Recensione: Il principe e la sua assillante guardia del corpo di Charlie Cochet

Owin

In qualità di principe dei Mutaforma Ocelot, mi vanto del mio infallibile istinto felino, della mia dignità senza compromessi e del mio impeccabile senso della moda. Come se non bastasse avere un canide che mi segue ovunque, ora devo affrontare la prova più importante di tutta la mia vita. È arrivato il momento di dimostrare che sono degno della mia corona. Se solo riuscissi a trovare un modo per liberarmi di questa fastidiosa guardia del corpo.

Grimmwolf

I mutaforma felini tendono a essere un po’ impulsivi, per non dire piuttosto irritabili, e Owin non fa eccezione, anzi, sembra più scontroso della maggior parte. Essere la sua guardia del corpo si sta rivelando una delle più grandi sfide della mia vita, ma non tanto quanto convincerlo che tra noi c’è qualcosa di speciale. Ora Owin deve affrontare una pericolosa missione per dimostrare il suo valore e io sono determinato a tenerlo al sicuro, anche se non posso dire lo stesso del mio cuore.

Care Fenici, quanto ho amato la serie THIRDS della Cochet! Questo libro non ha apparentemente niente a che fare con quella serie eppure i suoi personaggi un po’ me l’hanno ricordata. La storia che vi presento riguarda un mondo incantato che convive con il nostro ma le cui creature non sono percepite dagli esseri umani, tranne in rari casi. L’autrice non è molto chiara nel descrivere l’ambientazione, motivo per cui credo lo farà con maggiore chiarezza nei prossimi volumi, oppure no. Diciamo che la trama non ha una grande caratterizzazione, sono i personaggi a essere spettacolari. 

Il mondo incantato è distribuito tramite diversi regni, ognuno con un suo principe, e tutti dominati da re Alarick, una creatura millenaria che incontriamo a tratti nel corso della narrazione. Il suo scopo è quello di mettere alla prova i giovani principi per permettere loro di maturare come persone e come sovrani, facendoli uscire dai loro domini ma sempre accompagnati dalla loro guardia del corpo. Con le donne ha avuto notevole successo e ora è il momento di passare ai maschi. 

Il primo è Owin degli Ocelot. Bene, avete presente cosa sia un Ocelot? Io non ne avevo idea, ma in base alle descrizioni del re che lo definivano “adorabile” ho ipotizzato fosse un gatto. Infatti lo è, una specie di gattopardo. Owin è veramente adorabile, quanto una zecca sul cuoio capelluto 😄

È un piccolo mutaforma snob e arrogante che dice la cosa sbagliata nel momento sbagliato senza un briciolo di istinto di sopravvivenza. Giustamente vi starete chiedendo chi sia l’assillante guardia del corpo del titolo. Ebbene, è Grimm, l’alfa di un branco potente, figlio di un principe, il cui compito è proteggere il principe Ocelot. Gatto e cane difficilmente vanno d’accordo e questi non fanno eccezioni. Sono sempre a punzecchiarsi ma, posso dirlo? In modo adorabile 🥰

Re Alarick decide di mettere alla prova il coraggio del principe Owin con queste poche parole: «Se il principe fallisce nella sua missione, perde la corona, il titolo e i poteri. Sarà indegno del suo popolo. La tua missione consiste nel recuperare un manufatto di inestimabile valore dal Cù Sìth.» 

Facile facile, no? 

Vi riporto la vignetta, merita: 

«Quanto tempo ho per mettere insieme il mio seguito?»

Il re inarcò un folto sopracciglio nero verso di me. «Tesoro, non sei Beyoncé. Non hai un entourage.»

«Come, scusa?»

«A te tocca Grimmwolf.»

«Come, scusa?»

«Sei un gattopardo o un pappagallo? Owin, la tua guardia del corpo viene con te. È l’unica cosa che puoi portare nella tua missione.» 

Potete assolutamente immaginare il seguito… pazzia felina in arrivo! Si salvi chi può! 

Si vede che ho anche io un gatto? Anche se il mio non è così adorabile! 

Owin parte per la sua missione, con Grimm e una borsetta alla Mary Poppins, a cercare qualcosa di non ben definito attraverso foreste misteriose abitate da creature spesso poco gentili. Nel corso dell’avventura i due ragazzi trovano ben più che un oggetto, trovano l’amore. Ma sarà sufficiente per terminare con successo la prova? Leggete e lo scoprirete.

Personalmente ho apprezzato molto le interazioni tra i due, in special modo Owin nel suo essere adorabilmente agguerrito e Grimm che è tutto tranne che composto e serio. Li ho veramente adorati. 

La narrazione è fluida e umoristica e dà quel tocco di allegria in più. Veramente un bel libro, che rilascia positività.