa di conoscere la storia di Braxton, il guaritore Draviano conosciuto nel primo libro e forse il personaggio più misterioso dell’intera serie sulla casa di Kaimar. Braxton è come lo si vede, probabilmente anche di più, pacato, riservato… controllato. Un alieno che ha il pieno autocontrollo di sé e del suo potere, potere identico a quello di Varek e Zaden. Una creatura con “passioni” alquanto umane ed è molto più terreno di altri. Ecco cosa mi piace di questi alieni: saranno pure “extraterresti” ma hanno tanto di umano più degli umani stessi.

Skylar, invece, è il cosiddetto “donnino cazzuto” come lo chiamo io, un personaggio femminile che è stato ferito nel corpo e nell’anima nel modo più becero da un uomo, tanto da non fidarsi più del “sesso forte” ma che in Braxton ritrova quella fiducia e la libertà sessuale che tanto le mancavano. Riserva anche risvolti inediti, come il suo potere telecinetico derivante dal sangue Draviano che si è diluito nei secoli.

“Non sottovalutate mai il potere di un guaritore, perché non solo può riparare il vostro corpo rotto e la vostra anima ferita, ma a volte vi riporta in vita toccando il vostro cuore e riempiendolo di così tanto amore che non avete altra scelta che vivere.”

La storia è un’avventurosa missione di salvataggio, dove Skylar vuole dimostrare quello che è e Braxton vuole tenerla al sicuro a qualsiasi costo. Sarà la laurea in biologia con studi sul DNA di lei ad aiutare l’intera razza aliena.

Posso dire di amare questa autrice? Era dai tempi della Ward o della Cole che non trovavo una scrittrice che mi prendesse in questo modo e volevo sapere come la storia sarebbe andata a finire. Stile scorrevole, traduzione ottima, un libro che stimola la fantasia. Io continuo a dire che voglio un alieno così e, piccolo appunto personale, ma davvero i Draviani conoscono le sfere Ben Wa? Quando ho letto quella parte dovevate vedere la mia faccia…Approvato!

Un saluto dalla vostra Mal