Recensione: Il ragazzo della porta accanto di Kelly Myers 

Il mio vicino di casa strafico è il mio nuovo capo. Cosa potrebbe mai andare storto?

Essere scaricati è un incubo.
Per lo meno ho ancora il mio lavoro.
Finché il ragazzo carino della porta accanto non diventa il mio nuovo capo e mi licenzia.
Per fortuna, mi dà un nuovo lavoro come favore e chiede solo una cosa in cambio…
Un appuntamento.
Solo che il finto appuntamento porta a qualcosa di molto reale… a letto.

Zack Noble è tanto sicuro di sé tra le lenzuola quanto lo è nella sala riunioni.
Inutile resistergli.
So che le relazioni in ufficio sono proibite.
Eppure, fare le cose di nascosto rende quello che sta succedendo tra noi ancora più eccitante.
Finché il nostro segreto non viene scoperto…
Ma anche io ne ho uno tutto mio: un piccolino con gli stessi occhi blu del papà.

Quando la verità verrà finalmente a galla, perderò Zack per sempre, o avremo una seconda possibilità?

Fenici ormai lo sapete, io nei romanzi tendo a leggere e a trovare un qualcosa che mi piaccia e che mi colpisca perché penso che ogni autore vada premiato; diciamocelo, non è facile scrivere un libro e trasmettere  emozioni che riguardino il sesso, l’amore, la psicologia dei personaggi, ecc.

In questo caso ne Il ragazzo della porta accanto, però non sono riuscita a scovare un qualcosa che mi sia piaciuto veramente anche perché la trama e la storia che l’autrice ha creato sono state lasciate a un livello molto superficiale. Incontriamo nella prima metà del romanzo i nostri protagonisti Zack, amministratore delegato della Shingle Click e Crystal. Quest’ultima si troverà ad avere Zack come vicino di pianerottolo e proprio lui come capo. Anche se la trama non è troppo originale, qualora  l’autrice fosse riuscita a rendere il romanzo spumeggiante ci si poteva passare sopra ma in questo caso, ahimè, non è così. I due dopo una serata in cui si ritrovano insieme per essersi scambiati un “aiuto” finiscono a fare sesso  ogni volta che si vedono ma con l’obbligo di stare nell’ombra per la politica aziendale. Le scene di sesso risultano ben descritte e onestamente le scene spicy nei romance non mi dispiacciono ma qui c’è ne sono davvero tante, forse anche troppe; infatti si arriva fino a metà romanzo con un continuo di queste scene, senza che si approfondiscano il rapporto fra i due, i loro caratteri o il loro passato. Di lei non si sa nulla se non che si è lasciata con il fidanzato con il quale conviveva;  di lui che ha una sorella un po’ stronza che vuole sempre ottenere ciò che desidera e uno zio acquisito che si è preso cura di loro dopo la dipartita dei genitori. Unica cosa che evolve e che viene descritta con maggior dettaglio è quello che avviene in azienda e i vari progetti.

Sicuramente vi starete chiedendo: e dopo la metà del romanzo che succede, migliora? Mi dispiace deludervi ma no. Ci sono ben tre salti temporali che superano uno ma anche due anni e che portano a un epilogo un po’ troppo frettoloso senza un po’ di suspense, un vero chiarimento o quant’altro. In più io onestamente un uomo che non mi cerca, si arrende facilmente, non smuove mari e monti dopo che  me ne sono andata e mi ritrova per puro caso, col cavolo che me lo riprenderei! Gli avrei almeno fatto sudare le sette camice e non l’avrei perdonato. Sarò troppo fiscale/stronza? Può darsi, ma se leggerete questo romanzo sarete sicuramente d’accordo con me.