Recensione: Il Rientro del Ranger di Caitlyn Lynch

Qualcosa non va nella città di Woodvale.

Chiamato a casa per dire addio alla sua zia morente, Jason Hunter, ex Ranger, non riesce nemmeno a entrare in città prima che accada qualcosa di strano. Una donna scomparsa appare davanti alla sua macchina su un’autostrada deserta, per poi svanire nella notte misteriosamente come era arrivata. Nel giro di poche ore, viene arrestato per il suo omicidio.

Carla Ramirez è l’unica avvocata in città non soggetta allo zio potente di Jason. Sa da tempo che le cose non vanno bene, ma l’arrivo di Jason porta tutto a un punto critico. Si stanno illuminando alcuni angoli oscuri… e gli scarafaggi corrono a nascondersi.

IL RIENTRO DEL RANGER continua la serie ad alta tensione e molto acclamata I RANGER DEL SALVATAGGIO!

Secondo classificato ai premi RUBY (Libro Romantico dell’Anno Australia), 2022

Jason è un ranger che fa ritorno nella sua città natia per assistere all’ultimo periodo di malattia della zia, ma ancora prima di fermare l’auto viene trascinato in una serie di accadimenti misteriosi che hanno a che fare con la sparizione di alcune persone, ed è persino accusato di omicidio. 

L’aiuto di Carla come avvocata è provvidenziale per tirarlo fuori dai guai e per iniziare a mettere insieme alcuni indizi che sembrano delineare un caso ben più complesso, apparentemente inestricabile.

«Più persone lo sanno, più sei al sicuro; meno probabile è che questa cosa possa rimanere nascosta.» «Tu li troverai.» La sua voce tremava, ma lo guardò dritto negli occhi. «Li troverai, Jason, e racconterai tu stesso all’FBI tutto questo e porteremo chiunque stia facendo questo davanti alla giustizia.» «Lo farò» concordò lui, con voce ferma. Non aggiunse quello che stava pensando silenziosamente, ma era abbastanza sicuro che Carla lo sapesse. O morirò provandoci.

Jason non è il tipo di persona che si fa gli affari degli altri senza essere chiamato in causa, d’altro canto non è neppure capace di lasciar perdere quando sotto ai suoi occhi si sta compiendo un’ingiustizia. 

Insieme a Carla e a pochi fidati amici inizierà a indagare e a ricostruire le dinamiche di un crimine che si estende negli anni e anche su altri territori.

La trama romantica è presto tratta: tra i protagonisti scatta un’attrazione istantanea, acuita dalla sintonia investigativa e da intenti eroici. A nulla vale, sul progressivo attaccamento tra loro, la certezza che appena la zia sarà morta Jason tornerà in Sud America, dove ha un lavoro ben retribuito.

«Mi prometti», disse, «che non mi abbandonerai?» «I Rangers non si arrendono, signora». Incontrò i suoi occhi con fermezza. «Anche se la mia prima preoccupazione in questo momento deve essere per zia Rose, ti prometto che non lascerò Woodvale finché non ti avrò aiutato a risolvere questo pasticcio». «Mi basta questo», disse Carla con un cenno del capo, e si sporse in avanti per suggellare l’accordo con un bacio. Le braccia muscolose di Jason la strinsero e lui la ribaltò all’improvviso, facendola rotolare sulla schiena. «Qualcuno deve coprirti le spalle», disse seriamente. «Tu hai coperto le mie, finora. Voglio che tu sappia che io copro le tue, Carla, che questa cosa funzioni o meno». 

La caratterizzazione maschile è pressoché uno standard per un classico romance d’azione: Jason è un uomo virile, con il senso dell’onore e le buone maniere del sud, che dimostrerà tutto il suo valore nelle scene più ricche di suspense.

Al suo fianco abbiamo un’eroina di tutto rispetto: coraggiosa, determinata, ironica e passionale, che non delega altri per fare ciò che le compete e non lascia nessuno decidere per lei: sa quello che vuole e sa come ottenerlo.

Una storia con molta passione, che si intreccia piacevolmente con una trama crime tutta da districare. Assegno un punto di violenza per le emozioni suscitate empatizzando con le decine  di vittime cadute per mano dell’antagonista.

Segnalo purtroppo una cattiva traduzione.

«Ancora non mi sento gentile», disse Jason un po’ bruscamente, «quindi potresti voler afferrare qualcosa». Lei lo prese in parola, allungandosi per afferrare le doghe di legno della testiera del letto dietro la sua testa, avvolgendo saldamente le dita intorno a quella centrale più spessa e preparandosi. «Bene. Ti avevo detto che non volevo essere gentile».